Questo manoscritto del XIV secolo, realizzato forse con il sistema della pecia, contiene le opere di Alberto Magno Super ethica e De causis et processu universitatis. Per quanto riguarda il sistema della pecia, si tratta di un modo per moltiplicare un modello manoscritto in maniera veloce: invece di copiare un testo intero, questo veniva suddiviso in vari fascicoli in modo tale che diversi scribi potessero lavorare contemporaneamente alla sua trascrizione. Il volume appartenne al domenicano Johannes Tagstern, ed in questo modo giunse alla biblioteca „incatenata“ del convento dei predicatori di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto composito a carattere prevalentemente astronomico-astrologico, contiene un diario con osservazioni relative al tempo, tenuto per sette anni, il cosiddetto Basler Wettermanuskript. Vi sono raccolte le osservazioni quotidiane, senza lacune, raccolte dal 1.9.1399 al 31.3.1406. Verso la fine del diario le annotazioni divengono schematiche fino a diventare da ultimo delle tabelle con le posizioni dei pianeti, con solo rare notizie sul tempo. Il volume proviene dal convento basilese dei predicatori.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto del terzo quarto del XV secolo, di origine francese, contiene due opere di autori antichi. Nonio Marcello (IV-V secolo) offre delle spiegazioni a carattere linguistico e contenutistico sugli autori latini per la maggior parte dell'epoca della Repubblica, suddivisi in parte in lemmi in ordine alfabetico; M. Terenzio Varrone († 27 a. C.) si occupa di questioni linguistiche della lingua latina.
Online dal: 25.06.2015
I vari scritti aristotelici nella traduzione latina di Boezio e trattati di Boezio, copiati in una minuta scrittura del sec. XIII, vennero poi rilegati con due aggiunte al testo del XV secolo, probabilmente per l'erudito basilese Johannes Heynlin, che alla sua morte lasciò il volume alla certosa di Basilea. Dal punto di vista codicologico sono degni di nota la controguardia posteriore e il foglio di guardia posteriore: un foglio di pergamena che era stato preparato per un libro di preghiere. Si tratta di due bifogli con il testo capovolto che sono stati piegati prima di essere rilegati, come era solito fare nei fogli a stampa. I due bifogli vennero poi esclusi e non vennero utilizzati per il libro di preghiere; per questo motivo non presentano fori di fascicolo nella piega.
Online dal: 25.06.2015
Nel suo voluminoso Tractatus de moribus et disciplina humanae conversationis, la più antica descrizione conosciuta in Europa del gioco delle carte, Johannes von Rheinfelden spiega non solo le regole del gioco ma sottolinea anche il carattere delle varie figure così come, sulla base dei rapporti reciproci delle carte, l'intera organizzazione della società. Konrad Schlatter, dal 1428 confessore, più tardi priore delle domenicane di S. Maria Maddalena „in den Steinen“, lasciò loro il trattato per la loro edificazione morale.
Online dal: 25.06.2015
Le parti conservate della storia universale di Diodoro Siculo vennero tradotte nel XV secolo dal greco al latino. Questo manoscritto, copiato intorno al 1453 e che contiene i libri 11 fino a 13, è probabilmente l'autografo del traduttore Iacobus de Sancto Cassiano Cremonensis, e cioè una trascrizione in bella copia rilavorata che poi verso la fine assume i caratteri di un manoscritto di lavoro.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto composito a carattere filosofico di proprietà di Jakob Lauber e in parte anche da lui copiato. Jakob Lauber di Lindau studiò dal 1466 al 1475 presso la appena fondata Università di Basilea, dapprima nella facoltà delle Arti e poi diritto canonico presso la facoltà di legge. Dopo essere stato per poco tempo rettore, nel 1477 entrò nella certosa di Basilea, che, dal 1480 in qualità di priore, ampliò significativamente e del quale riorganizzò la biblioteca. Con la sua entrata in monastero la sua raccolta libraria di studio divenne proprietà della certosa.
Online dal: 25.06.2015
Il maestro di retorica Gaio Mario Vittorino redasse nel IV sec. d.C. le interpretazioni al De inventione di Cicerone. Vennero poi copiate nel terzo quarto del XV secolo, in una scrittura totalmente uniforme, forse in Francia. Il manoscritto, lasciato in eredità alla certosa di Basilea dall'erudito basilese Johannes Heynlin, insieme agli altri libri della sua vasta biblioteca, non mostra segni di uso.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto di Lucrezio con il lungo poema didattico De rerum natura è dal punto di vista del contenuto un discendente del manoscritto scoperto da Poggio Bracciolini nel 1417 in un monastero tedesco. E' stato scritto nel 1468-69 da Antonio Septimuleius Campanus pochi anni prima che venisse stampato e più esattamente – da quanto si deduce da una annotazione alla fine del testo – a Roma in prigione. Il manoscritto fu in possesso, al più tardi nel 1513, dell'umanista basilese Bonifacio Amerbach.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto, di formato minore, contiene le cronache redatte da Hans Roth († 1452) e dal figlio Peter Roth († 1487) e riguardanti i loro pellegrinaggi in Terra Santa negli anni 1440 e 1453. Si tratta probabilmente di annotazioni autografe.
Online dal: 25.06.2015
Frammento di un breviario in glagolitico con testi riguardanti il 13 ed il 14 agosto, che può essere databile, sulla base della scrittura, al XV secolo. Appartenne a Franz Miklosich (1813-1891), uno dei più importanti slavisti della sua epoca, e giunse quale dono alla “Collezione antiquaria” di Basilea, predecessore del Museo storico di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Postille a Isaia e ai dodici profeti minori, scritto presumibilmente tra il 1393 ed il 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da due disegni schematici della meridiana che illustrano il miracolo della guarigione di Ezechia. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-5, e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Tre fogli contenenti il Talmud babilonese, provenienti da diversi manoscritti ed utilizzati quali legature, databili al XIV e al XIII secolo. Due fogli contengono frammenti dalla Mishnah Berachot dall'ordine Zeraim, il terzo foglio costituisce un pezzo del trattato Avodah Zarah dall'ordine Neziquin che regola i rapporti degli ebrei con i non ebrei e dibatte il problema dei culti stranieri.
Online dal: 25.06.2015
Due fogli, tolti da una legatura, di un manoscritto in minuscola retica con la traversa della T arrotondata che rappresenta il segno distintivo di questa scrittura. Il manoscritto si può datare nel sec. VIII/IX.
Online dal: 25.06.2015
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda, che si è salvato perché nel XVI secolo, ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. Il codice è costituito da varie parti. Un manoscritto tedesco-anglosassone della seconda metà dell'VIII secolo contenente il secondo libro dei Synonyma di Isidoro, venne completato nel primo terzo del IX secolo, forse a Fulda, con il primo libro della stessa opera di Isidoro. Inoltre, già molto presto, venne rilegato con una unità contenente l'Admonitio ad filium spiritualem dello Pseudo Basilio e vari altri estratti, scritti probabilmente anche a Fulda intorno all'800.
Online dal: 19.03.2015
Il volume contiene tra gli altri degli scritti sui concilio, l'ultimo trattato viene definito come noviter compilatus. Alla scrittura del testo hanno contribuito numerose mani del secondo quarto del XV secolo. L'ultima pagina è abbellita da un Titulus crucifixi in tre lingue, scritto in una maiuscola di tradizione bizantina, che all'epoca del concilio, partendo dall'Italia, si è diffusa in forme a volte bizzarre. La presenza di fori nella coperta anteriore e di tracce di ruggine sul foglio di guardia anteriore staccato identificano il volume quale appartenente ad una biblioteca nella quale i manoscritti erano incatenati.
Online dal: 19.03.2015
Postille alla Genesi e all'Esodo; scritto nel 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna colorati che si estendono da un quarto a metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 2-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Levitico, Numeri e Deuteronomio, scritto nel 1397 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 23 disegni a penna in parte colorati che si estendono prevalentemente su metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1, 3-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Giosuè, Giudici, Ruth, Esdra, Giobbe, scritto nel 1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 58 disegni a penna che si estendono su mezza pagina, in parte o interamente colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-2, 4-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Libro dei Re e a Ester, scritto nel 1400-1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna inseriti in una colonna, in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-3, 5-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015