Questo codice contiene la ricostruzione virtuale di un manoscritto costituito dai codici F III 15e e N I 1: 3c. In concomitanza con la loro digitalizzazione e descrizione si è potuto dimostrare che N I 1: 3c intorno al 1500 costituiva il primo fascicolo di F III 15e. Questo spiega il titolo De conflictu viciorum et virtutum a c. 1r di N I 1: 3c, che ha un senso se riferito all'intero codice. Come dimostra la perdita di testo all'inizio ed alla fine, N I 1: 3c costituiva precedentemente parte di un altro codice. L'intero manoscritto giunse a Basilea nel XVI sec.; N I 1: 3c venne in seguito, separato prima del 1643.
Online dal: 17.03.2016
Oltre ai suoi salmi greco-latini, copiati sul continente da monaci irlandesi in epoca carolingia, il celebre codice basilese contiene una piccola serie di pezzi di devozione privata in latino, aggiunti dai monaci. Il luogo esatto della copia e le sue peregrinazioni successive non sono conosciuti, nonostante un legame con l'abbazia di S. Gallo e/o quella di Bobbio sia stato sovente avanzato sulla base di una nota la cui interpretazione rimane discussa. Verso il 1628-1630 appare nel catalogo della famiglia Amerbach poi, verso il 1672-1676, in quello di Johannes Zwinger.
Online dal: 22.03.2012
Questo manoscritto, riccamente miniato, è un tetravangelo greco di origine italo-bizantina, copiato nell'VIII o IX secolo in scrittura biblica onciale. Alcuni studiosi hanno paragonato lo stile insolito della sua decorazione in parte all'arte bizantina del periodo iconoclasta, e in parte all'estetica delle chiese e dei manufatti del periodo dell'esarcato bizantino di Ravenna. Nel XV secolo, il legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa, acquistò il codice a Costantinopoli e alla sua morte lo lasciò in eredità ai domenicani di Basilea.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto, redatto nella prima metà del sec. IX a Fulda, contiene due testi a carattere astronomico: il primo è costituito da estratti dell'Aratus latinus e il secondo dalla Aratea di Germanico con degli Scholia esplicativi, illustrazioni delle 34 costellazioni ed un disegno (oggi sciolto) dell'intero cielo stellato. L'Aratea, che si rifà al poema didattico astronomico di Arato di Soloi, veniva utilizzata nell'insegnamento del computo (calcolo della Pasqua) nella scuola del monastero di Fulda quale fonte visiva per le conoscenze astronomiche di base.
Online dal: 25.06.2015
L'evangeliario, vergato in una accurata scrittura libraria carolina, è originario probabilmente dell'abbazia di Marmoutier presso Tours. Si distingue per la ricca decorazione delle iniziali e per gli artistici archi delle tavole dei canoni. Il manoscritto fu donato ai certosini basileesi nel 1439 dall'allora decano di Rheinfeld Antonius Rüstmann.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto, scritto e decorato nei secc. IX e X da vari copisti di S. Gallo, contiene l'Omeliario di Paolo Diacono per la parte invernale. Appartenne alla certosa della città renana e le venne donato, così come il B IV 26, da Pierre de la Trilline, vescovo di Lodève presso Montpellier (1430-1441) che ricoprì varie cariche durante il concilio di Basilea.
Online dal: 13.12.2013
Il volume proviene dalla biblioteca della certosa di Basilea e contiene la prima parte delle Collationes Patrum di Giovanni Cassiano (360/365-432/435). Inoltre vi si trova ogni genere di estratti sulla vita e le opere di Cassiano da diverse fonti così come uno scritto sullo stile di vita nel monastero di Montecassino all'epoca dell'abate Desiderio (1058-1087). Il manoscritto fu prodotto a Lorsch e costituisce un insieme con il B V 14. Presenta aggiunte e tracce d'uso fino al XV secolo.
Online dal: 14.12.2017
Così come il B V 13, con il quale costituisce un unico volume, fu prodotto a Lorsch nel sec. IX e giunse più tardi nella certosa di Basilea. Contiene la seconda parte delle Collationes Patrum di Giovanni Cassiano (360/365-432/435), i dialoghi di Cassiano con i Padri del deserto. Rispetto al B V 13 vi si trovano relativamente poche correzioni e annotazioni.
Online dal: 26.09.2017
La Interpretatio evangeliorum, attribuita ad un Epifanio Latino, è una compilazione di excerpta dal commento ai Vangeli di Fortunaziano di Aquileia e da una raccolta di prediche di un autore tardoantico italiano (che forse portava il nome di Epifanio), composta tra il VII e l'VIII secolo. Questo manoscritto dalla certosa di Basilea contiene, con i capitoli 18-62, solamente la parte omiletica (senza introduzione).
Online dal: 14.12.2017
Le Etimologie di Isidoro di Siviglia uniscono un prospetto del sapere con la descrizione dell'universo. Il manoscritto di Basilea mostra all'inizio una ripartizione del testo che si differenzia da quella usuale. Invece di una suddivisione in libri i testi sulle sette Arti liberali vengono introdotti ognuno da un titolo. Il manoscritto, proveniente dalla Francia, appartenne al monastero di Fulda fino al XVI secolo, quando giunse a Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda che si è salvato perché nel XVI sec., ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. Allestito a Fulda alla fine del sec. IX, conserva ancora la legatura carolingia in una coperta di pergamena. Oltre alle opere di Isidoro contiene il più antico catalogo della biblioteca di Fulda, le cosiddette ricette basileesi in antico tedesco e un ciclo di immagini a carattere astronomico e computistico.
Online dal: 22.06.2017
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda che si è salvato perché nel XVI sec., ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. A Fulda venne allestito attraverso la riunificazione di un manoscritto dell'Inghilterra del nord del sec. VIII con uno di origine continentale-insulare, probabilmente scritto a Fulda nella prima metà del sec. IX. Il codice conserva ancora la sua legatura carolingia in una copertina di pergamena. Fin dove i testi che contiene sono editi criticamente, il codice va annoverato tra i più importanti testimoni.
Online dal: 13.12.2013
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda, che si è salvato perché nel XVI secolo, ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. Il codice è costituito da varie parti. Un manoscritto tedesco-anglosassone della seconda metà dell'VIII secolo contenente il secondo libro dei Synonyma di Isidoro, venne completato nel primo terzo del IX secolo, forse a Fulda, con il primo libro della stessa opera di Isidoro. Inoltre, già molto presto, venne rilegato con una unità contenente l'Admonitio ad filium spiritualem dello Pseudo Basilio e vari altri estratti, scritti probabilmente anche a Fulda intorno all'800.
Online dal: 19.03.2015
Manoscritto composito da Fulda contenente testi per la maggior parte riguardanti il tema della penitenza e dell'ascetica. Giunse, analogamente ad una serie di altri codici di Isidoro da Fulda, e probabilmente perché uno dei testi che contiene è trasmesso sotto il nome di Isidoro, nel XVI secolo a Basilea, scampando in questo modo alla distruzione della biblioteca di Fulda, avvenuta durante la guerra dei trent'anni. Le varie parti ed i diversi testi sono scritti in minuscola anglosassone e carolina e hanno origine a Fulda, come nei suoi dintorni, fino a Magonza. La legatura, probabilmente ancora di epoca carolingia, è stata molto modificata in epoca successiva, soprattutto tramite la asportazione dei piatti. Evidentemente a Basilea venne tolto quello che era allora il primo fascicolo (Paenitentiale Theodori), di formato minore. Oggi reca la segnatura N I 1: 3c.
Online dal: 17.03.2016
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda che si è salvato perchè nel XVI secolo, ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. E' stato allestito a Fulda nel primo terzo del secolo IX e conserva chiaramente ancora la sua legatura carolingia in pelle marrone su assi di legno con decorazioni geometriche.
Online dal: 25.06.2015
Il più antico manoscritto dei commenti di Sedulio Scoto sui testi introduttivi comuni ai Vangeli. Sembra che giunse da Fulda al Basilea, città della tipografia, nel XVI secolo. La breve opera, tramandata in una manciata di codici, attende ancora un'edizione critica.
Online dal: 29.03.2019
Frammenti a contenuto agiografico da un manoscritto carolingio di provenienza fuldense, che evidentemente fu usato come maculatura in area basilese nell'ultimo quarto del XVI secolo.
Online dal: 08.10.2015
Il fascicolo contiene la versione del Paenitentiale Theodori denominata da questo testimone testuale 'Canones Basilienses', scritto da due mani di Fulda in minuscola anglosassone del primo quarto del sec. IX. Intorno al 1500 il fascicolo costituiva una parte del manoscritto oggi F III 15e. Questo spiega il titolo de conflictu viciorum et virtutum a c. 1r che non corrisponde al contenuto dello stesso. Ma come si deduce dalla perdita di testo all'inizio ed alla fine, il N I 1: 3c era una volta già parte di un altro codice.
Online dal: 17.03.2016
I testi su cui si basa il rotolo di Basilea sono stati scritti su incarico di Carlo Magno in Terra Santa. La copia, di poco più tarda, potrebbe essere stata fatta nella zona dell'Alto Reno e rappresenta l'unico testimone. Oltre al contenuto dei testi, è stata tramandata anche la loro forma originale di rotolo. Michael McCormick suppone, nella sua vasta indagine del 2011, un uso amministrativo presso la corte di Ludovico il Pio o Ludovico il Germanico. Non è chiaro come i frammenti siano arrivati alla Biblioteca universitaria di Basilea. Nel secondo terzo del XIX secolo il bibliotecario Franz Dorotheus Gerlach li separò dalla copertina di un volume non identificato.
Online dal: 14.12.2017
Due singoli bifogli con diversi estratti da opere del medico greco Oribasio Latino (IV secolo). I frammenti appartennero probabilmente in origine ad un medesimo codice del monastero di Lorsch. Risalgono all'inizio del sec. IX e furono utilizzati nella certosa di Basilea quali rilegature nel sec. XVI.
Online dal: 14.12.2017
Frammenti a contenuto agiografico da un manoscritto carolingio di origine fuldense.
Online dal: 08.10.2015
Frammento di un manoscritto di Salviano che con tutta probabilità giunse a Basilea all'inizio del XVI secolo per essere utilizzato nel 1628 quale modello per la stampa da Johannes Sichardus nell'officina di Henricus Petrus. E' stato prodotto nel primo quarto del sec. IX a Fulda. Nella seconda metà del XVI sec. fu utilizzato a Basilea quale maculatura per legature.
Online dal: 08.10.2015
Frammento di un manoscritto di Agrimensori che con tutta evidenza giunse da Fulda all'inizio del XVI secolo a Basilea dove servì intorno al 1628 a Johannes Sichardus da modello per la stampa nell'officina di Henricus Petrus. Già Poggio Bracciolini dovette averlo consultato nel 1417 a Fulda. E' stato allestito nella prima metà del IX secolo a Fulda. Nella seconda metà del XVI secolo fu utilizzato a Basilea quale maculatura per rilegature. Attraverso la pubblicazione del frammento da parte di Martin Steinmann nel 1992 fu confutata la supposizione, ancora diffusa in epoca recente, che il ms. Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana Pal. lat. 1564 sia servito da modello per Sichardus.
Online dal: 08.10.2015
Due fogli, tolti da una legatura, di un manoscritto in minuscola retica con la traversa della T arrotondata che rappresenta il segno distintivo di questa scrittura. Il manoscritto si può datare nel sec. VIII/IX.
Online dal: 25.06.2015
Il 'codice gemello' del Cod. 250 della Burgerbibliothek di Berna, è stato creato a Fulda. Non è chiaro quando e come il manoscritto matematico sia giunto a Basilea. Sembra aver lasciato Fulda al più tardi nel X secolo, come suggeriscono le mani del testo aggiunto.
Online dal: 29.03.2019
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto realizzato a Fleury con una magnifica decorazione sulla prima pagina, costituita da due grandi iniziali nastriformi che rappresentano uno speciale genere dell'arte ornamentale insulare. Il manoscritto miscellaneo contiene, oltre a pezzi minori, il poema epico De bello civili (Pharsalia) di Lucano (metà del I secolo) e una versione della saga di Oreste del poeta africano Draconzio (V secolo). Per quest'ultima, il codice costituisce di gran lunga il testimone più antico. All'inizio il testo di Lucano è riccamente munito di scoli, i quali, a causa del Cod. 370 che contiene solo scoli, sono noti come Commenta Bernensia.
Online dal: 29.03.2019
Manoscritto proveniente dalla Bretagna, con i testi dei quattro Vangeli, i Prologhi e l'elenco dei capitoli a Marco, Luca e Giovanni. La decorazione è costituita da 12 pagine di tavole dei canoni, dai ritratti degli evangelisti in abito sacerdotale e da iniziali che introducono ogni capitolo ed i Vangeli. La ricca ornamentazione a intreccio denota un influsso insulare.
Online dal: 23.09.2014
Magnifica edizione completa delle opere di Virgilio (Bucolica, Georgica, Eneide) che venne donata dal levita Berno al monastero benedettino di S. Martino di Tours (annotazione e invettiva contro i furti a c. 1v). Il testo virgiliano è mescolato con numerosi commenti (scoli) tardoantichi di Servio e di Donato, che sono tramandati in questa forma quasi esclusivamente nei manoscritti bongarsiani. Tuttavia il Cod. 165 non offre i veri Scholia Bernensia come i Cod. 167 e Cod. 172 ma una raccolta di vari scoliasti evidentemente confezionata a Tours, da cui il nome Scholia Turonensia.
Online dal: 17.12.2015
Edizione completa delle opere di Virgilio (Bucolica, Georgica, Eneide) in connessione con Auxerre. Il manoscritto contiene all'inizio numerosi testi paratestuali a Virgilio quali le vite, Argumenta ecc.; da c. 6v la colonna interna è riservata rispettivamente al testo, quella esterna agli scoli. Il testo di Virgilio è mescolato con numerosi commenti (scoli) tardoantichi di Servio e di Donato, che sono tramandati in questa forma quasi esclusivamente nei manoscritti bongarsiani. Il Cod. 167 contiene i veri Scholia Bernensia, tuttavia solo la colonna di sinistra, e non quella di destra, del Cod. 172; rimane controverso se sia stato copiato da quest'ultimo.
Online dal: 17.12.2015
Edizione completa delle opere di Virgilio da Fleury. Il manoscritto contiene solo le Bucoliche e le Georgiche, così come i primi cinque libri dell'Eneide; la seconda parte, con i libri VI fino a XII, si trova oggi a Parigi (Bibliothèque Nationale, lat. 7929). Il manoscritto presenta all'inizio la cosiddetta Vita Donatiana e vari altri testi poco più tardivi. E' realizzato calligraficamente in modo molto accurato e la colonna centrale è contornata a destra e a sinistra da una colonna di scoli. Il Cod. 172 è il testimone principale degli scoli (commenti) di Servio e di Donato, che in questa forma sono tramandati quasi unicamente nei manoscritti bongarsiani.
Online dal: 17.12.2015
Il manoscritto contiene l'opera agiografica completa di Gregorio di Tours, che consiste in 8 libri di descrizioni di vite di santi. Si trova molto vicino all'autografo di Gregorio (classe 1a) ed è stato redatto nel IX secolo nella cerchia dello scriptorium di Reims. Nel codice sono stati rilegati due fogli da un vangelo di S. Giovanni in scrittura merovingica e una Vita di Paolo di Tebe.
Online dal: 09.04.2014
Il Cod. 207, presumibilmente realizzato a Fleury (St. Benoît-sur-Loire), è uno dei pochi, e di gran lunga il più ricco, rappresentante di un orientamento stilistico formatosi verso la fine dell'VIII secolo a Fleury; con la sua decorazione estremamente ricca e artisticamente di grande qualità, composta da 3 pagine miniate e quasi 140 iniziali, costituisce un eccezionale testimone dell'evoluzione creativa che il linguaggio delle forme insulare ha ricevuto nei centri culturali più importanti del continente. Il manoscritto, costituito dai 197 fogli a Berna e dai 24 fogli a Parigi (BNF, lat. 7520) è il più antico manoscritto grammaticale da Fleury; contiene un Corpus altomedievale di grammatici romani dell'antichità e dell'alto medioevo: Beda, Donato, Maximus Victorinus, Iulianus Toletans, Servius Honoratus, Asper minor, Sergius, Petrus Pisanus, Isidoro, così come numerosi altri trattati ed estratti anonimi.
Online dal: 13.10.2016
Il codice è costituito da due parti già unite nel IX secolo. La prima parte scritta a Magonza (cc. 1-110) contiene il secondo libro delle Institutiones di Cassiodoro dedicato al sapere laico in una versione interpolata tramandata in diversi manoscritti dal IX secolo in poi, che integra le spiegazioni di Cassiodoro sulla grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, musica, geometria e astronomia con estratti da Quintiliano, Boezio, Agostino e altri. La seconda parte, scritta a Magonza o a Saint-Amand (cc. 111-126), contiene i carmina figurata di Porfirio Optaziano e quelle della prima epoca di Carlo Magno. Una nota manoscritta di Jacques Bongars indica che il manoscritto - come molti altri - è entrato in suo possesso dalla biblioteca del capitolo della Cattedrale di Strasburgo.
Online dal: 13.06.2019
Eccezionale raccolta di vari testi di Isidoro su temi laici (Etimologiae, De natura rerum) ed ecclesiastici (Prooemia biblica, De ortu et obitu patrum; Allegoriae) e di brani sulla lingua latina (Differentia, Synonyma, Glossaria). L'antologia contiene tre tavole di parentela a piena pagina, oltre a figure astronomiche e geometriche. Originariamente scritto nello scriptorium del vescovo Teodulfo di Orleans, probabilmente a Saint-Mesmin-de-Micy, il volume fu ben presto conservato a Strasburgo, come testimoniano varie Formulae iuris oltre a un glossario di erbe e a incantesimi. Nel 1632 il volume giunse a Berna dal lascito di Jacques Bongars, dove le carte di guardia originali, dell'inizio dell'VIII secolo (Bern Burgerbibliothek, Cod. A 91.8), intorno al 1870 furono staccate.
Online dal: 18.06.2020
Il Fisiologo è una raccolta di storia naturale e descrizioni allegoriche risalente alla prima epoca cristiana, dalla quale hanno avuto origine i bestiari medievali. Nonostante il Cod. 233 - a differenza del famoso Cod. 318 - contenga solo il Fisiologo senza illustrazioni, costituisce il più antico rappresentante dell'importante testo latino della tradizione B. Altre parti dell'antica antologia si trovano nella Bibliothèque municipale di Orléans e nella Burgerbibliothek di Berna. Il volume giunse a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto del sec. IX, dedicato alle Artes, consiste in due parti, delle quali la prima è stata scritta all'incirca nel secondo quarto del sec. IX a Fulda. Contiene il secondo libro delle Institutiones di Cassiodoro dedicato al sapere secolare, in una versione interpolata tramandata da vari manoscritti, che contiene le argomentazioni di Cassiodoro sulla grammatica, la retorica, la dialettica, l'aritmetica, la musica, la geometria e l'astronomia, completato da estratti da Quintiliano, Boezio, Agostino e altri. La seconda parte è di poco più antica o contemporanea ed è stata scritta nel primo terzo del sec. IX nella Francia occidentale; contiene la Dialectica di Alcuino e estratti dall'Audax Grammaticus. Le due parti sono state riunite già nel sec. IX e si trovavano in Francia.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto consiste in due parti delle quali la prima, di epoca carolingia (cc. 1-12), con i suoi testi originali (cc. 1v-11v) riflette un punto di incontro tra Einhard e Lupus di Ferrières in Seligenstadt nel giugno 836. Lupus ricevette il libro di calcoli (Calculus) di Vittorio di Aquitania e un modello di alfabeto in scrittura maiuscola oggi molto famoso. Intorno al 1000 furono aggiunti dei testi per il calcolo della Pasqua (Computus) di Abbone di Fleury nel suo monastero d'origine sulla Loira (cc. 12-28), e una tavola dell'abaco (c. 1r). Il volume riunisce alcuni elementi importanti riguardanti l'attività scientifica di Abbo e costituisce un pendant, con poche differenze, del contemporaneo Floriacensis, Berlino, Staatsbibl., Phill. 1833.
Online dal: 19.03.2015
Raccolta di vari testi giuridici, nota anche come Breviarium Alarici, probabilmente originaria della regione dell'Alto Reno. È preceduta da due estratti delle Etimologiae di Isidoro che riguardano anche le leggi e due tabelle sulle parentele a piena pagina. Alla fine vi è un glossario latino-ebraico-greco. Manoscritto eccezionalmente colorato, che trasmette un'impressione di antichità, e uno splendido frontespizio. È servito da base per l'edizione del Breviarium Alarici di Johannes Sichard (da lui considerato il Codex Theodosianus), pubblicato da Heinrich Petri a Basilea nel 1528. Il volume è arrivato a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto di Prudenzio, riccamente illustrato e prodotto intorno al 900 nella regione del lago di Costanza, va annoverato tra i capolavori della miniatura carolingia. Contiene tutti i sette racconti pubblicati da Prudenzio nell'anno 405 e un'ottava opera aggiunta più tardi. Il codice venne donato dal vescovo Erchenbald di Strasburgo (965-991) alla chiesa vescovile di Strasburgo e giunse più tardi in possesso di Jacques Bongars.
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto contenente una versione molto interessante, completamente redatta e corretta dei tre libri delle Sententiae di Isidoro di Siviglia. Rispetto alla tradizione principale, la disposizione del testo è sostanzialmente diversa e contiene numerose spostamenti ed aggiunte. Il codice è stato scritto nell'abbazia di Saint Mesmin de Micy, come si deduce dai segni di possesso (ex libris) scritti intorno allo specchio di scrittura in ogni fascicolo. Nel mezzo si trova un binione, aggiunto in un secondo momento, proveniente da un altro manoscritto (XI sec.) che contiene tra l'altro parti dei Sermones di Fulberto di Chartres.
Online dal: 23.06.2016
Il Fisiologo è una raccolta di descrizioni naturalistiche e allegoriche della prima epoca cristiana dal quale hanno poi avuto origine i bestiari medievali. Il Cod. 318 di Berna venne prodotto nella scuola di Reims e contiene tra gli altri testi, oltre al Fisiologo (fol. 7r-22v), la vita di s. Simeone (fol. 1r-5r), la cosiddetta Cronaca di Fredegario (fol. 23r-125r) e una pericope del Vangelo di Matteo con la traduzione latina di Efrem il Siro (fol. 125v-130r). Il manoscritto appartenne tra gli altri agli umanisti Pierre Daniel e Jacques Bongars, con la cui biblioteca giunse nel 1632 a Berna.
Online dal: 04.07.2012
Il codice è parte di un voluminoso manoscritto composito di epoca carolingia le cui parti superstiti si trovano oggi nella Burgerbibliothek di Berna (Cod. 330, 347, 357), nella Bibliothèque Nationale di Parigi (Ms. Lat. 7665) e nella biblioteca universitaria di Leida (Voss. Lat. Q 30). Il Cod. 330 contiene la parte finale del volume con le opere riguardanti l'ortografia di Cassiodoro, Alcuino-Beda, Flavio Capro, Terenzio Scauro, Agroezio e vari altri testi.
Online dal: 25.06.2015
Floro di Lione († intorno all'860) si era specializzato nella compilazione dei commentari patristici sulle lettere di S.Paolo. Questo manoscritto, copiato alla fine del sec. IX-inizio del sec. X in Francia, forse ad Auxerre, è interamente dedicato alle compilazioni di commentari di Gerolamo e di Gregorio Magno. Queste due compilazioni sono attualmente inedite, ma gli altri due testimoni conosciuti sono stati digitalizzati: Parigi, BnF, lat. 1764 ff. 28r–97v e Parigi, BnF, n.a.l. 1460 ff. 82r–169v.
Online dal: 09.04.2014
Il codice è parte di un voluminoso manoscritto composito di epoca carolingia le cui parti superstiti si trovano oggi nella Burgerbibliothek di Berna (Cod. 330, 347, 357), nella Bibliothèque Nationale di Parigi (Ms. Lat. 7665) e nella biblioteca universitaria di Leida (Voss. Lat. Q 30). Il Cod. 347 contiene l'inizio del volume con estratti a carattere astronomico e diagrammi da Macrobio e Plinio, così come l'inizio di Nonio Marcello.
Online dal: 25.06.2015
Evangeliario da Fleury contenente testi dei quattro Vangeli preceduti ciascuno da due elenchi di capitoli. All'inizio è rilegato un quaternione con lettere di Gerolamo a papa Damaso e di Eusebio a Cipriano. La decorazione è costituita da 15 tavole dei canoni e dalla raffigurazione della mano di Dio con i simboli degli evangelisti.
Online dal: 23.09.2014
Il codice è parte di un voluminoso manoscritto composito di epoca carolingia le cui parti superstiti si trovano oggi nella Burgerbibliothek di Berna (Cod. 330, 347, 357), nella Bibliothèque Nationale di Parigi (Ms. Lat. 7665) e nella biblioteca universitaria di Leida (Voss. Lat. Q 30). Il Cod. 357 contiene alle cc. 1–32 la penultima parte del volume con vari glossari ed estratti da Sallustio; le cc. 33–41 (la continuazione del Cod. 347) contengono la rimanente parte di Nonio Marcello, il più antico testimone rimasto del Satyricon di Petronio, così come un frammento di una poesia sulle quantità ed i pesi.
Online dal: 25.06.2015
Uno dei più antichi e famosi manoscritti contenente il testo tramandatoci di Valerio Massimo, la cui importanza risiede nella rielaborazione autentica di Lupo di Ferrières. Lupo ha scritto di proprio pugno sia gli Exempla che le annotazioni presenti nelle antiche 'carte di guardia' (f. II-III), più volte collazionato il testo principale e aggiunto elementi dalla tradizione parallela di Giulio Paride (adbreviator di Valerio Massimo) e anche il suo testo di accompagnamento (Gaius Titius Probus: De praenominibus; f. 158va-159r). Nel corso della descrizione del codice è stato scoperto sull'ultima carta un testo di tipo epistolare o documentario finora non conosciuto (f. 159v).
Online dal: 23.06.2016
Questo manoscritto, presumibilmente prodotto a Reims, è composto di due parti che contengono unicamente gli scoli a Lucano ma non il testo vero e proprio. La prima parte (fino a 125v) contiene gli scoli, conservati unicamente in questo codice, noti come Commenta Bernensia. Il testo è intervallato da 21 semplici schemi colorati, rappresentazioni geografiche e piani di città e battaglie. Nella seconda parte, purtroppo incompleta, vi è una collezione di glosse non illustrata (Adnotationes) ai libri da 1 a 4, 9 e 10 (inizio). Come si può dedurre dal contenuto, il progetto originale di fondere Commenta e Adnotationes in un unico testo è stato apparentemente abbandonato a metà del primo libro dei Commenta e le Adnotationes sono state copiate separatamente nell'ultimo terzo del manoscritto (a partire da 125v).
Online dal: 29.03.2019
Testimonianza testuale della Rhetorica ad Herennium, erroneamente attribuita a Cicerone, scritta nella regione della Loira. Il manoscritto godette di una grande attenzione già nel XIX secolo grazie al fatto di contenere un breve catalogo di una biblioteca dell'XI-XII secolo, che probabilmente si riferisce ai libri dell'abbazia di Saint-Mesmin de Micy. La supposta origine del manoscritto da Fleury, avanzata da molti autori precedenti, è incerta ed è stata più volte respinta in tempi recenti. Il volume è arrivato a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 08.10.2020
Frammento di un manoscritto prodotto a Fulda forse nel secondo quarto del sec. IX, con gli estratti di Cetius Faventinus (fine III/inizio IV sec.?) dal De Architectura di Vitruvio. Non è possibile stabilire quando il codice ha lasciato Fulda. Due cataloghi della biblioteca di Fulda dell'inizio e della metà del XVI sec. enumerano ancora un manoscritto di Faventinus.
Online dal: 23.09.2014
Foglio singolo di una Bibbia carolingia, usato in seguito come copertina di un libro. Luogo di provenienza sconosciuto (forse dalla Germania meridionale), così come la provenienza e le circostanze nelle quali il frammento è arrivato nella biblioteca di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo da un manoscritto dei Moralia in Hiob di Gregorio Magno, forse scritto nel Nord Italia, poi usato come copertina di un libro. La provenienza e l'acquisizione del manoscritto sono sconosciute.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo di un manoscritto delle Homiliae in Ezechielem di Gregorio Magno, probabilmente scritto in Alsazia (Murbach?). Prima del 1674 il frammento giunse nella Stadtbibliothek di Berna da una provenienza sconosciuta. Qui venne probabilmente staccato da un volume (MUE Klein p 92) negli anni Trenta del secolo scorso.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo di una Bibbia forse prodotta nella Francia orientale, utilizzato in seguito come copertina di un'edizione di Strasburgo del 1561. Il frammento giunse prima del 1674 nella Stadtbibliothek di Berna da provenienza sconosciuta, e nell'ottobre 1934 fu staccato dal volume MUE Klein f 217.
Online dal: 02.07.2020
Frammenti (1 bifoglio, 1 foglio) di un manoscritto con le Recognitiones di Clemente Romano, forse proveniente dalla Germania, che furono usati intorno al 1495 dal rilegatore del convento domenicano bernese Johannes Vatter come fogli di guardia di edizioni a stampa di Basilea. Dopo la secolarizzazione del monastero nel 1528 il volume in cui erano inseriti (MUE Inc. I.88) giunse nella biblioteca bernese in circostanze sconosciute. Nel febbraio 1935 i frammenti furono staccati dal bibliotecario Hans Bloesch.
Online dal: 02.07.2020
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, il volume che lo conteneva (MUE Inc I 85) entrò in possesso di Eberhard Rümlang (1500-1551 ca.) e Wolfgang Musculus (= Müslin, 1497-1563), che nel 1556 lo donò alla biblioteca di Berna. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Frammento di manoscritto delle Institutiones grammaticae di Prisciano proveniente probabilmente dalla Germania meridionale, del quale altri 10 fogli si trovano nel ms. Parigi BN lat. 10403. f. 6-15. I quattro fogli singoli, inseriti in una edizione a stampa di proprietà di Jacques Bongars. giunsero a Berna nel 1632, dove furono staccati nel XX secolo.
Online dal: 14.06.2018
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questi volumi (MUE Inc. III.15, vol. 3–4; la striscia del Cod. 756.70e proviene da MUE Inc. I.6) giunsero nel 1534 in possesso della biblioteca di Berna, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Il frammento, composto da 1 foglio, contiene un estratto da un messale con neumi il quale, sulla base del contenuto – la festa di Sant'Arbogasto - ha probabilmente ha avuto origine nell'area di Strasburgo. Fu riutilizzato intorno al 1650, presumibilmente a Berna, come sovraccoperta per un quaderno di scuola di Niclaus Frisching (BBB Mss.h.h. XXIV.183), dal quale fu staccato nel 1944.
Online dal: 02.07.2020
Bifoglio da un manoscritto con il commento al Vangelo di Matteo di Rabano Mauro, originario della Loira e scritto in gran parte con note tironiane. La provenienza suggerisce in un primo momento che appartenga alla Bongarsiana, ma il frammento è stato apparentemente acquistato dalla Stadtbibliothek di Berna solo nel 1937 con la collezione della famiglia von Mülinen ed è stato scoperto nel dicembre 1954 in un convoluto della biblioteca di famiglia.
Online dal: 02.07.2020
Fascicolo di 8 fogli che ha avuto origine presumibilmente nelle vicinanze della cerchia di Johannes Scotus (Reims-Laon-Soissons). Dopo un frammento delle Retractationes di Agostino, contiene testi finora sconosciuti sull'esegesi evangelica. Nel fascicolo è inserito (f. 5) un foglio di alcuni decenni più vecchio, forse dal modello, con un testo altrettanto sconosciuto sulle virtù e i vizi. Il frammento arrivò a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 13.06.2019
Singolo foglio di un manoscritto delle Satire di Giovenale proveniente dalla biblioteca di Fleury. Altre parti del medesimo manoscritto si trovano a Orléans, BM 295; Città del Vaticano, BAV Reg. lat. 980, f. 42; Leiden, Voss lat. f. 12. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio proveniente da un manoscritto del De nuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Cappella e utilizzato come piatto anteriore di un omeliario, il Cod. 47 della Burgerbibliothek di Berna (omeliario della biblioteca cattedrale di Strasburgo). Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (= 1 fascicolo) provenienti da un manoscritto del De vera religione di Agostino, che con probabilità prima era conservato a Fleury. Si tratta di un fascicolo proveniente da Bern, Burgerbibliothek, Cod. 540, del quale un'altra sezione è conservata in Città del Vaticano, Reg. lat 1709. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli di un manoscritto probabilmente vergato nella Francia orientale e contenente una collezione di glossari greco-latini, la cui sezione centrale è tramandata in questa forma unicamente qui. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due fascicoli di un glossario latino vergato con probabilità in area francese settentrionale e contenente una tipologia specifica di glossario chiamata «Aptet». Una nota indica Pierre Daniel come precedente possessore. Il frammento, che forse faceva parte del Cod. A 92.2, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Fascicolo (5 fogli) fortemente danneggiato che riporta un glossario vergato probabilmente in area francese settentrionale e contenente più tipologie di glossari. Il frammento, che forse faceva parte del Cod. A 92.1, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio di un glossario latino probabilmente vergato nell'area della Settimania e contenente una tipologia di glossario che inizia con la parola «Abstrusa». Il frammento, scritto in minuscola visigotica, presenta al f. 2va una bella iniziale decorata della lettera G ed è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Sette fogli di un glossario latino vergato nella regione della Loira, del quale si sono conservate solo le lettere dalla B alla L. Il frammento è stato annotato da Pierre Daniel ed è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Bifoglio proveniente da una Bibbia di grande formato, probabilmente vergata a Fleury, con parti della Genesi. Contiene numerose note interlineari e marginali di poco posteriori, tra cui il nome Ermenaldus. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (= 1 fascicolo) provenienti da un manoscritto dell'area nordorientale della Francia e contenente i Synonyma, erroneamente attribuiti a Cicerone. Sono interessanti i vocaboli (pseudo) ebraici con traduzioni in latino presenti sull'ultimo foglio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio unico proveniente da un manoscritto probabilmente vergato nella regione della Loira e contenente le Periochae di Tito Livio. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due fogli di un manoscritto probabilmente vergato nell'area della Loira e contenente il De natura rerum di Isidoro. Il secondo foglio riporta una carta dei venti, accuratamente disegnata e miniata, con i nomi greci e latini dei venti. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Sei fogli provenienti da un manoscritto medico vergato in Francia. Il frammento contiene estratti dal Dynamidia, ricette mediche e formule di benedizione. È giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Otto fogli di un manoscritto di grande formato che già da lungo tempo sono stati associati a Teodulfo d'Orléans. Si tratta infatti di un fascicolo del manoscritto composito di esegesi biblica di Teodulfo che finora si pensava fosse andato perso. Le parti rimanenti sono contenute nel ms. Parigi, BN lat. 15679. Il fascicolo, oggi rilegato, include la conclusione del commento ai Salmi e l'inizio di un commento ai Proverbia Salomonis. Grazie ad una nota di possesso parzialmente erasa, può essere dimostrata l'appartenenza all'abbazia di Saint-Mesmin de Micy. Il frammento arrivò a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 13.06.2019
16 fogli (= due fascicoli interi) di un manoscritto realizzato nell'area di Lione e contenente il Registrum Hadrianum di Gregorio Magno. Il testo, apparentemente vergato a partire dal Registrum Hadrianum (R), indictio II, sembra essere stato preparato ancora nel IX secolo per realizzare un'altra copia. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Tre fogli (1 foglio, 1 bifoglio) provenienti da un manoscritto vergato a Fleury, contenenti, tra l'altro, poesie di Godescalco d'Orbais. Altre unità codicologiche si trovano oggi nel ms. Città del Vaticano, BAV, Reg. Lat. 1616. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (un fascicolo) di un libro francese di piccolo formato. Altre unità del manoscritto, in una minuscola carolina di bella fattura, si trovano presumibilmente nel Cod. 705 della Burgerbibliothek di Berna. Il frammento, danneggiato nel margine superiore e contenente i Synonyma di Isidoro, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (probabilmente un fascicolo) di un manoscritto francese. Il testo – strutturato in forma di dialogo tra maestro e allievo e tramandato integralmente nel Cod. 417 della Burgerbibliothek di Berna, ff. 47r-61v – contiene il trattato De divisionibus temporum basato su un computo irlandese. Il frammento, che si trovava inizialmente in possesso di Pierre Daniel, è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Quattro bifogli (un fascicolo) di un manoscritto probabilmente vergato nella Francia occidentale e contenente l'opera agostiniana De magistro. Alcuni fogli sono palinsesti di un documento precedentemente eraso su entrambi lati e presumibilmente di provenienza spagnola. Il frammento, che si trovava inizialmente in possesso di Pierre Daniel, è giunto a Berna nel 1632, insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto di un manoscritto verosimilmente vergato nell'area della Loira e contenente alcuni inni carolingi. Il verso del foglio è gravemente abraso e contiene una raccolta di estratti da Orazio, disposti all'incirca nell'ordine delle sue opere. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto di un manoscritto realizzato nella Francia orientale e contenente le Institutiones grammaticae di Prisciano. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due fogli provenienti da un manoscritto probabilmente vergato nell'area di Soissons e contenente le Institutiones grammaticae di Prisciano. I frammenti, uno dei quali riporta una nota di possesso di Paul Petau, sono stati un tempo riutilizzati forse come rivestimento di altri libri; sono giunti a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto di un manoscritto vergato probabilmente a Tours e contenente le Etymologiae di Isidoro. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Miscellanea composta da quattro parti molto diverse che probabilmente giunsero a Berna nel 1632 da Jacques Bongars; le parti B e C provengono dal Collège de Navarre di Parigi. Tutte le parti sono miniate, almeno in parte. Di tutti i frammenti, si trovano parti correlate in altre biblioteche: per la parte A, Parigi BN lat. 7709, ff. 1-4; per B Parigi BN lat. 17566, ff. 1-40; per C Parigi BN lat. 17902, ff. 1-85 e per D Leiden UB, Voss. Q 2 IX (f. 60).
Online dal: 10.10.2019
Miscellanea composta da due parti diverse che probabilmente giunsero a Berna nel 1632 da Jacques Bongars. La parte A proviene da una vasta raccolta di vite di santi per la liturgia di Fleury, molte delle quali si sono conservate nella Biblioteca Vaticana: Reg. lat. 274, ff. 95-102; Reg. lat. 318, ff. 1-79, 80-146, 147-258; Reg. lat. 585, ff. 13-27; Reg. lat. 711.II, ff. 11-18; 67-76. La parte B contiene frammenti degli scritti grammaticali di Isidoro e fu probabilmente scritta nella Francia orientale.
Online dal: 10.10.2019
Testimone unico per alcune lettere di Salviano di Marsiglia, il cui complemento è conservato a Parigi BN lat. 2174, ff. 113-115. Il frammento, non miniato, è probabilmente giunto a Berna nel 1632 da Jacques Bongars.
Online dal: 10.10.2019
Due bifogli provenienti da un manoscritto di Isidoro probabilmente realizzato nella regione della Loira. Il frammento contiene tra l'altro una rosa dei venti accuratamente disegnata e, alla fine, testi astronomici, noti anche, nel contesto dell'Aratea, come «Scholia Bernensia». Giunse probabilmente a Berna nel 1632 con la collezione di Jacques Bongars.
Online dal: 10.10.2019
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questo volume (MUE Inc. I.20) giunse in possesso della biblioteca di Berna nel 1534, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
La riforma carolingia aveva risposto alla volontà di uniformità in campo religioso proponendo una regola unica per i monaci, la Concordia regularum di Benedetto d'Aniane. Su questa scia, verso la fine del sec. VIII e nel sec. IX si cerca di operare una distinzione tra lo stato monastico e quello canonicale. Ludovico il Pio fa così pubblicare, nell'816, i risultati del concilio di Aquisgrana; le Istituzioni canoniche presentano nella prima parte i precetti dei Padri e i concili anteriori, nella seconda vengono esposte le decisioni del concilio. La redazione di quest'opera è stata a lungo attribuita ad Amalerio di Metz, allievo di Alcuino e consigliere di Carlo Magno ; bisogna comunque cercate un altro autore per questa opera in 118 capitoli, talvolta laboriosi, cui avrebbe contribuito Benedetto d'Aniane. Copiato in una bella scrittura carolina appena pochi anni dopo la pubblicazione del testo (prima metà del sec. IX), il manoscritto della Fondazione Bodmer è appartenuto all'abbazia benedettina di S. Giacomo di Magonza. Nel sec. XII o XIII alla fine del volume è stato aggiunto un disegno a piena pagina raffigurante la Crocifissione.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto carolingio, anteriore all'850, il CB 84 è stato trascritto nel celebre monastero di Fulda. È la sola testimonianza conosciuta della versione latina di un testo attribuito, erroneamente, ad Ippocrate. Il trattato De victus ratione pone le fondamenta della dietetica, insistendo sull'antagonismo, all'interno del corpo umano, tra gli elementi del fuoco e dell'acqua. Numerosi eruditi e medici se ne sono ispirati nel corso della storia.
Online dal: 31.07.2007
Lo storico di origine ebraica Giuseppe Flavio compose in greco le sue Antichità giudaiche nel I secolo d.C. Il CB 98 ne offre la traduzione latina in una scrittura pre-carolina molto bella, eseguita nell'abbazia benedettina San Silvestro di Nonantola (provincia di Modena). Il CB 99, dello stesso autore, proviene dalla stessa abbazia.
Online dal: 20.12.2007
La guerra giudaica dello storico di origine ebraica Giuseppe Flavio del I secolo d.C., riporta in sette libri l'ultima rivolta della Giudea e la presa di Gerusalemme da parte di Tito. Il CB 99 proviene, come il CB 98, dall'abbazia San Silvestro di Nonantola, ma probabilmente è stato allestito più tardivamente e da copisti diversi.
Online dal: 20.12.2007
Codice giuridico, probabilmente incompleto, contenente un'estesa raccolta di testi. Fra i più importanti quattro leggi, la Salica, Ribuaria, Alamannorum, Baiuvariorum, una breve e frammentaria raccolta di capitolari emanati da Carlo Magno, estratti dal De legibus e dalle Sententiae di Isidoro di Siviglia, dal Codex Theodosianum e dalla Regola di S. Benedetto. Nel testo della Lex Baiuvariorum sono inseriti dei concetti giuridici in antico tedesco. Il codice venne in possesso nel 1789 dal conte Johann-Christian Solms residente nel castello Klitschdorf presso Bunzlau (Slesia) - si veda lo stemma a c. 1r - e per questo chiamato nella bibliografia anche «Codex Klitschdorf» o «Codex Solmsianus». Nel 1960 fu acquistato da Martin Bodmer presso l'antiquario H. P. Kraus di New York.
Online dal: 25.06.2015
Grande manoscritto in-folio incompleto contenente la parte estiva ed il comune dei santi dell'omeliario di Paolo Diacono. Scritto da varie mani in minuscola carolina nel IX secolo, presenta delle iniziali a inchiostro con racemi di colore rosso che denotano influsso irlandese ed alcuni eleganti incipit in scrittura capitale. Proviene forse da Reichenau, in ogni caso dalla regione di Costanza. Appartenne alla collezione Phillipps, poi Chester Beatty, dalla quale Martin Bodmer lo acquistò nel 1968.
Online dal: 23.06.2014
Questo commovente piccolo manoscritto di origine francese (nord-est), eseguito nel sec. IX nella regione di Parigi-Reims, si fa notare per la sua fine scrittura ed i suoi titoli rubricati in capitale rustica. In differenti passaggi si distinguono varie modifiche fatte in una accurata scrittura del sec. XII, specialmente sui fogli 32-32v, così come delle aggiunte di poche parole (correzioni) ai fogli 52v-53.
Online dal: 22.03.2012
Contiene il commento ai primi 70 salmi di Adelpertus e, nella parte finale, una scelta di detti dei padri della chiesa. Scritto intorno alla fine del sec. VIIl probabilmente nell'Italia del nord, in minuscola precarolingia. Due fogli mancanti alla fine si conservano nella raccolta di frammenti Einsiedeln 370, IV, Bl. 18-19.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto è composto di due parti e contiene vari testi a carattere ascetico. La prima parte (1-24) è vergata da varie mani inesperte in minuscola con influssi retici databile al sec. VIII/IX in uno scriptorium localizzabile nell'Italia settentrionale o in Svizzera. La seconda parte (25-140) viene datata intorno al secondo terzo del sec. IX.
Online dal: 23.04.2013