Il manoscritto contiene una raccolta di preghiere in lingua boema; otto preghiere sono attribuite a Johannes di Neumarkt (intorno al 1310-1380), uno dei primi rappresentanti dell'umanesimo boemo. Il codice è decorato con alcune iniziali in rosso e blu; a c. 39r era originariamente incollata un'immagine dell'Arma Christi, di cui ora non sono rimaste che delle tracce di colla.
Online dal: 18.12.2014
Il volume in pergamena del XIV secolo è di origine francescana e si compone di due diverse parti. La prima parte contiene un ciclo di predicazione incompleto tramandato per le feste solenni e dei santi, la seconda parte contiene i Moralia del filosofo parigino Francesco di Meyronnes.
Online dal: 29.03.2019
La farmacopea è una raccolta disorganizzata di prescrizioni in lingua tedesca contro malattie di ogni tipo, inframezzate da ricette di cucina e brevi trattati medici. Alcune ricette e trattati citano autorità mediche come Mesuè, Bartolomeo, Ippocrate e Galeno, Heinrich Fründ, Johannes Minnch, Maestro Heinrich e Vitalis de Furno. Scritto da vari copisti nel terzo quarto del XV secolo.
Online dal: 29.03.2019
Il Liber benefactorum, il libro dei benefattori della certosa di Basilea, è stato progressivamente copiato tra il 1430 e il 1520. La parte principale del manoscritto, un calendario creato all'inizio del XV secolo, contiene i nomi di oltre 800 benefattori. Il manoscritto è già concepito nella sua struttura di base come Liber benefactorum e ha stretti legami con un martirologio della certosa di Basilea (StABS, Klosterarchiv Kartaus N), che è stato scritto sotto il priorato di Heinrich Arnoldi.
Online dal: 04.10.2018
I 14 fogli furono estratti verso la fine del XIX secolo da un manoscritto composito della certosa di Basilea. Le 11 xilografie colorate, con il rispettivo testo manoscritto, tramandano una Ars moriendi in tedesco, un tipo di testo sull'arte di morire molto diffuso nel tardo medioevo.
Online dal: 26.09.2017
I 21 fogli della Epistula concordiae di Corrado di Gelnhausen erano in origine parte di un manoscritto composito a contenuto teologico proveniente dal convento domenicano di Basilea. Il testo fu vergato nel 1397 da Heinrich Jäger di Ulm a Parigi. Per quanto riguarda il contenuto, si tratta della rielaborazione di una proposta atta a risanare il Grande scisma del 1378, formulata su richiesta del re Carlo V di Francia; Corrado di Gelnhausen propone di convocare un concilio generale.
Online dal: 26.09.2017
Elenco degli studenti stranieri iscritti a Basilea dal 1599 al 1837 alla facoltà di filosofia per lo studio di base delle artes liberales quale primo gradino per poter continuar lo studio della teologia, della giurisprudenza o della medicina. La lista si suddivide per decanati; dal 1665 al 1800 contiene anche i nomi dei coreggenti dell'Alunnato (Alumneum), il convitto per i detentori di una borsa di studio. Nel volume sono presenti anche le condizioni per l'ammissione nella facoltà e il testo del giuramento di immatricolazione.
Online dal: 20.12.2016
Il manoscritto, redatto nella prima metà del sec. IX a Fulda, contiene due testi a carattere astronomico: il primo è costituito da estratti dell'Aratus latinus e il secondo dalla Aratea di Germanico con degli Scholia esplicativi, illustrazioni delle 34 costellazioni ed un disegno (oggi sciolto) dell'intero cielo stellato. L'Aratea, che si rifà al poema didattico astronomico di Arato di Soloi, veniva utilizzata nell'insegnamento del computo (calcolo della Pasqua) nella scuola del monastero di Fulda quale fonte visiva per le conoscenze astronomiche di base.
Online dal: 25.06.2015
Il codice di Eusebio risale al XIV secolo e già all'epoca di Heinrich Arnoldi (priore tra il 1449 e il 1480) apparteneva al fondo librario della certosa di Basilea. È scritto su di una pergamena di vitello di ottima qualità, scritto e rubricato accuratamente, in parte con iniziali filigranate. Il manoscritto contiene diverse aggiunte del XIV e XV secolo; la legatura risale al XIX sec.
Online dal: 04.10.2018
Questo manoscritto composito, proveniente dal convento dei domenicani di Basilea e uno dei tanti della collezione di Johannes Tagstern, ha ricevuto una nuova rilegatura nel 1952 e contiene testi di ottica e geometria, come l'opera di Dietrich von Freiberg sull'arcobaleno, con molti diagrammi illustrativi realizzati con compasso e righello. Questa prima parte è stata scritta su pergamena nel XIV secolo, mentre le altre parti più recenti possono essere datate con maggior precisione intorno alla fine di questo o all'inizio del secolo successivo, grazie alle filigrane della carta utilizzata, in un momento in cui il precedente proprietario, menzionato sull'ultima pagina (c. 157v), è documentato come membro del convento.
Online dal: 26.09.2024
Questo manoscritto composito, realizzato in Italia nel XV secolo, contiene dei poemi occasionali umanistici e dei brevi trattati. Le diverse parti, vergate in minuscola umanistica e in corsiva umanistica, sono state scritte da diversi copisti. Il volume appartenne all'editore basileese Giovanni Oporino († 1568) e alla sua morte rimase in possesso di vari eruditi basilesi, finchè nel XVII/XVIII secolo venne in possesso della biblioteca.
Online dal: 19.03.2015
I cinque doppi fogli con frammenti dal canto dei Nibelunghi provengono da un manoscritto della metà del XIV secolo e si sono conservati perché reimpiegati quali legature di libri. Scoperti nel 1866 da un sacerdote di Fanas/Prättigau, finirono a Basilea nelle mani del filologo Wilhelm Wackernagel; oggi si conservano nella biblioteca dell'Università di Basilea. I fogli sobriamente rubricati, con occasionali disegni a penna rosso-marrone (soprattutto sotto forma di draghi e creature simili a draghi) decorano i margini dei fogli.
Online dal: 10.10.2019
Manoscritto composito di epoca moderna che contiene gli unici testimoni manoscritti conosciuti di vari scritti dell'arcivescovo Hinkmar di Reims (845-882), quale per esempio quello del trattato De ordine palatii importante per la storia della costituzione dell'epoca carolingia.
Online dal: 20.12.2016
Lo stretto volume appartenne al giurista e rettore dell'Università di Basilea Remigius Faesch (1595-1667) e, insieme alla sua vasta collezione di arte e rarità, giunse alla biblioteca universitaria negli anni Venti del XIX sec. Come annota Remigius Faesch nel suo catalogo tra i Libri manuscripti in 4º antiqui, il codice contiene «Etliche Teutsche Sermon unn Predigen», per la maggior parte del predicatore e mistico domenicano Johannes Tauler (1300-1361).
Online dal: 10.10.2019
Mentre nel medioevo i viaggi in Italia, i cosiddetti «Itinera Italica», avevano degli obbiettivi soprattutto religiosi (pellegrinaggi) o professionali (viaggi commerciali), dopo la Riforma si iniziò, anche a Basilea, ad intraprendere sempre di più dei viaggi di istruzione, che avevano quale scopo l'interesse per l'Italia stessa e per le sue attrazioni. Furono redatti dei rapporti di viaggio, come quello del giurista e rettore dell'Università di Basilea Remigius Faesch (1595-1667) del 1621.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto con estratti da un ‘Martinellus' e dal Carmen Paschale di Sedulio, scritto in area tedesco-anglosassone a cavallo tra l'VIII e il IX secolo, sarebbe giunto da Fulda a Basilea, città della tipografia, nel XVI secolo. Una Vita s. Eulaliae virginis, che originariamente conteneva, è andata perduta. Notevoli sono gli ausili per la scansione all'inizio del Carmen Paschale.
Online dal: 29.03.2019
L'Avqat Rokhel è una selezione di scritti escatologici disposti in tre «libri» ciascuno con diverse sezioni, attribuiti a Makhir ben Isaac Sar Hasid di Toledo (XIV sec.), allievo di Judah ben Asher (1270-1349), figlio di Asher ben Yehiel (Rosh, c.1250-1327). Solo il titolo è identico a quello di una successiva opera sui responsa di Joseph Caro (1488-1575) (Ed. Princ. Salonicco, 1791). Il titolo dell'opera è tratto da un versetto del Cantico dei Cantici 3, 6 [Chi è costei che sale dal deserto come colonne di fumo, profumata di mirra e d'incenso, e d'ogni polvere aromatica dei mercanti (אבקת רוכל)?] e può essere tradotto come «Le polveri del profumiere».
Online dal: 08.10.2020
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 28, le cui tracce d'uso del sec. XIV rimandano a Valencia, conteneva in origine 52 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse sei.
Online dal: 07.10.2013
Il manoscritto composito contiene diversi, in parte rari, testi cronachistici riguardanti dei regnanti sia laici che ecclesiastici. Si tratta di un manoscritto proveniente dalla abbazia benedettina di Saint-Mesmin di Micy il cui testo è stato più volte redatto e corretto. Presenta caratteristiche scritture in diversi inchiostri neri e marroni ed è riccamente decorato con molte iniziali calligrafiche in differenti stili. Alcune aggiunte permettono di situare abbastanza precisamente l'epoca di redazione alla metà dell'XI secolo.
Online dal: 22.03.2018
Il cosiddetto Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli è uno dei manoscritti più famosi e maggiormente richiesti della Burgerbibliothek di Berna. Il codice, straordinariamente decorato, è originario di un atelier della cerchia della corte imperiale nell'Italia meridionale. Copista e miniature sono sconosciuti; tuttavia senza dubbio il testo venne corretto dall'autore stesso. Il testo, un panegirico in latino di circa 1700 distici conservatosi in questo solo manoscritto, è suddiviso in tre parti. I primi due libri descrivono gli antecedenti e la conquista della Sicilia da parte degli Svevi; il terzo libro contiene una celebrazione dei genitori – l'imperatore Enrico IV e la moglie Costanza, figlia ed erede del re Ruggero II di Sicilia – del famoso imperatore Federico II di Svevia, nato a Jesi, presso Ancona il 26 dicembre 1194.
Online dal: 22.03.2018
Manoscritto composito costituito di tre parti nelle quali sono raccolte delle traduzioni in francese di classiche relazioni di viaggio dall'Estremo Oriente. Il manoscritto, soprattutto nella prima e nella terza parte, è riccamente illustrato con decorazioni dorate ed una raffinata ornamentazione marginale costituita da tralci vegetali; tuttavia non contiene delle illustrazioni. La presenza di stemmi dipinti permette di identificare quale precedente possessore la famiglia de Pons de Saint-Maurice dal Périgord; più tardi il codice venne acquisito da Jacques Bongars, che alla fine della sua vita stava preparando un volume di fonti relative ai viaggi in Asia.
Online dal: 13.10.2016
Edizione completa delle opere di Virgilio (Bucolica, Georgica, Eneide) in connessione con Auxerre. Il manoscritto contiene all'inizio numerosi testi paratestuali a Virgilio quali le vite, Argumenta ecc.; da c. 6v la colonna interna è riservata rispettivamente al testo, quella esterna agli scoli. Il testo di Virgilio è mescolato con numerosi commenti (scoli) tardoantichi di Servio e di Donato, che sono tramandati in questa forma quasi esclusivamente nei manoscritti bongarsiani. Il Cod. 167 contiene i veri Scholia Bernensia, tuttavia solo la colonna di sinistra, e non quella di destra, del Cod. 172; rimane controverso se sia stato copiato da quest'ultimo.
Online dal: 17.12.2015
Edizione completa delle opere di Virgilio da Fleury. Il manoscritto contiene solo le Bucoliche e le Georgiche, così come i primi cinque libri dell'Eneide; la seconda parte, con i libri VI fino a XII, si trova oggi a Parigi (Bibliothèque Nationale, lat. 7929). Il manoscritto presenta all'inizio la cosiddetta Vita Donatiana e vari altri testi poco più tardivi. E' realizzato calligraficamente in modo molto accurato e la colonna centrale è contornata a destra e a sinistra da una colonna di scoli. Il Cod. 172 è il testimone principale degli scoli (commenti) di Servio e di Donato, che in questa forma sono tramandati quasi unicamente nei manoscritti bongarsiani.
Online dal: 17.12.2015
Il Cod. 207, presumibilmente realizzato a Fleury (St. Benoît-sur-Loire), è uno dei pochi, e di gran lunga il più ricco, rappresentante di un orientamento stilistico formatosi verso la fine dell'VIII secolo a Fleury; con la sua decorazione estremamente ricca e artisticamente di grande qualità, composta da 3 pagine miniate e quasi 140 iniziali, costituisce un eccezionale testimone dell'evoluzione creativa che il linguaggio delle forme insulare ha ricevuto nei centri culturali più importanti del continente. Il manoscritto, costituito dai 197 fogli a Berna e dai 24 fogli a Parigi (BNF, lat. 7520) è il più antico manoscritto grammaticale da Fleury; contiene un Corpus altomedievale di grammatici romani dell'antichità e dell'alto medioevo: Beda, Donato, Maximus Victorinus, Iulianus Toletans, Servius Honoratus, Asper minor, Sergius, Petrus Pisanus, Isidoro, così come numerosi altri trattati ed estratti anonimi.
Online dal: 13.10.2016
Il codice è costituito da due parti già unite nel IX secolo. La prima parte scritta a Magonza (cc. 1-110) contiene il secondo libro delle Institutiones di Cassiodoro dedicato al sapere laico in una versione interpolata tramandata in diversi manoscritti dal IX secolo in poi, che integra le spiegazioni di Cassiodoro sulla grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, musica, geometria e astronomia con estratti da Quintiliano, Boezio, Agostino e altri. La seconda parte, scritta a Magonza o a Saint-Amand (cc. 111-126), contiene i carmina figurata di Porfirio Optaziano e quelle della prima epoca di Carlo Magno. Una nota manoscritta di Jacques Bongars indica che il manoscritto - come molti altri - è entrato in suo possesso dalla biblioteca del capitolo della Cattedrale di Strasburgo.
Online dal: 13.06.2019
Raccolta di vari testi giuridici, nota anche come Breviarium Alarici, probabilmente originaria della regione dell'Alto Reno. È preceduta da due estratti delle Etimologiae di Isidoro che riguardano anche le leggi e due tabelle sulle parentele a piena pagina. Alla fine vi è un glossario latino-ebraico-greco. Manoscritto eccezionalmente colorato, che trasmette un'impressione di antichità, e uno splendido frontespizio. È servito da base per l'edizione del Breviarium Alarici di Johannes Sichard (da lui considerato il Codex Theodosianus), pubblicato da Heinrich Petri a Basilea nel 1528. Il volume è arrivato a Berna nel 1632 dal lascito di Jacques Bongars.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto di Prudenzio, riccamente illustrato e prodotto intorno al 900 nella regione del lago di Costanza, va annoverato tra i capolavori della miniatura carolingia. Contiene tutti i sette racconti pubblicati da Prudenzio nell'anno 405 e un'ottava opera aggiunta più tardi. Il codice venne donato dal vescovo Erchenbald di Strasburgo (965-991) alla chiesa vescovile di Strasburgo e giunse più tardi in possesso di Jacques Bongars.
Online dal: 07.10.2013
Uno dei più antichi e famosi manoscritti contenente il testo tramandatoci di Valerio Massimo, la cui importanza risiede nella rielaborazione autentica di Lupo di Ferrières. Lupo ha scritto di proprio pugno sia gli Exempla che le annotazioni presenti nelle antiche 'carte di guardia' (f. II-III), più volte collazionato il testo principale e aggiunto elementi dalla tradizione parallela di Giulio Paride (adbreviator di Valerio Massimo) e anche il suo testo di accompagnamento (Gaius Titius Probus: De praenominibus; f. 158va-159r). Nel corso della descrizione del codice è stato scoperto sull'ultima carta un testo di tipo epistolare o documentario finora non conosciuto (f. 159v).
Online dal: 23.06.2016
Uno dei più antichi e importanti manoscritti della storia di Alessandro di Curzio Rufo, probabilmente copiato su iniziativa di Lupo di Ferrières in quell'abbazia. Il fascicolo rilegato all'inizio contiene una raccolta di estratti delle lettere papali pseudoisidoriane (= False decretali), che solo qui è stata tramandata, di maggior ampiezza rispetto alla sotto-collezione correlata dell'Hinkmar di Laon, e che molto probabilmente ha origine dalla comune «invenzione legale» che si pensava fosse andata perduta. Gli ultimi fogli del manoscritto contengono un indice geografico dell'amministrazione tardo romana e annotazioni sulla città di Roma. Il volume entrò in possesso di Pierre Daniel, che lo annotò estesamente; nel 1632 il manoscritto è arrivato a Berna con la collezione di Jacques Bongars.
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto composito di origine merovingica, realizzato a Bourges, è composto da sei parti in origine indipendenti, vergate da varie mani, sovente poco esperte, in varie tappe. La maggior parte degli scarsi trenta pezzi contiene scritti a carattere grammaticale, patristico, computistico e medico. Le parti più lunghe sono interrotte da numerosi altri excerpta, che in parte sono redatti anche con note tironiane. Della terza parte, conservatasi solo parzialmente, un quaternione si trova oggi a Parigi (BN lat. 10756). Una particolarità è costituita dal palinsesto nella quinta parte, i cui testi inferiori sono probabilmente stati realizzati in Italia nel VII, rispettivamente nella seconda metà del V secolo.
Online dal: 17.03.2016
Testimone unico per alcune lettere di Salviano di Marsiglia, il cui complemento è conservato a Parigi BN lat. 2174, ff. 113-115. Il frammento, non miniato, è probabilmente giunto a Berna nel 1632 da Jacques Bongars.
Online dal: 10.10.2019
Frammento dell'Aritmetica di Boezio, probabilmente giunto a Berna nel 1632 da Jacques Bongars, decorato con numerose rappresentazioni schematiche.
Online dal: 10.10.2019
Due bifogli provenienti da un manoscritto di Isidoro probabilmente realizzato nella regione della Loira. Il frammento contiene tra l'altro una rosa dei venti accuratamente disegnata e, alla fine, testi astronomici, noti anche, nel contesto dell'Aratea, come «Scholia Bernensia». Giunse probabilmente a Berna nel 1632 con la collezione di Jacques Bongars.
Online dal: 10.10.2019
Frammento di un manoscritto in onciale con testi medici, probabilmente scritto in Spagna e forse, attraverso l'Italia, giunto nella biblioteca della cattedrale di Chartres, e le cui parti restanti sono conservate a Parigi BN lat. 10233. Da una annotazione del bibliotecario di Berna Samuel Hortin, si ricava che il frammento giunse con molta probabilità a Berna con la Bongarsiana nel 1632.
Online dal: 10.10.2019
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l'opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il secondo volume contiene gli avvenimenti degli anni dal 1421 al 1466 e si basa in molte parti sulla revisione di Benedicht Tschachtlan dell'opera di Fründ. In seguito l'opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
La Spiezer Chronik del cronista Diebold Schilling, così denominata dal luogo dove venne a lungo conservata, è conosciuta, quale opera commissionata da Rudolf von Erlach, anche con il nome di Privater Schilling. Contiene gli inizi della storia di Berna dalla fondazione della città fino agli avvenimenti della metà del sec. XV ed è, al contario della Cronaca ufficiale (Amtliche Chronik) in tre volumi di Schilling (Bern, Burgerbibliothek Mss.h.h.I.1-3), rimasta incompiuta (non sono contenute le guerre di Borgogna).
Online dal: 20.12.2012
Martirologio-inventario della chiesa di S. Giorgio di Castro, fatto allestire su incarico dei vicini di Castro e Marolta nel 1554, in sostituzione del precedente distrutto dal fuoco. Contiene l'elenco degli obblighi dovuti alla parrocchia e alla comunità per legati e anniversari. Nel margine inferiore della prima pagina, decorata con un'iniziale miniata, è stato dipinto lo stemma di Uri, uno dei cantoni, con Svitto e Nidvaldo, dei quali la valle di Blenio era all'epoca baliaggio comune.
Online dal: 25.06.2015
Martirologio-calendario della chiesa di S. Ambrogio di Chironico (Ticino), scritto dal prete Ambrogio Rossi di Chironico che ricopia un martirologio più antico, probabilmente rovinato o senza più spazio. Nel calendario, di tipo ambrosiano, sono riportate le fondazioni per messe annuali od anniversari e le solennità, le indulgenze e le menzioni di voto per la parrocchia e per tutta la valle. Il 28 dicembre, giorno dei ss. Innocenti, è registrata la memoria della battaglia dei Sassi Grossi di Giornico (1479).
Online dal: 23.06.2016
Codice di origine italiana contenente le Homiliae in Ezechielem di Gregorio Magno. Sulla c. 1r si legge l'anatema Quicumque eum vendiderit vel alienaverit vel hanc scripturam raserit anathema sit, e un ex-libris parzialmente eraso che menziona un convento di S. Agnese. Acquistato da Martin Bodmer nel 1962, appartenne forse alla chiesa di S. Giorgio Maggiore di Venezia, in seguito all'abate Celotti, alla biblioteca di Thomas Phillips e a sir Sydney Cockerell.
Online dal: 22.03.2017
Questo manoscritto ebraico del sec. XV riunisce i testi liturgici e commenta i riti che scandiscono la cerimonia della Pasqua ebraica. La Haggadah di Pesach, riccamente miniata ed illustrata, contiene la versione liturgica integrale del racconto dell'Esodo. La prima parte del manoscritto presenta il testo del rito italiano, la seconda quello del rito aschenazita. E' stato copiato e miniato da Joël ben Siméon, che firma la sua opera in un colophon (f. 34r): Io sono Joël ben Simeon – che la sua memoria sia una benedizione – chiamato Veibusch Ashkénazi, originario della città di Cologna, sita sui bordi del Reno.
Online dal: 23.04.2013
Codice giuridico, probabilmente incompleto, contenente un'estesa raccolta di testi. Fra i più importanti quattro leggi, la Salica, Ribuaria, Alamannorum, Baiuvariorum, una breve e frammentaria raccolta di capitolari emanati da Carlo Magno, estratti dal De legibus e dalle Sententiae di Isidoro di Siviglia, dal Codex Theodosianum e dalla Regola di S. Benedetto. Nel testo della Lex Baiuvariorum sono inseriti dei concetti giuridici in antico tedesco. Il codice venne in possesso nel 1789 dal conte Johann-Christian Solms residente nel castello Klitschdorf presso Bunzlau (Slesia) - si veda lo stemma a c. 1r - e per questo chiamato nella bibliografia anche «Codex Klitschdorf» o «Codex Solmsianus». Nel 1960 fu acquistato da Martin Bodmer presso l'antiquario H. P. Kraus di New York.
Online dal: 25.06.2015
Solo il CB 116, tra i 19 manoscritti e frammenti conservati, tramanda nella loro interezza le Prophesies de Merlin (Profezie di Merlino) in prosa. Esso testimonia in particolare l'ampiezza che nell'economia complessiva dell'opera assumono gli episodi arturiani.
Online dal: 25.03.2009
Tràdito all'incirca da una quarantina di manoscritti, il Nibelungenlied ha conosciuto durante il Medioevo un successo duraturo, come testimonia il CB 117 (“manoscritto di Maihingen”), trascritto nel XV secolo da tre scribi. Vi compaiono brevi compendi delle prime cinque avventure; sono invece assenti un centinaio di strofe supplementari. Completa il volume il Lamento (Die Klage), che fa seguito alla brusca fine del Canto e narra la sepoltura dei morti, l'incoronazione di Gunther e del figlio di Brunilde.
Online dal: 25.03.2009
Il manoscritto su carta, copiato nell'Italia del nord, si compone di due testi di storia antica copiati indipendentemente: l'Epitome di Tito Livio di Floro e le Storie contro i pagani di Paolo Orosio. Questi testi conobbero un enorme successo nel corso di tutto il Medioevo e si ritrovano in tutte le biblioteche medievali di una certa importanza. Come si deduce dall'ex-libris del sec. XV (c. 147r), questo esemplare appartenne all'abbazia degli eremiti di S. Agostino di San Pier d'Arena presso Genova.
Online dal: 04.10.2018
Salterio in tedesco. I salmi sono preceduti da rubriche che definiscono quando questi vadano recitati. Contiene inoltre dei cantici, il Te deum e le litanie dei santi. I nomi contenuti nelle litanie rimanderebbero ad un'origine del manoscritto in ambito benedettino. Il codice è stato vergato da Othmar Ortwin nel 1421. Venne acquisito nel 1839 da p. Gallus Morell, monaco e bibliotecario ad Einsiedeln, dal monastero cistercense di Wurmsbach, sul lago di Zurigo.
Online dal: 17.03.2016
La miscellanea a contenuto omiletico fu scritta a Überlingen nel 1495. Dall'explicit (c. 38vb) si può dedurre non solo il luogo di origine del manoscritto opido ùberlingen, ma anche il nome del copista - scribebat Stephanus hamgarter nomen - Stephanus Hamgarter von Stein (ex assistente parrocchiale di Seefelden presso Überlingen). La miscellanea contiene i Sermones dominicales de tempore (cc. 1ra-38vb) di Peregrinus di Oppeln (ca. 1260-1335), un Sermo de passione domini (cc. 59ra-66va) e altre prediche (cc. 66va-82v). Il volume è stato restaurato nel 1965 da «Hans Heiland und Sohn», che hanno anche realizzato la rilegatura in pelle verde.
Online dal: 10.12.2020
Sono poche le opere dell'antichità che hanno esercitato un'influenza altrettanto profonda sul medioevo come il De consolatione philosophiae di Boezio. Questo esemplare reca delle preziose informazioni che consentono di collocarlo in un interessante contesto storico. Il lavoro di copiatura è stato terminato a Digione, la vigilia di Natale del 1447, dal chierico friburghese Pierre Guillomin. Il colophon che ci fornisce questi dettagli indica anche il destinatario del manoscritto, Jacques Trompettaz († 1503), un conterraneo del copista. Quest'ultimo ha anche avuto cura di aggiungere in varie parti del testo, oltre al suo nome e a quello del destinatario, quelli di altri due friburghesi suoi amici: Claude de Gruyère et Jacques Sutz, monaco di Hauterive.
Online dal: 09.04.2014
Questo manoscritto di origine cistercense, che si può datare alla prima metà del sec. XIII, contiene solo una parte del Vecchio Testamento, e cioè i libri da Isaia a Malachia compreso. Si tratta di un esempio di un libro che ha dovuto cambiare biblioteca per delle ragioni storiche. Conservato nell'abbazia cistercense di Frienisberg nel canton Berna, ha poi raggiunto Hauterive quando il monastero bernese è stato soppresso a causa della riforma protestante. L'ultimo abate di Frienisberg, Urs Hirsinger, avrebbe così raggiunto l'abbazia friburghese portando con sè una manciata di manoscritti.
Online dal: 09.04.2014
Il colophon collocato alla fine stabilisce in maniera certa che questo manoscritto è stato copiato presso l'abbazia cistercense di Hauterive nel corso del sec. XIII. Il suo autore, o committente, ha senza dubbio voluto « raccogliere le opere di due autori cistercensi che hanno esercitato delle funzioni importanti nella regione: Enrico, abate del vicino monastero di Hautcrêt, e Amedeo, vescovo della diocesi di Losanna » (da Ciardo). Pentaconthamonadius, il titolo erudito scelto da Enrico, la cui biografia rimane ancora discussa, designa qui una raccolta di sermoni composta da 17 gruppi di tre sermoni, destinati alla liturgia dei monaci bianchi. Amedeo di Clermont, monaco cistercense divenuto vescovo di Losanna (1145-1159), è l'autore di otto omelie dedicate alla gloria della Madre di Dio, che hanno conosciuto un successo duraturo essendo state utilizzate come testi liturgici nel breviario della diocesi di Losanna.
Online dal: 31.03.2011
Il manoscritto contiene il Pentateuco, cioè i primi cinque libri della Bibbia e gli unici riconosciuti dai Samaritani, una comunità israelita tutt'ora presente in Cisgiordania e a Holon in Israele. Il testo in ebraico è scritto in alfabeto samaritano e presenta vari crittogrammi, in uno dei quali figura il nome del copista, Ya'akov ben Yossef ben Meshalma, che ha terminato il suo lavoro a Damasco l'anno 901 secondo l'Egira (1495 d.C.). Alcune pagine dell'accurato codice presentano delle macchie (per es. 132r, 170r) dovute al fatto che vi venivano apposte le mani in segno di venerazione. Il manoscritto, di cui non si conosce per intero la storia, venne messo in vendita nel 1902 al Cairo, per riapparire poi in una collezione privata, dalla quale la biblioteca cantonale di Friburgo l'ha acquistato nel 2000.
Online dal: 10.12.2020
Questo manoscritto miscellaneo, utilizzato assiduamente da Friedrich von Amberg, contiene nella prima parte (f. 1r-100v) materiali sulla storia dell'ordine religioso. Nella seconda, probabilmente la parte più importante (f. 109r-165v), contiene dei trattati, questioni e discussioni riguardanti il periodo dei contrasti tra papa Giovanni XII e Ludvig di Baviera, allora residente a Monaco, e gli spirituali francescani che vi erano allora fuggiti. Molti di questi scritti sono trasmessi unicamente in questo manoscritto, e tra questi un trattato sulla Visio beatifica del 1332-1333 (f. 127v-153r) il quale, secondo Annelise Maier, può essere attribuito a Wilhelm Ockham, ed uno scritto polemico (f. 153r-160r) nel quale Ludwig viene messo in guardia dallo stipulare troppo affrettatamente la pace con il papa residente ad Avignone.
Online dal: 23.09.2014
Il cod. 62 è un manoscritto miscellaneo databile intorno al 1400 tipico per l'utilizzo in un convento francescano. Contiene materiali per prediche da autori conosciuti e sconosciuti, sotto forma di prediche intere, estratti tematici ed exempla. E' costituito da 15 unità codicologiche. Friedrich von Amberg (intorno al 1350-1432) ha costituito la raccolta, l'ha corredata di un indice e l'ha fatta rilegare a Friburgo in Ue. La parte di più valore della miscellanea è costituita dalle 16 prediche sulla penitenza del santo domenicano Vincenzo Ferrer (1350-1419), che predicò dal 9 al 21 marzo 1404 a Friburgo, Murten Payerne, Avenches ed Estavayer. Fridrich von Amberg le ha trascritte ed inserite nella miscellanea quale sesta unità codicologica (f. 45r-97v).
Online dal: 04.10.2011
Questo manoscritto fu probabilmente composto nelle valli valdesi del Piemonte (Italia) nel corso del XV secolo. Come buona parte dei restanti codici valdesi, oggi dispersi in varie biblioteche europee, esso è una raccolta miscellanea di trattati, sermoni e testi dottrinali o edificanti. Il manoscritto giunse a Ginevra probabilmente nel 1662, portatovi dal pastore valdese Jean Léger insieme ad altri codici. Classificato tra i mss. spagnoli da Jean Senebier nel 1779, esso verrà riconosciuto come valdese soltanto a partire dalla metà del XIX secolo.
Online dal: 23.06.2016
Il manoscritto è costituito di due parti originariamente separate. La prima parte contiene diverse orazioni, la seconda parte, datata 16 novembre 1517, contiene la "grande preghiera dei Confederati".
Online dal: 10.11.2016
Il libro di preghiere proviene probabilmente dal Bickenkloster S. Chiara di Villingen. Contiene, oltre a delle orazioni, varie contemplazioni e prediche, tra queste due discorsi per il nuovo anno di Ursula Haider per gli anni 1496 e 1500.
Online dal: 20.12.2016
Il manoscritto, di origine francese, fece parte sicuramente dal XIV secolo della libraria secreta del convento di S. Francesco di Assisi, come attesta la sua presenza nell'inventario della biblioteca del convento redatto nel 1381 da frate Giovanni Ioli, che si occupò del suo riordino tra il 1377 e il 1384. Comprendeva in origine non solo il Liber sapientiae ma anche il terzo e quarto libro delle Sentenze di Pietro Lombardo. Fa parte di un consistente gruppo di manoscritti di origine francese, alcuni riccamente decorati, che furono acquisiti dal convento sin dalla fondazione della biblioteca. Il codice era ancora integro nel 1924, quando era in possesso dell'antiquario Leo Olschki; nel 1960, ormai smembrato, fu acquistato dalla Biblioteca cantonale e universitaria di Losanna presso l'antiquario ginevrino Nicolas Rauch.
Online dal: 14.12.2018
Offerto alla biblioteca dell'Académie di Losanna nel 1779, questo libro d'ore è un rappresentante tipico di queste opere di devozione della fine del medioevo. Il calendario è all'uso di Parigi: un santo per ogni giorno, senza che nessuno di essi sia messo in evidenza. La versione al maschile dell'Obsecro te può sia essere il segno di un libro d'ore prodotto per il mercato librario sia designare il destinatario effettivo del manoscritto. Concludono l'opera alcune preghiere in francese come le XV joies de Notre Dame, Les sept requêtes à Notre Seigneur e una preghiera alla Santa Croce. Tutte le miniature, probabilmente a piena pagina, che segnavano l'inizio dei rispettivi uffici sono scomparse. Le uniche tracce di decorazione dipinta sono costituite dai margini e dalle iniziali ornate che si trovano nelle suddivisioni secondarie di questi stessi uffici.
Online dal: 08.10.2020
Manoscritto pergamenaceo in ottavo piccolo prodotto intorno al 1460 e costituito da 14 fogli scritti. La parte centrale del manoscritto contiene la Storia del Santo Sangue, redatta in lingua latina intorno al 1460 da Hans Rabustan, cappellano di Santa Maria. La vicenda dovrebbe aver avuto luogo all'epoca della badessa Adelheid I (1211-1233). Secondo il racconto, importante per la storia della devozione, la monaca Agnes, figlia di un cavaliere di Sent nella Bassa Engadina, durante un giovedì santo, con una coscienza piena di dubbi ricevette l'ostia sacra, ma invece di assumerla la nascose nel suo velo e la conservò nel suo baule. In seguito l'ostia si trasformò in carne e sangue. Da qui ebbe origine il pellegrinaggio al Santo Sangue a Müstair. Oltre a questo racconto il manoscritto contiene regesti di documenti che riguardano il culto del Santo Sangue.
Online dal: 22.06.2017
Libricino con proposte per una accoglienza devota della santa comunione. Queste sono permeate dallo spirito della mistica tedesca e come tale hanno quale obbiettivo l'unione con Dio.
Online dal: 22.06.2017
Manoscritto cartaceo del 1509 in minuscola tardogotica con delle iniziali in rosso. Il rito per le professe è stato ripreso da un altro monastero di benedettine. Contiene elementi della cerimonia quali la formula di professione, le litanie dei santi e le orazioni. Le rubriche (indicazioni) sono in tedesco, mentre le preghiere in latino.
Online dal: 22.06.2017
Manoscritto contenente le Adhortaciones sanctorum patrum (cc. 13-96v) e il De miraculis (ff. 97r-158r), una raccolta di miracoli radunata da Pietro il Venerabile, riformatore ed ultimo dei grandi abati di Cluny (1092-1156). Le carte di guardia anteriori sono costituite da un documento notarile del XIV secolo, mentre sulle carte di guardia posteriori si trovano varie note, probabilmente di possesso, erase.
Online dal: 22.03.2012
Messale ad uso della diocesi di Basilea databile intorno al 1300. Nel XV sec. è stata inserita una parte contenente l'Ordo Missae preceduta da una miniatura con la Crocifissione. La legatura è stata restaurata nel 1992 e sostituisce quella originale che non si è conservata.
Online dal: 09.04.2014
Messale ad uso della diocesi di Basilea fatto realizzare da Christophe d'Utenheim, vescovo-principe di Basilea dal 1502 al 1527, che vi ha fatto dipingere le armi, incrociate con quelle del vescovado, nel margine inferiore di c. 2r. Il Canone della Messa, originariamente mancante, è stato aggiunto in un secondo tempo ed è decorato da una iniziale istoriata con la Messa di S. Gregorio. La decorazione vegetale nel margine laterale e la probabile miniatura con la Crocifissione all'inizio, sono state asportate.
Online dal: 09.04.2014
Martirologio-calendario della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Quinto, scritto dal prete Ambrogio Rossi di Chironico che ricopia un martirologio più antico, probabilmente rovinato o senza più spazio. Nel calendario, di tipo ambrosiano, sono riportate le fondazioni per messe annuali od anniversari e le solennità, le indulgenze e le menzioni di voto per la parrocchia e per tutta la valle. Il 28 dicembre, giorno dei ss. Innocenti, è registrata la memoria della battaglia dei Sassi Grossi di Giornico (1479).
Online dal: 23.06.2016
L'Officium parvum BMV è stato copiato da Johannes Höfflin ed è datato 9 giugno 1478.
Online dal: 08.10.2015
Manoscritto redatto intorno al 1175 forse nel monastero di Engelberg, come sembrerebbe attestare il tipo di scrittura e una nota nel contenuto (8va), con aggiunte e annotazioni redatte intorno al 1400. Quale testo principale contiene una copia della cosiddetta Reichenauer Kaiserchronik di Hermannus Augiensis (o Hermannus Contractus) e degli Excerpta dalla continuazione della cronaca di Bertholdus Augiensis. Tra le notizie aggiunte nella prima metà del sec. XIV vi è quella che testimonia il trasferimento della sede episcopale da Windisch a Costanza all'epoca del re Dagoberto (29v). Conteneva sull'ultima pagina notizie riguardanti la storia del monastero di Muri del XIV e XV sec. che sono probabilmente state asportate nel XIX sec. E' elencato nella lista dei manoscritti di Muri del 1744 ma probabilmente già intorno al 1500 era in possesso del monastero.
Online dal: 23.04.2013
Questo ciclo di miniature della prima metà del sec. XII è opera di due artisti. A giudicare dalle incisioni previste per l'inserimento in un fascicolo, il ciclo era dapprima rilegato in un manoscritto; forse era anteposto ad un salterio.
Online dal: 22.06.2010
Il manoscritto del monastero scozzese dell'Isola di Iona (o Hy) contiene, nella migliore e più antica versione, la Vita del santo irlandese Colombano, composta tra il 608 e il 704. Adamnan, il nono abate di Iona, vi racconta la vita del fondatore del monastero Colombano (Columcille in antico irlandese), che visse dal 519/522 al 597. Il manoscritto è databile al tempo che separa la creazione del testo e la morte dell'abate (o vescovo) di Iona, Dorbbene, nel 713. È il più antico codice che contenga una biografia isolata in latino ed esso fa parte dei rari scritti insulari databili al VII e VIII secolo. Tuttora non è ancora stato chiarito come e in quale momento questo manoscritto sia giunto nella regione del Bodensee.
Online dal: 09.12.2008
Questo agile manoscritto cartaceo contiene il trattato sull'eucaristia del francescano Marquard von Lindau. È stato scritto nel secondo quarto del XV secolo da Nicolaus Sinister, che si nomina a c. 137r. Potrebbe trattarsi della forma latinizzata del nome di Nikolaus Linck, a quell'epoca sacerdote a Owingen e Urnau, sulla sponda settentrionale del lago di Costanza. Sui fogli originariamente liberi del primo e dell'ultimo fascicolo sono stati aggiunti da mani successive ulteriori testi mistici, tra cui un sermone tramandato unicamente in questo manoscritto e in precedenza attribuito a Meister Eckhart (cc. 1v-6v), un canto spirituale di Heinrich Laufenberg del circolo dei «Gottesfreunde» (cc. 6v-7v) e la leggenda in rima «Das zwölfjährige Mönchlein» (cc. 139r-148r). Il volume, in corsiva libraria, presenta delle lombarde rosse di due o tre righe all'inizio dei capitoli. Eichenberger data la mano che copia il supplemento A al terzo quarto del XV secolo; nel caso della mano del supplemento B riconosce analogie con il manoscritto Colmar, Bibliothèque de la ville, Ms. 305, proveniente dall'atelier di Diebold Lauber e databile al 1459.
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto è composto da quattro parti di diverse epoche. La prima (cc. 1r-59v, seconda metà del XIII sec.) contiene il Breviloquium di Bonaventura; la seconda (cc. 60r-153v, XIII-XIV sec.) degli estratti dal Talmud; la terza (cc. 154r-239v, XIV sec.) dei sermoni del francescano Gualterus de Brugis e lo scritto Pharetra dello Pseudo-Bonaventura, e infine, nella quarta parte (cc. 240r-268v, prima metà XIV sec.), è trascritta la raccolta di prediche Rusticani del francescano Bertoldo di Ratisbona. Di particolare interesse sono le Extractiones de Talmud, che costituiscono il più grande corpus di traduzioni latine del Talmud arrivato fino a noi, prodotto a Parigi nel 1244/1245 nell'ambito della revisione della condanna dell'opera che era stata proclamata nel 1240/1241. Nella versione presente in questo codice le traduzioni sono organizzate non secondo la sequenza dei trattati ma tematicamente, secondo i vari argomenti. La legatura del secolo scorso, nella quale sono state riutilizzate parti di quella antica e che reca tracce della catena, indica che il codice proviene dal convento dei francescani di Sciaffusa.
Online dal: 29.03.2019
Il commento di Cassiodoro ai Salmi è il più antico manoscritto della Biblioteca ministeriale. La scrittura fa pensare a San Gallo come luogo di origine, mentre il nome dello scriba (“Wolfgisus presbyter”) a Costanza. Include un'annotazione di prestito o donazione all'abate Wilhelm von Hirsau, il quale nel 1080 riformò il convento di Allerheiligen (Ognissanti) a Sciaffusa.
Online dal: 31.07.2009
Il pontificale contiene, oltre ai tipici testi liturgici, anche delle istruzioni (ordines) per i vescovi nel caso della scelta, designazione e incoronazione di un re o per l'incoronazione di imperatori o imperatrici. Il codice contiene tre disegni a penna a piena pagina con una scena di dedicazione (2v), una scena di incoronazione (29r) e un imperatore in trono sul verso (29v). La menzione nel testo di s. Nonnoso, le cui reliquie furono traslate verso la metà dell'XI secolo nel duomo di Freising, rimanda ad un'origine del codice in un monastero benedettino della Germania sudorientale. Il manoscritto si conserva da più di 900 anni a Sciaffusa dove è menzionato nell'elenco dei manoscritti di Allerheiligen del 1100 circa.
Online dal: 08.10.2020
Prima parte di un breviario ad uso francescano, nella bibliografia in precedenza indicato anche come Horae canonicae, forse destinato ad una clarissa. Scritto nel 1459 su di pergamena di ottima qualità dal famoso copista Johannes Frauenlob. Gli stemmi delle famiglie Schatz e Guldinast di Costanza permettono di trarre delle conclusioni a proposito dei committenti. La ricca decorazione è costituita da iniziali su fondo dorato, iniziali filigranate e decorazione marginale. Presenta 30 iniziali figurate e istoriate realizzate da due artisti stilisticamente chiaramente distinguibili, dei quale il primo si mette in evidenza per la sua maestria, come scrive Bernd Konrad: «Der mit zahllosen Farbpunkten vorgenommene Farbauftrag, die heitere Rankenmalerei […] und auch das geschärfte Verständnis für Fernwirkung bei Landschaftsdarstellungen sind beinahe einzigartig für diese Zeit in der Bodenseemalerei.»
Online dal: 19.12.2011
Seconda parte di un breviario ad uso francescano, nella bibliografia in precedenza indicato anche come Horae canonicae, forse destinato ad una clarissa. Scritto nel 1459 su di pergamena di ottima qualità dal famoso copista Johannes Frauenlob. La ricca decorazione è costituita da iniziali su fondo dorato, iniziali filigranate e decorazione marginale. Presenta 12 iniziali figurate e istoriate realizzate da due artisti stilisticamente chiaramente distinguibili, del quale il primo si mette in evidenza per la sua maestria. Insieme al suo pendant Min. 98 il codice appartiene, come scrive Bernd Konrad: «zu den schönsten Büchern des 15. Jahrhunderts am Bodensee».
Online dal: 19.12.2011
Le parti originali del calendario indicano che il messale è stato scritto ad uso della diocesi di Losanna, mentre le registrazioni successive ne confermano la presenza e l'utilizzo per la celebrazione della messa nella diocesi di Sion al più tardi dal 1300. Ad una possibile origine dall'abbazia di St. Maurice rimanda la presenza di tre particolari sequenze (188v: la sequenza di Teodulfo Collaudetur rex virtutum; 190r: sequenza di Agostino Augustino laude demus e 189r: sequenza di Maurizio Pangat Syon dulce melos). Il Canone della Messa è decorato con un'iniziale miniata, il Vere dignum, e un riquadro con la Crocifissione, la Madonna e s. Giovanni (97v). Le feste più importanti sono introdotte da iniziali decorate su fondo dorato (4v, 13rb, 17ra, 18ra ecc.) Il codice è stato acquistato nel 1981 dall'Archivio di Sato del Vallese sul mercato antiquario.
Online dal: 13.10.2016
Il codice è un manoscritto composto da vari testi liturgici. Contiene il graduale con neumi, un calendario con una serie di tavole computistiche, un sacramentario, un lezionario e un rituale. Nella sua creazione sono stati coinvolti dodici copisti. Il manoscritto è decorato con due disegni a penna e iniziali a intreccio. Le grandi immagini si caratterizzano per una originale iconografia. Il codice è un esempio della transizione dai singoli libri liturgici al messale plenario.
Online dal: 26.09.2024
Manoscritto pergamenaceo risalente al 1438/1439, donato dallo scoltetto di Soletta Henmann von Spiegelberg e dalla moglie Margarethe von Spins quale messale da utilizzare nell'altare di s. Giorgio nella loro cappella situata nel duomo di St. Ursen. Probabilmente il messale è stato prodotto a Soletta. Il Messale romano (prima stampa: Milano 1474 con il titolo Missale secundum consuetudinem Romane Curie, ancora senza Rubricae generales e Ritus servandus) si rifà al Missale curiae, cioè al libro per la messa composto intorno al 1220 nella cappella papale.
Online dal: 22.06.2010
Johannes Aal (ca. 1500-1551) fu, quale erudito umanista, prevosto della collegiata e drammaturgo, una delle figure più importanti e di maggior influsso della vita culturale di Soletta. Nel corso del suo studio a Friburgo in Brisgovia il suo maestro, l'erudito universale Heinrich Loriti (Glarean, 1488-1563), il 17 maggio 1537 gli dettò queste osservazioni al suo De geographia liber.
Online dal: 25.06.2015
Il breviario per i canonici agostiniani, miniato, è stato realizzato nel 1470/1471 in Lombardia. L'elegante manoscritto proviene dal convento di Santa Croce di Mortara. Nel sec. XVII giunse in possesso della famiglia patrizia solettese dei Wagner, i cui libri vennero lasciati per testamento alla biblioteca cittadina nel 1773.
Online dal: 21.12.2009
Questo manoscritto composito fu redatto intorno al 1560 ad Obwalden, da un copista che dichiara chiamarsi Hans Werb. Contiene, oltre a dei testi medievali a carattere mistico (Rulman Merswin, Neunfelsenbuch; Enrico Suso, Büchlein der ewigen Weisheit) altri testi spirituali come preghiere, riflessioni, profezie, leggende (tra le altre su Nicolao della Flüe), e varie altre trascrizioni da fogli volanti contemporanei.
Online dal: 17.03.2016
Manoscritto composito contenente soprattutto trattati a carattere computistico e astrologico (Jakob Twinger von Königshofen, Johannes Münzinger, Johannes de Sacrobosco e altri). È stato scritto tra il 1388 e il 1398 a Strasburgo, rispettivamente a Rottweil am Neckar (Württemberg) da Konrad Justinger, rispettivamente Werner Mardersberger. Werner Mardersberger fu direttore della scuola della collegiata di Soletta. Dalla sua eredità il volume giunse nel 1504 in possesso della biblioteca della collegiata di Soletta.
Online dal: 21.12.2009
Il cantatorio costituisce un estratto del graduale; contiene i canti solistici della messa riservati al cantore. Questo manoscritto del tardo sec. XV proviene dalla collegiata di S. Ursen di Soletta; saltuariamente fu in uso nella parrocchia di Biberist. Di particolare valore le versioni tedesche di due inni.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto composito VadSlg Ms. 292 comprende tre unità realizzate indipendentemente l'una dall'altra, quindi rilegate insieme a San Gallo intorno al 1460. La prima unità corrisponde a un salterio del IX secolo, non si sa se prodotto a San Gallo. La seconda comprende un innario del XII secolo: una miniatura di dedica rappresenta il copista Eberhard nell'atto di porgere il suo volume a Gallo, mentre papa Gregorio, seduto al pulpito, annota i canti che lo Santo Spirito, sotto le sembianze di una colomba, gli sussurra all'orecchio. La terza sezione comprende un frammento con alcuni prologhi al salterio.
Online dal: 20.05.2009
Questi frammenti tardo-antichi sono tra le più antiche copie esistenti della «Vulgata», ossia la versione latina dei Vangeli riveduta da Girolamo († 420). Il codice è stato probabilmente prodotto nell'Italia del nord quando Girolamo era ancora in vita, ed è pervenuto in seguito, nell'alto medioevo, all'abbazia di San Gallo. In occasione della riorganizzazione della biblioteca avvenuta intorno al 1460, tali fogli sono stati incollati al dorso e alla parte interna del piatto, diventando parte della nuova legatura del VadSlg Ms. 292.
Online dal: 20.05.2009
Evangelario dal formato inconsueto, quasi quadrato, trascritto e corredato di iniziali a piena pagina nell'abbazia di San Gallo verso la fine del IX secolo. Altrettanto inconsueta è la legatura, originariamente rivestita con un brillante broccato di seta rosso, giallo e verde; residui di questo materiale si sono conservati nella parte interna del piatto. Il volume è stato annotato da Eccardo IV nel corso dell'XI secolo; di sua mano sono anche i versi che compaiono alla fine.
Online dal: 20.05.2009
Lo Speculum humanae salvations è un'opera costituita da testo e illustrazioni a contenuto biblico. Ogni doppia pagina del libro aperto mostra quattro immagini nelle quali di norma vengono rappresentate una scena dalla Vita di Cristo e di fronte tre prefigurazioni dal Vecchio Testamento. In questo manoscritto questo schema delle immagini non viene seguito in modo coerente. Il modello del testo latino è stato trasposto in versi in tedesco. Questi vennero in origine falsamente attribuiti a Konrad von Helmsdorf. Lo Speculum è conservato in un volume miscellaneo costituito da manoscritti e da opera a stampa; all'inizio mancano alcune pagine.
Online dal: 23.06.2016
Cronaca di Appenzello scritta da Bartholomäus Anhorn (1566-1640, 1623-1626 pastore a Speicher AR, 1626-1640 pastore a Gais AR). Il manoscritto descrive gli avvenimenti riguardanti la storia del cantone indiviso di Appenzello e del cantone di Appenzello Esterno costituitosi nel 1597, attribuendo un grande peso alla Riforma ed alla Controriforma.
Online dal: 20.12.2012
Il salterio di Rheinau, Ms. Rh. 167, costituisce uno dei tesori più straordinari della Biblioteca centrale di Zurigo. Le miniature sono un prodotto di altissimo livello della pittura gotica dell'epoca intorno al 1260, cosa che vale anche per l'utilizzo di una raffinata tecnica per la preparazione dei colori e la loro stesura. La scrittura, al contrario, è certamente di buona qualità ma non può essere attribuita al più alto livello dell'arte calligrafica. Il committente va cercato nella regione del lago Bodanico, probabilmente nella città di Costanza, molto importante politicamente ed ecclesiasticamente durante l'epoca dell'interregno. Il manoscritto venne acquisito a Sciaffusa nel 1817 da Melchior Kirchhofer per il monastero benedettino di Rheinau, e nel 1863 giunse con la biblioteca di questo monastero alla Biblioteca Cantonale (ora Biblioteca Centrale) di Zurigo.
Online dal: 20.12.2012