Questo manoscritto, riccamente miniato, è un tetravangelo greco di origine italo-bizantina, copiato nell'VIII o IX secolo in scrittura biblica onciale. Alcuni studiosi hanno paragonato lo stile insolito della sua decorazione in parte all'arte bizantina del periodo iconoclasta, e in parte all'estetica delle chiese e dei manufatti del periodo dell'esarcato bizantino di Ravenna. Nel XV secolo, il legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa, acquistò il codice a Costantinopoli e alla sua morte lo lasciò in eredità ai domenicani di Basilea.
Online dal: 26.09.2024
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda che si è salvato perché nel XVI sec., ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. Allestito a Fulda alla fine del sec. IX, conserva ancora la legatura carolingia in una coperta di pergamena. Oltre alle opere di Isidoro contiene il più antico catalogo della biblioteca di Fulda, le cosiddette ricette basileesi in antico tedesco e un ciclo di immagini a carattere astronomico e computistico.
Online dal: 22.06.2017
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda che si è salvato perché nel XVI sec., ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. A Fulda venne allestito attraverso la riunificazione di un manoscritto dell'Inghilterra del nord del sec. VIII con uno di origine continentale-insulare, probabilmente scritto a Fulda nella prima metà del sec. IX. Il codice conserva ancora la sua legatura carolingia in una copertina di pergamena. Fin dove i testi che contiene sono editi criticamente, il codice va annoverato tra i più importanti testimoni.
Online dal: 13.12.2013
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda, che si è salvato perché nel XVI secolo, ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. Il codice è costituito da varie parti. Un manoscritto tedesco-anglosassone della seconda metà dell'VIII secolo contenente il secondo libro dei Synonyma di Isidoro, venne completato nel primo terzo del IX secolo, forse a Fulda, con il primo libro della stessa opera di Isidoro. Inoltre, già molto presto, venne rilegato con una unità contenente l'Admonitio ad filium spiritualem dello Pseudo Basilio e vari altri estratti, scritti probabilmente anche a Fulda intorno all'800.
Online dal: 19.03.2015
Uno dei codici di Isidoro (rispettivamente dello Pseudo Isidoro) del monastero di Fulda che si è salvato perché nel XVI sec., ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. E' stato allestito nel sec. VIII in Irlanda e conserva chiaramente ancora la legatura originale irlandese in una copertina di pergamena. Il manoscritto con testi di grammatica costituisce, per quanto riguarda il suo testo principale, il De vitiis (linguae) attribuito ad un Isidorus iunior, il Codex unicus. A detta dell'editore il testo dovrebbe essere stato scritto intorno al 500, forse in Spagna, e costituisce una delle fonti utilizzate da Isidoro per il primo libro della sue Etymologiae; anche per gli altri testi che contiene costituisce uno dei oltremodo pochi testimoni rimasti.
Online dal: 13.12.2013
Uno dei codici di Isidoro del monastero di Fulda che si è salvato perché nel XVI sec., ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. E' stato allestito nel sec. VIII in Inghilterra e conserva ancora la legatura dell'VIII o IX secolo in una coperta di pergamena. Va annoverato tra i più importanti testimoni dell'opera di Isidoro De natura rerum.
Online dal: 13.12.2013
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda che si è salvato perchè nel XVI secolo, ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. E' stato allestito nella prima metà dell'VIII secolo in Inghilterra o in un centro anglosassone sul continente. Conserva ancora la sua legatura del secolo VIII o IX in una copertina di pergamena ed è considerato uno dei più importanti testimoni del Differentiarum liber di Isidoro.
Online dal: 25.06.2015
Due fogli, tolti da una legatura, di un manoscritto in minuscola retica con la traversa della T arrotondata che rappresenta il segno distintivo di questa scrittura. Il manoscritto si può datare nel sec. VIII/IX.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto contiene l'opera agiografica completa di Gregorio di Tours, che consiste in 8 libri di descrizioni di vite di santi. Si trova molto vicino all'autografo di Gregorio (classe 1a) ed è stato redatto nel IX secolo nella cerchia dello scriptorium di Reims. Nel codice sono stati rilegati due fogli da un vangelo di S. Giovanni in scrittura merovingica e una Vita di Paolo di Tebe.
Online dal: 09.04.2014
Il Cod. 207, presumibilmente realizzato a Fleury (St. Benoît-sur-Loire), è uno dei pochi, e di gran lunga il più ricco, rappresentante di un orientamento stilistico formatosi verso la fine dell'VIII secolo a Fleury; con la sua decorazione estremamente ricca e artisticamente di grande qualità, composta da 3 pagine miniate e quasi 140 iniziali, costituisce un eccezionale testimone dell'evoluzione creativa che il linguaggio delle forme insulare ha ricevuto nei centri culturali più importanti del continente. Il manoscritto, costituito dai 197 fogli a Berna e dai 24 fogli a Parigi (BNF, lat. 7520) è il più antico manoscritto grammaticale da Fleury; contiene un Corpus altomedievale di grammatici romani dell'antichità e dell'alto medioevo: Beda, Donato, Maximus Victorinus, Iulianus Toletans, Servius Honoratus, Asper minor, Sergius, Petrus Pisanus, Isidoro, così come numerosi altri trattati ed estratti anonimi.
Online dal: 13.10.2016
Manoscritto costituito da due parti indipendenti, probabilmente prodotto a Fleury: la prima parte (f. 1-47) raccoglie tre commentari al Vecchio e al Nuovo Testamento; la seconda parte (f. 48-192) consiste in 14 glossari, che contengono in totale 25'000 lemmi. La particolarità del manoscritto consiste nel fatto che vi si trovano accostate varie fasi di sviluppo dei glossari: la prima parte rappresenta una fase precoce, e contiene spiegazioni delle parole nella sequenza delle fonti, che contengono inoltre glosse in inglese antico e in alto tedesco antico. Nella seconda parte si trovano già i glossari in una fase più avanzata, con le voci su singoli autori o determinati temi ordinate alfabeticamente.
Online dal: 23.06.2016
Il manoscritto composito di origine merovingica, realizzato a Bourges, è composto da sei parti in origine indipendenti, vergate da varie mani, sovente poco esperte, in varie tappe. La maggior parte degli scarsi trenta pezzi contiene scritti a carattere grammaticale, patristico, computistico e medico. Le parti più lunghe sono interrotte da numerosi altri excerpta, che in parte sono redatti anche con note tironiane. Della terza parte, conservatasi solo parzialmente, un quaternione si trova oggi a Parigi (BN lat. 10756). Una particolarità è costituita dal palinsesto nella quinta parte, i cui testi inferiori sono probabilmente stati realizzati in Italia nel VII, rispettivamente nella seconda metà del V secolo.
Online dal: 17.03.2016
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questo volume (MUE Inc. III.15, vol. 1) giunsero nel 1534 in possesso della biblioteca di Berna, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Bifoglio e 3 frammenti di un'ulteriore bifoglio di un manoscritto in onciale di Agostino De genesi ad litteram, forse realizzato a Luxeuil, di cui sono state individuate ulteriori parti a Parigi, BN lat. 9377. Il manoscritto è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars. All'epoca di Hermann Hagen (intorno al 1870) i frammenti, originariamente rilegati come f. 1-2 e 227-229 nel Cod. 224 (manoscritto composito con testi di Isidoro), furono staccati e conservati separatamente; nel 1944 hanno ricevuto da Johann Lindt una nuova rilegatura.
Online dal: 18.06.2020
Due fogli di un manoscritto probabilmente vergato nell'area della Loira e contenente il De natura rerum di Isidoro. Il secondo foglio riporta una carta dei venti, accuratamente disegnata e miniata, con i nomi greci e latini dei venti. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due bifogli di un manoscritto di Fleury, contenente la grammatica di Foca, alcuni estratti da Prisciano e una poesia su san Benedetto. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Foglio sciolto di un manoscritto vergato probabilmente a Tours e contenente le Etymologiae di Isidoro. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Due bifogli e un foglio sciolto di un manoscritto vergato probabilmente nella Francia settentrionale e contenente il De orthographia di Beda e forse testi di Cassiodoro. Il frammento è giunto a Berna nel 1632 insieme al fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Contiene il commento ai primi 70 salmi di Adelpertus e, nella parte finale, una scelta di detti dei padri della chiesa. Scritto intorno alla fine del sec. VIIl probabilmente nell'Italia del nord, in minuscola precarolingia. Due fogli mancanti alla fine si conservano nella raccolta di frammenti Einsiedeln 370, IV, Bl. 18-19.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto è composto di due parti e contiene vari testi a carattere ascetico. La prima parte (1-24) è vergata da varie mani inesperte in minuscola con influssi retici databile al sec. VIII/IX in uno scriptorium localizzabile nell'Italia settentrionale o in Svizzera. La seconda parte (25-140) viene datata intorno al secondo terzo del sec. IX.
Online dal: 23.04.2013
Contiene le Omelie di Gregorio Magno sul profeta Ezechiele ed è vergato da varie mani in una minuscola generalmente ritenuta vicina alla retica, e quindi attribuito da vari studiosi ad uno scriptorium svizzero o all'area retico-lombarda. Una parte delle pagine 204 e 206 e l'intera p. 214 sono scritte in onciale. Presenta numerose iniziali con elementi geometrici e vegetali il cui stile le avvicina a quelle del Sacramentario di Remedio (Cod. Sang. 348). Le maniculae di Heinrich von Ligerz attestano la presenza del ms. ad Einsiedeln già dal sec. XIV.
Online dal: 23.04.2013
Manoscritto composto di due parti contenenti vari testi grammaticali, probabilmente riunite nel sec. XIV in occasione di una nuova rilegatura; da allora il codice è presente nella biblioteca di Einsiedeln. La trascrizione della prima parte (2-110) viene collocata forse a Reichenau nel 3. terzo del sec. IX , mentre quella della seconda (111-215), più antica, forse a Reims nel sec. VIII/IX. Altri studiosi (Bruckner) ritengono la scrittura di questa seconda parte dubitativamente retica.
Online dal: 23.04.2013
Contiene, insieme ad altri testi, la raccolta di canoni ecclesiastici detta Collectio Quesnelliana. Il codice dovrebbe essere stato scritto in uno scriptorium del nord-est della Francia, ed appartenne in seguito alla biblioteca di corte di Carlomagno. Nel sec. XI è attestato nella biblioteca del duomo di Colonia dove venne annotato da Bernoldo di Costanza. Appartenne poi al vescovo ausiliare di Costanza Jakob Johann Mirgel (1559-1629) per poi giungere, con alcuni altri suoi libri, nella biblioteca del monastero di Einsiedeln.
Online dal: 19.12.2011
Costituiva in origine un unico volume con l'Einsiedeln 281. Il codice è stato allestito in ambito reto-lombardo intorno al sec. VIII/IX. La prima parte (pp. 1-256) è stata scritta in minuscola carolina, la seconda (pp. 258-430) in minuscola retica e la terza (pp. 431-526) in minuscola retica o alemannica. Nel XIV secolo si conservava già ad Einsiedeln come attestano le maniculae apposte da Enrico di Ligerz.
Online dal: 13.12.2013
La prima parte (pp. 1-178), contenente dei trattati di ascetica, costituiva in origine un unico volume con l'Einsiedeln 199 ed è scritta in minuscola di area retica o alemannica. Il rimanente del codice è redatto in minuscola carolina. La seconda parte (pp. 179-270) è localizzabile in Svizzera o nell'Italia del nord, la terza (pp. 271-314) in Francia. Nel XIV secolo si conservava già ad Einsiedeln, come attestano le numerose maniculae apposte da Enrico di Ligerz.
Online dal: 09.04.2014
Da circa venti anni sappiamo che questo antico manoscritto contiene i testi di medicina di due autori, mentre prima entrambi erano stati attribuiti a Galeno. Le due parti contengono: 1. Galeno, Ad Glauconem de medendi methodo Lib. I-III (non nella giusta successione dei testi) e 2. Pelagonio , Ars veterinaria. Di quest'opera mancano l'inizio e la fine del testo.
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto è composto di due parti che solo nel sec. XIV sono state rilegate insieme ad Einsiedeln ed annotate da Heinrich von Ligerz. La prima parte (1-137), che contiene tre opere di Prisciano ed una di Rufino, è stata realizzata nei secoli IX/X forse in Svizzera o Germania. La seconda parte (139-318) contiene opere di Isidoro ed è parzialmente palinsesta. E' stata scritta nell'VIII/IX secolo nell'Italia del nord o in Svizzera, probabilmente nello stesso scrittorio che ha prodotto il Cod. Sang. 908.
Online dal: 19.12.2011
Questo codice, scritto in minuscola retica, contiene dei capitoli scelti dalla Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea.
Online dal: 23.04.2013
Questo manoscritto contiene delle prediche di Agostino in scrittura onciale, redatte da una mano del tardo sec. VII, inizio del sec. VIII. Il foglio esterno di ogni fascicolo (quinioni) è costituito da un foglio di pergamena, mentre i rimanenti fogli sono in papiro. I 53 fogli (8 fascicoli) sono stati staccati da un manoscritto che originariamente contava 30 fascicoli (tra 304 e 308 fogli). Altri 63 fogli, rispettivamente 8 fascicoli, si conservano a Parigi (Parigi, BnF, lat. 11641). Un altro foglio, che va collocato nel manoscritto di Parigi tra il f. 26 e 27, si conserva a S. Pietroburgo, NLR, Lat.F.papyr.I.1; tutti gli altri sono scomparsi. Nel sec. IX il manoscritto appartenne alla biblioteca di Floro di Lione, che vi aggiunse di sua mano numerose annotazioni marginali.
Online dal: 22.06.2010
Frammento di un evangelistario scritto intorno all'800. Conteneva le pericopi necessarie per tutto l'anno liturgico. Le parti superstiti iniziano con la pericope per la domenica di Settuagesima e lasciano supporre che, oltre alle domeniche e ai giorni dell'anno, erano stati scelti anche i vangeli per ogni mercoledì e venerdì, e nel periodo di quaresima – come nel messale romano – persino per ogni giorno della settimana. Nella parte finale sono raggruppati i vangeli per le messe votive, dei quali però sono rimaste solo quattro pericopi. La scrittura rimanda ad uno scriptorium della Rezia curiense quale luogo di origine.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un esemplare delle omelie sui Vangeli di Gregorio Magno risalente agli anni intorno all'800. Sono conservate due parti: la prima, che comprende parti dei passaggi di testo del capitolo 17 (17.16-17.18), commenta Luca 10, 1-9, cioè i versi che trattano dell'invio dei 72 discepoli. La seconda, con parti dei passaggi del capitolo 18 (18.2-18.3), si riferisce a Giovanni 8.45-59. Questi versi commentano una disputa tra Gesù e «i» giudei così come il grande sacerdote, dove si tratta della testimonianza, rispettivamente della personale testimonianza, di Gesù, la cui parola viene rifiutata.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un cartulario allestito intorno all'800. Si sono conservate le trascrizioni, in parte complete, di sei atti di donazione. Con questi, varie persone conferirono, per lo più per la salvezza della loro anima o di quella di persone vicine, dei terreni alle chiese di S. Ilario a Coira e di S. Carpoforo a Trimmis. La circostanza che entrambe le chiese, S. Ilario a Coira e Carpoforo a Trimmis, siano le destinatarie delle donazioni, rende plausibile l'ipotesi che il frammento costituisca una parte di un cartolario vescovile.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un estratto dal Levitico copiato intorno all'800. Questo comprende i versi 4.27-6.10, che contengono una parte delle leggi sui sacrifici (cap. 4-6). La copia, che corrisponde alla versione della Vulgata, costituisce una testimonianza scrittoria dell'area retica.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un estratto dal Levitico con i versi 15.20-18.6 copiato intorno all'800. Contiene le leggi sulla purezza (cap. 15), prescrizioni sugli incontri rituali dei giorni della espiazione (cap. 16), leggi sul consumo di carne e sulle pratiche cultuali connesse (cap. 17) così come le richieste di Dio di osservare questi comandamenti, e le prescrizioni sul matrimonio e sulla castità (cap. 18). La copia, che corrisponde alla versione della Vulgata, costituisce una testimonianza scrittoria dell'area retica.
Online dal: 26.09.2017
I 63 fogli in scrittura onciale su papiro e pergamena contengono alcune lettere e prediche di Agostino di Ippona. Il manoscritto venne redatto in Francia, forse a Luxeuil o a Lione alla fine del sec. VII o all'inizio del sec. VIII. Originariamente il manoscritto era costituito da almeno 30 quinioni, dei quali questi 63 fogli costituiscono i fascioli 4-11. Altri sette fascicoli si conservano oggi nel ms. lat. 16 della Biblioteca di Ginevra. Il fascicolo frammentario nr. 8 può essere completato tra il f. 26 ed il f. 27 da un foglio singolo, oggi conservato a S. Pietroburgo, NLR, Lat.F.papyr. I.1.
Online dal: 04.07.2012
Il manoscritto del monastero scozzese dell'Isola di Iona (o Hy) contiene, nella migliore e più antica versione, la Vita del santo irlandese Colombano, composta tra il 608 e il 704. Adamnan, il nono abate di Iona, vi racconta la vita del fondatore del monastero Colombano (Columcille in antico irlandese), che visse dal 519/522 al 597. Il manoscritto è databile al tempo che separa la creazione del testo e la morte dell'abate (o vescovo) di Iona, Dorbbene, nel 713. È il più antico codice che contenga una biografia isolata in latino ed esso fa parte dei rari scritti insulari databili al VII e VIII secolo. Tuttora non è ancora stato chiarito come e in quale momento questo manoscritto sia giunto nella regione del Bodensee.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione, presumibilmente realizzata a Reichenau, del primo libro delle Omelie di Gregorio su Ezechiele. Questo volume fu menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v). La legatura è essenzialmente contemporanea alla produzione del manoscritto.
Online dal: 31.07.2009
Il commento di Cassiodoro ai Salmi è il più antico manoscritto della Biblioteca ministeriale. La scrittura fa pensare a San Gallo come luogo di origine, mentre il nome dello scriba (“Wolfgisus presbyter”) a Costanza. Include un'annotazione di prestito o donazione all'abate Wilhelm von Hirsau, il quale nel 1080 riformò il convento di Allerheiligen (Ognissanti) a Sciaffusa.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto contenente libri dell'Antico e Nuovo Testamento, trascritto da Winithar agli inizi dell'Abbazia di San Gallo.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto biblico databile agli anni dell'abbaziato di Werdo (784-812); contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento.
Online dal: 14.09.2005
Codice trascritto da Winithar, contenente estratti di libri del Vecchio e Nuovo Testamento.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto biblico databile agli anni dell'abbaziato di Waldo (782-784) e Werdo (784-812). Contiene trascrizioni di libri dell'Antico Testamento. La parte più recente , databile al primo terzo del X secolo, contiene i libri veterotestamentari dei Proverbi e di Giobbe.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto di San Gallo databile all'incirca all'800, con le trascrizioni di tre libri dell'Antico Testamento (Libro dei Proverbi, Libro del Predicatore, Cantico dei Cantici). Sul primo foglio, come schizzo a penna, si trova il verso satirico di San Gallo, celebre per i germanisti: Liubene ersazta sine gruz unde kab sina tohter zu...
Online dal: 23.12.2008
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento, dono del vescovo Giovanni di Costanza (760-782) al monastero di San Gallo. Compendio di 27 trattati medici e ricettari di autori del IX secolo, conosciuti e non.
Online dal: 14.09.2005
L'evangeliario irlandese di San Gallo. Contiene i vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, decorati con 12 pagine scritte e miniate in Irlanda, intorno al 750, da monaci irlandesi. È il manoscritto irlandese più pregiato conservato nella Biblioteca abbaziale di San Gallo.
Online dal: 12.06.2006
Il vangelo irlandese di Giovanni, rilegato in dittici d'avorio, offerti in dono a Carlo Magno per la sua incoronazione imperiale (800).
Online dal: 31.12.2005
Trascrizione delle Lettere paoline di Winithar – Discorso di Winithar ai suoi confratelli.
Online dal: 14.09.2005
Il manoscritto contiene una delle rare copie del Scarpsum de dictis sancri Effrem prope fine mundi, qui intitolato Sermo sancti Ysidori e attribuito a Isidoro da Siviglia, e il commento ai Salmi di Gerolamo (uno Pseudo-Gerolamo?); scritto nel Nord Italia (probabilmente a Monza) verso la fine del sec. VIII.
Online dal: 21.12.2009
Codice trascritto da Winithar, contenente il commento di Girolamo ai Salmi 1-59.
Online dal: 14.09.2005
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) del libro veterotestamentario del profeta Daniele. All'inizio il codice contiene inoltre alcuni versi dall'Opus paschale di Sedulio, e alla fine il frammento di un testo esegetico.
Online dal: 04.10.2011
Collezione di opere esegetico-liturgiche, realizzata probabilmente intorno agli anni 810/820 nel monastero di St. Amand, nell'area di Lille, in Francia settentrionale. Contiene, tra l'altro, un commento ai Vangeli dello Pseudo-Girolamo (con illustrazioni dei simboli dei quattro evangelisti d'influenza irlandese), testi di Agostino, Isidoro di Siviglia e Beda il Venerabile, una lettera di Carlo Magno ad Alcuino, il rituale battesimale attribuito al vescovo Jesse di Amiens († 836/37), una versione abbreviata degli Annali di San Gallo.
Online dal: 09.12.2008
Codice miscellaneo risalente agli anni dell'abbaziato di Waldo (782-784). Contiene testi dei Padri della Chiesa.
Online dal: 14.09.2005
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) del Vangelo di Matteo. Il codice, scritto nella seconda metà del sec. VIII nel monastero di S. Gallo parzialmente in minuscola insulare, contiene all'inizio (p. 3 e p. 6) una antifona (?) con neumi, il Padrenostro in latino e cinque alfabeti latini; sull'utima pagina vi è una prova di penna con dei neumi. Correzioni ed aggiunte al testo si trovano su strisce di pergamena inserite nei fascicoli.
Online dal: 04.10.2011
Trascrizioni, allestite nell'abbazia di San Gallo all'inizio del IX secolo, dei commentari di Girolamo ai Vangeli di Matteo e Marco. Il fatto che esse siano corredate di numerose glosse in latino e antico tedesco indica che il testo era oggetto di un intenso studio. Alla fine del commento al Vangelo di Matteo compare, in scrittura runica, il nome di un monaco (?) Ratgar o Radgaer.
Online dal: 31.07.2009
Il manoscritto, che si presenta ancora nella originale legatura carolingia, è costituito di tre parti ed è stato copiato da varie mani in scrittura merovingica certamente nel tardo sec. VIII o inizio del IX, probabilmente nel monastero di S. Gallo. Contiene in una buona tradizione numerosi testi onomastici, tra i quali copie delle opere Liber de situ et nominibus locorum Hebraicorum di Gerolamo, la Cosmographia di Aethicus Ister, l'opera cronologica di Isidoro da Siviglia Chronica maiora e la Historia regum Gothorum, Vandalorum Sueborum, così come - in un'ottima versione -l'Itinerarium Antonini Placentini, descrizione del pellegrinaggio effettuato in Terrasanta intorno al 560/570 da un abitante di Piacenza.
Online dal: 04.10.2011
Copia del Liber promissionum et praedictorum Dei di Quodvultdeus (Pseudo-Prospero di Aquitania), databile alla fine del secolo VIII.
Online dal: 14.09.2005
Sermoni del vescovo Massimo di Torino (morto tra il 408 e il 423): una delle più importanti trascrizioni del periodo intorno al 700, forse prodotta nel convento di Luxeuil in Borgogna, in una scrittura onciale merovingia. È tra i volumi più antichi posseduti dalla Biblioteca abbaziale ancora preservati nella loro forma e rilegatura originale.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione del primo libro dell'opera Instructiones di Eucherio di Lione († 450 circa) come pure di una piccola parte della sua opera Formulae spiritalis intelligentiae, dei Libri differentiarum di Isidoro di Siviglia e del commento di Girolamo al libro di Daniele dell'Antico Testamento. Realizzato in una minuscola alemannica nell'abbazia di San Gallo verso la fine dell'VIII secolo, questo codice, ancora nella sua legatura carolingia originale, costituisce il manoscritto base del commento di Girolamo.
Online dal: 31.07.2009
Codice palinsesto di grande effetto (con fogli contenenti i due testi); tramanda le più antiche trascrizioni conosciute dei libri veterotestamentari di Ezechiele, Daniele e dei Profeti minori. Il livello in superficie è stato scritto intorno all'800 in una minuscola retica del periodo (della Rezia o di San Gallo): tra i testi trascritti i sermoni di Cesario di Arles (470/71-542), omelie, sermoni, trattati, orazioni e lezioni. Il livello sottostante, talvolta leggibile con difficoltà, è in una semionciale romana del nord Italia: comprende frammenti in latino dei libri veterotestamentari di Ezechiele, Daniele e dei Profeti minori.
Online dal: 09.12.2008
Raccolta della prima omiletica proveniente dal monastero di San Gallo, trascritta su una pergamena rigida, mal levigata, tagliata irregolarmente e danneggiata, già utilizzata in precedenza, quindi sovrascritta nella prima metà dell'VIII secolo con i sermoni di Caesario di Arles e i Synonyma di Isidoro di Siviglia. Scrittura sottostante (merovingia): un'importante copia dei libri sapienziali del Vecchio Testamento, trascritta intorno al 700 nel sud della Francia o in Spagna; è tra i più libri più antichi preservati nel monastero di San Gallo.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione dei libri 32-35 dei Moralia in Hiob di papa Gregorio Magno, scritto in minuscola alemannica nel monastero di S. Gallo intorno alla fine del sec. VIII.
Online dal: 20.12.2012
Trascrizione delle omelie da 13 a 22 di papa Gregorio Magno sul libro vetero-testamentario di Ezechiele, scritta intorno alla fine del sec. VIII in una «gleichmässigen, breiten, gut proportionierten kalligraphischen älteren St. Galler Minuskel» (Bruckner) [una regolare, larga, ben proporzionata, calligrafica, antica minuscola di s. Gallo] nel monastero di S. Gallo. L'inizio delle singole omelie è decorato con piccole iniziali colorate.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto palinsesto con testi dell'VIII (scrittura superiore) e del V (scrittura inferiore) secolo. Il manoscritto consiste in una copia frammentaria proveniente dall'Italia di grande importanza nel campo dello studio testuale, composto in una scrittura onciale romana. Contiene passaggi dai libri 1-6 dell'opera Divinae institutiones (Istruzioni divine) dell'autore romano Lucius Caelius Firmianus Lactantius (250-325 circa), realizzati nel V secolo. A questi furono aggiunti nell'VIII secolo, probabilmente a San Gallo, i Dialoghi di Gregorio il Grande e brevi testi teologici di Agostino, Isidoro di Siviglia e altri autori supplementari (per la maggior parte sconosciuti).
Online dal: 09.12.2008
Quarantadue fogli contenenti una copia molto antica di frammenti di sezioni dei quattro libri dei Dialoghi di Gregorio Magno, realizzata all'incirca nel 700 nel nord-est della Francia, in una scrittura cancelleresca merovingia. Altri frammenti di questo manoscritto dei Dialoghi sono conservati alla Zentralbibliothek (Biblioteca centrale) di Zurigo (Ms. C 184) e a St. Paul a Lavanttal.
Online dal: 09.12.2008
La Regula pastoralis di Gregorio Magno. Copia eseguita a San Gallo intorno all'800, rilegata con una sontuosa coperta in smalto di Limoges degli anni 1210/30.
Online dal: 31.12.2005
Codice miscellaneo databile a un periodo compreso tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo. Si apre con una copia dell'ultimo terzo dell'VIII secolo, la più antica conservata a San Gallo, della Regula pastoralis di Gregorio Magno; termina con un compendio medico-farmaceutico contenente, in parte mal rilegati, il manuale ripiegato e spiegazzato di un medico itinerante del nord dell'Italia, il cosiddetto Botanicus sangallese, e il Bestiario sangallese.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto miscellaneo risalente alla seconda metà del sec. VIII, scritto e decorato con delle iniziali eccezionali forse in uno «Schweizer Zentrum unter burgundischem oder irischem Einfluss» (Bruckner) o piuttosto «im westlichen Alemannien oder im östlichen Burgund» (Bischoff), forse anche a Müstair. Il codice contiene per la maggior parte - ma non integralmente - le omelie di papa Gregorio Magno († 604) ai Vangeli (Homiliae in evangelia) ed estratti da opere autentiche o spurie di Agostino († 430), così come di Cesario di Arles († 542).
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto miscellaneo dell'abbazia di San Gallo, composto in una minuscola alemannica tra il 760 e il 797. Contiene, tra l'altro, un'ampia selezione di differenti testi sulla sinonimia (tra cui le Differentiae di Isidoro di Siviglia), esegetici (Eucherio di Lione, Formulae spiritalis intelligentiae), computistici, medici, agiografici (tra questi, la più antica versione della biografie dei santi patroni di Zurigo Felice e Regola).
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto miscellaneo patristico con passaggi scelti dalle opere di Isidoro di Siviglia († 636; Sententiae e De officiis), Gregorio il Grande († 604; Homiliae in evangelia) ed Agostino (Sermones, la cui maggior parte non effettivamente composta da Agostino, ma attribuita a lui), una lista di regioni e città dove giacciono le spoglie degli apostoli, come pure estratti da un commento anonimo ai quattro Vangeli (inclusi qui sono solo i commentari ai Vangeli di Matteo e Giovanni). Realizzato verso l'anno 800 o poco prima, non nell'abbazia di San Gallo, ma nell'Italia del Nord, probabilmente a Monza o a Verona.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto risalente agli anni dell'abbaziato di Werdo (784-812): contiene le “Sentenze” di Isidoro di Siviglia.
Online dal: 14.09.2005
Questa trascrizione delle Sententiae di Isidoro di Siviglia è significativa da un punto di vista storico-testuale; fu realizzata verso l'anno 800, probabilmente nell'abbazia di San Gallo, ed arricchita nel corso del IX secolo. Le Sententiae sono considerate come una delle più importanti opere di Isidoro di Siviglia.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo non proveniente da San Gallo, databile all'incirca all'800, trascritto e decorato in modo straordinariamente vivace con numerose piccole iniziali miniate probabilmente al monastero di St. Denis, vicino a Parigi. Contiene un gran numero di testi ed estratti tratti in prevalenza dalle opere di Isidoro di Siviglia (Liber Sententiarum, Liber Differentiarum, Etymologiae); include anche testi di Agostino, Caesario di Arles, Defensor (Liber scintillarum), Girolamo, Gregorio Magno, Eucherio (Formulae spiritalis intelligentiae) e numerosi altri autori. La sezione finale contiene una trascrizione incompleta della vita di san Dionigi.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione dei libri XII-XX delle Etimologie di Isidoro di Siviglia, realizzata verso l'anno 800 nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto miscellaneo trascritto da Winithar, con miniature – le più antiche realizzate a San Gallo – al De rerum natura di Isidoro di Siviglia.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto scolastico proveniente dall'abbazia di San Gallo. Codice miscellaneo, con diversi testi scolastici del primo Medioevo (secoli VIII-XI), spesso glossati (Aenigmata di Aldelmo di Malmesbury, Carmen paschale di Sedulio). È anche l'unico testimone dell'inno a S. Stefano di Notkero Balbulo e di un trattato musicale in antico alto-tedesco di Notkero il Germanico.
Online dal: 12.12.2006
Trascrizione, significativa dal punto di vista storico-testuale, del commento di Beda il Venerabile († 735) all'Apocalisse e agli Atti degli Apostoli. Fu realizzata nell'abbazia di San Gallo verso l'anno 800.
Online dal: 31.07.2009
L'incompleto Sacramentario gelasiano di Remedius, composto a Coira intorno all'anno 800, al tempo del vescovo Remedius; è uno dei più importanti testi liturgici del tempo. Contiene le preghiere recitate dal vescovo o dai sacerdoti per la messa e l'amministrazione dei sacramenti. Esso rappresenta anche uno dei capolavori della cultura letteraria retica dell'epoca carolingia; è decorato con numerose e fantasiose iniziali, ancora influenzate dai modelli irlandesi. La sua presenza nel convento di San Gallo è già attestata dall'anno 850 circa.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto composito a carattere liturgico contenente il più antico esempio conservato di collettario (contiene le orazioni necessarie alla celebrazione dell'ufficio festivo) e diversi Statuta liturgica et monastica. É stato scritto in una minuscola alemannica della seconda metà del sec. VIII nell'abbazia di S. Gallo (o sicuramente nella regione del Lago di Costanza).
Online dal: 21.12.2009
Frammento di un sacramentario (Sacramentarium Gelasianum) di provenienza retica, molto importante per la storia della liturgia. Scritto verso la fine del sec. VIII a Coira, la sua presenza è attestata precocemente a S. Gallo. É strettamente imparentato con il codice 348, contenente anch'esso un Sacramentario Gelasiano retico.
Online dal: 21.12.2009
Contiene una copia parzialmente completa della „Expositio liber comitis“ e un'interpretazione delle letture delle Epistole e dei Vangeli per tutto l'anno liturgico, compilati da Smaragdo, monaco benedettino di St. Mihiel presso Verdun († intorno all'840). La trascrizione, che proviene dal monastero di Chelles presso Parigi e che risale all'epoca intorno all'810, è la più antica che si sia conservata.
Online dal: 21.12.2009
Databile agli anni dell'abate Werdo (784-812): contiene biografie di antichi santi romani.
Online dal: 14.09.2005
Questo manoscritto della fine dell'VIII secolo contiene la vita del santo Marcellino, scritta in minuscola carolina. Il testo è stato probabilmente copiato nell'est della Francia.
Online dal: 20.05.2009
Manoscritto miscellaneo comprendente delle vite di padri della chiesa e di fondatori di ordini monastici. Realizzato in una scrittura carolina, probabilmente poco prima dell'800 in uno scrittorio nel nord-est della Francia.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito scritto probabilmente nell'abbazia di S. Gallo intorno all''800. Contiene tra gli altri le vite dei padri del deserto Antonio (composta da Atanasio), Paolo, Ilarione e Malco (tutte composte da Gerolamo), 12 omelie di Cesario di Arles e il testo De correctione rusticorum di Martino di Braga (Bracara).
Online dal: 21.12.2009
Vite di antichi santi romani, tra i quali – preservata unicamente in questo codice – la biografia di papa Gregorio Magno composta da un monaco anonimo del monastero inglese di Whitby.
Online dal: 14.09.2005
Trascrizione della Historia Longobardorum (Storia dei Longobardi) del monaco e scrittore longobardo attivo a Montecassino Paolo Diacono († 797/799) molto importante dal punto di vista della storia del testo. Il codice è stato scritto da varie mani intorno all'800 nell'Italia del nord, forse a Verona. Il volume si trovava già nel sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Il codice «Wandalgarius» contiene delle copie della cosiddetta Lex Romana Visigothorum, della Lex Salica e della Lex Alamannorum. Questo manoscritto giuridico di grande importanza per la storia dei testi, fu redatto a Lione nel 793 e decorato con numerose iniziali colorate e la miniatura di un legislatore ornato da un diadema, opera del chierico Wandalgarius. Si tratta del più antico codice datato con precisione nella biblioteca dell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 12.12.2006
Manoscritto composito di piccolo formato contenente estratti dalle opere di Ippocrate medico e scrittore greco (intorno al 460-370 av. C.), di Galeno (intorno al 129-intorno al 216) e di Oribasio (intorno al 320-400); scritto in minuscola insulare (?) intorno all'800, non nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Collezione di testi in prevalenza grammaticali, trascritta da una varietà di mani intorno all'anno 800 nel monastero di San Gallo. La compongono, in alcuni casi, le versioni più antiche di alcuni testi; in un caso (il trattato anonimo De scansione heroyci versus et specie eorum), l'unica versione tramandata. Vi sono tràditi, tra le altre opere, l'Ars major e l'Ars minor di Donato, una compilazione da tali opere di Donato realizzata da Pietro di Pisa, il De metris di Mallio (Manlio) Teodoro, l'Ars grammatica di Diomede, il De arte metrica e il De schematibus et tropis di Beda il Venerabile.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione dei 16 libri della grammatica di Prisciano di Cesarea (Priscianus maior), scritta in minuscola carolina, a cavallo tra l'VIII e il IX secolo, probabilmente nel nord d'Italia (Verona ?). Il manoscritto giunse all'abbazia di San Gallo già nel IX secolo, sotto l'abbaziato di Grimaldo.
Online dal: 23.12.2008
Codice miscellaneo trascritto per la scuola abbaziale di S. Gallo dal monaco Winithar.
Online dal: 14.09.2005
«Il re dei palinsesti»: frammenti di pergamena della tarda antichità il cui testo originario è stato cancellato tramite raschiatura e sostituito da un testo più recente, talvolta – come accade non di rado in questo caso – anche più di due volte. L'interesse scientifico del palinsesto è rappresentato, di norma, dal testo più antico. Alcune opere dell'antichità sono pervenute unicamente grazie a tale pratica. Il volume, composto dal bibliotecario Ildefonso di Arx prima e dopo il 1800 grazie all'assemblaggio di singoli frammenti che egli trovò nella Biblioteca abbaziale, contiene – tra i molti altri testi – la versione più antica della Mulomedicina di Vegezio (sec. V), gli unici scritti tramandati, in versi e in prosa, dell'ispanico Flavio Merobaude (sec. V), gli Oracoli sangallesi («Sortes Sangallenses», sec. VI).
Online dal: 12.12.2006
Il più antico volume in tedesco, il cosiddetto manoscritto "Abrogans". Databile intorno al 790, contiene i più antichi "Padre nostro" e "Credo" in tedesco.
Online dal: 31.12.2005
Il glossario palinsesto Abba-Ababus è uno dei manoscritti più antichi della biblioteca abbaziale di S. Gallo ancora conservato in forma di libro. Nel glossario, nel quale ogni parola è spiegata con l'ausilio di un'altra, fu verosimilmente trascritto nel convento di Bobbio sopra testi più antichi, databili al V secolo. Il testo sottostante, talvolta più, talvolta meno leggibile, include frammenti dei Salmi, del libro veterotestamentario di Geremia, estratti dalle opere del grammatico Donato e del poeta latino Terenzio. Contiene anche una miniatura di un retore in posa declamatoria.
Online dal: 09.12.2008
Il Vocabularius sancti Galli – dizionario scritto in antico alto-tedesco da un missionario, 150 anni dopo la morte di San Gallo. Il codice, miscellaneo e di piccolo formato, è stato scritto intorno al 790 in tedesco come una sorta di diario da uno scriba formatosi nella tradizione anglosassone. Contiene testi concernenti questioni teologiche o legate alla missione e all'istruzione. La sezione finale conserva un dizionario latino – alto-tedesco antico, classificato secondo gruppi funzionali.
Online dal: 12.12.2006
Il piccolo e voluminoso codice cartaceo è composto da una dozzina di unità codicologiche e contiene numerosi testi copiati da diverse mani tra il XIV e il XV secolo. Vi si trovano dei sermoni e diversi trattati come lo Speculum boni et mali (pp. 1-48), lo Speculum monachorum (pp. 62-65), l'Opus tripartitum di Jean Gerson (pp. 73-122), il De malitia mulierum (pp. 463-475), testi sulla messa - uno dei quali è un'esortazione a celebrarla (pp. 122-144) - le Visiones Pauli (pp. 159-167), degli exempla (pp. 297-328), un computo (pp. 353-390), nonché una serie di lettere. I fascicoli sono rinforzati da un certo numero di frammenti di manoscritti. Tra questi spiccano i frammenti copiati in scrittura unciale del VII o VIII secolo (p. 84-s1-2, 180-s1-3, 204-s1-3, 224-s1-3, 288-s1-3, 304-s1-3), tutti provenienti da un salterio. Con ogni probabilità provengono dallo stesso manoscritto datato alla fine del VII secolo e descritto da A. Allgeier (1929), (CLA 7, n. 985), di cui se ne conservano alcuni piu grandi frammenti alle pp. 370-391 del Cod. Sang. 1395 della biblioteca abbaziale.
Online dal: 31.05.2024
Secondo volume di una collezione di frammenti della biblioteca abbaziale di San Gallo («Veterum Fragmentorum manuscriptis codicibus detractorum collectio tomus II»). Tra i diversi testi, questo volume contiene: 110 fogli singoli, di varie dimensioni, tratti dalla più antica versione Vulgata dei Vangeli, realizzata in nord Italia (Verona?) verso gli anni 410/420; frammenti di manoscritti dei Salmi in lingua latina e greca del VII e rispettivamente del X secolo; un gran numero di frammenti irlandesi della biblioteca abbaziale databili tra il VII e il IX secolo, tra cui un ritratto di Matteo l'Evangelista con i suoi emblemi (p. 418), una croce decorata a piena pagina (p. 422) e un'iniziale «Peccavimus» (p. 426).
Online dal: 31.07.2009
Il Cod. Sang. 1398a è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Prima del 1875, 121 fogli sono stati rimossi dal Cod. Sang. 1398, e rilegati in un volume separato, il Cod. Sang. 1398b. Al precedente volume con i fogli rimanenti fu dato la segnatura Cod. Sang. 1398a. Per motivi di conservazione, dal 2003 al 2004 l'ampio volume Cod. Sang. 1398a è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 14 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1398a.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1398a, fascicolo 1, pp. 1-2). Il primo fascicolo del Cod. Sang. 1398a contiene nove frammenti di testi biblici e uno documento (p. 25-26). Risalgono al periodo compreso tra il VIII fino al XV/XVI secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il frammento su papiro contiene una parte della predica n. 351 di Agostino (c. 3.6: ... agitur in stadio sumus …; cf. PL 39, col. 1542 bis c. 4.7: … exserat seueritatem suam, cf. PL 39, col. 1543) su 29 righe, in scrittura onciale del tardo sec. VII o dell'inizio del sec. VIII, senza divisione delle parole. Questo singolo foglio apparteneva originariamente ad un volume di almeno 30 fascicoli contenenti prediche e lettere di Agostino. Oggi si conservano ancora i fascicoli 4-11 (conservati sono 63 fogli + 1 foglio) conservati a Parigi nel ms. BnF lat. 11641, ed i fascicoli 24-30 (conservati 53 fogli) oggi nel ms. lat. 16 della Biblioteca di Ginevra. Faceva parte del fascicolo 8 (quinione) di cui costituiva il secondo bifoglio, e si colloca nel ms. lat. 11641 di Parigi tra il f. 26 e 27. Le annotazioni marginali sul verso appartengono alla mano di Floro di Lione († ca. 860).
Online dal: 04.07.2012
Il «Codex Florus dispersus» contiene una ricostruzione virtuale di un manoscritto con le lettere e le prediche di Agostino. Venne vergato in scrittura onciale da una copista nel tardo sec. VII, rispettivamente inizio del sec. VIII. Il manoscritto è palesemente originario della Francia, forse di Luxeuil o Lione. Originariamente era costituito da almeno 30 quinterni (almeno 300 fogli), dei quali oggi ne sono rimasti ancora 117. Una parte con 63 fogli, dai fascicoli originari 4-11, si trova oggi a Parigi (BnF, lat. 11641), parte nella quale, dopo il foglio 26, può essere inserito un foglio singolo, oggi conservato a S. Pietroburgo (NLR, Lat.F.papyr. I.1). Un'altra parte con 53 fogli dai fascicoli originari 24-30 si conserva oggi a Ginevra (Bibliothèque de Genève, lat. 16). Il foglio esterno di ogni fascicolo (Quinio) è costituito ogni volta da un foglio di pergamena, i rimanenti sono in papiro. Nel sec. IX il manoscritto appartenne alla biblioteca di Floro di Lione, il quale vi ha inserito di suo pugno numerose note marginali. Il "sine loco", codices restituti, Cod. 1 contiene una ricostruzione virtuale, nella successione originale, delle parti tramandateci.
Online dal: 15.12.2014