Il manoscritto miscellaneo, decorato in modo semplice, proviene dalla certosa di Basilea. Fu scritto da varie mani del XV secolo. Il codice contiene una miniatura; di una seconda rimangono solo i resti di una pagina strappata. In due punti del testo sono state aggiunte note musicali. I testi raccolti nel volume sono quasi esclusivamente delle preghiere. La maggior parte sono abbastanza brevi, a volte non occupano più di mezza pagina del manoscritto di formato ridotto. Alcune preghiere sono in prosa, altre sono in versi.
Online dal: 10.12.2020
Questo manoscritto in pergamena di piccolo formato proviene dalla certosa di Basilea, dove fu completato dal copista Johannes Gipsmüller nel 1478. I numerosi testi devozionali dedicati a varie sante sono tramandati in gran parte in forma anonima, e alcuni – come quelli su Margareta, la patrona della certosa di Basilea – possono essere probabilmente attribuiti a Heinrich Arnoldi. Il codice è decorato con illustrazioni a piena pagina dei santi trattati nel testo, oltre a numerose iniziali, queste ultime in stili molto diversi.
Online dal: 10.12.2020
L'Avqat Rokhel è una selezione di scritti escatologici disposti in tre «libri» ciascuno con diverse sezioni, attribuiti a Makhir ben Isaac Sar Hasid di Toledo (XIV sec.), allievo di Judah ben Asher (1270-1349), figlio di Asher ben Yehiel (Rosh, c.1250-1327). Solo il titolo è identico a quello di una successiva opera sui responsa di Joseph Caro (1488-1575) (Ed. Princ. Salonicco, 1791). Il titolo dell'opera è tratto da un versetto del Cantico dei Cantici 3, 6 [Chi è costei che sale dal deserto come colonne di fumo, profumata di mirra e d'incenso, e d'ogni polvere aromatica dei mercanti (אבקת רוכל)?] e può essere tradotto come «Le polveri del profumiere».
Online dal: 08.10.2020
Questo piccolo volume rilegato in cartone del Museo Remigius Faesch unisce due frammenti di poesia in tedesco. Il primo poema, la Sibyllen Weissagung, risale alla metà del XIV secolo e fu ampiamente letto fino al XVI secolo. Tratta della profetessa Sibilla, che visitò il re Salomone e gli profetizzò il futuro fino alla fine dei tempi. Il secondo testo, il Königin von Frankreich di Schondoch, parla dell'amore fedele della eroina del titolo, che viene accusata di adulterio da un maresciallo di corte respinto, e cacciata. Appartiene al genere «Märe» (fiabe) ed è estremamente diffuso, con 21 manoscritti conservati.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto, di proprietà di Johannes Heynlin, è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea con il fondo della certosa di Basilea. Contiene principalmente sermoni, molti dei quali scritti dal domenicano Guilelmus de Malliaco. Un elenco delle parole chiave permette al lettore la ricerca mirata del sermone con l'argomento corrispondente. Notevole la legatura: le due coperte sono dotate ciascuna di cinque borchie in ottone. All'interno delle coperte, gli ancoraggi delle borchie sono ricoperti di piccoli pezzi di pergamena tagliati a forma di cuore.
Online dal: 18.06.2020
La cronaca, giunta alla UB con il fondo del Museo Faesch, contiene due parti. La prima parte è stata scritta da Heinrich Arnoldi e tratta, sotto forma di dialogo tra il priore della certosa e la sua patrona Santa Margherita, della fondazione e dello sviluppo della certosa fino al 1480. Questa tipologia del dialogo, che Arnoldi ha utilizzato in diversi suoi scritti, è inusuale se si tratta di contenuti storici, e infatti viene abbandonata nella seconda parte. La seconda parte, un autografo di Georg Carpentarius, continua la cronaca fino al 1526, cioè fino a poco prima della secolarizzazione della certosa, avvenuta nel 1529.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto, di un formato estremamente stretto, è stato creato a Magonza ed è successivamente giunto come dono dei certosini che vi risiedevano alla certosa di Basilea. Contiene un gran numero di testi brevi e molto brevi: oltre ad una serie di prediche, soprattutto estratti da trattati teologici, di storia ecclesiastica e politici, tra cui alcuni in tedesco.
Online dal: 18.06.2020
Il volume miscellaneo contiene trattati teologici, tra cui vari testi di Johannes Gerson (1363-1429), ed è stato scritto da Alfred Löffler (1416-1462). Il copista, originario di Rheinfelden ed entrato nel convento domenicano di Basilea nel 1445, invita in diversi punti del manoscritto a pregare per lui. Indica anche delle singole date (1454, 1456) e dei luoghi di copia. Questi ultimi sono i conventi delle domenicane di Steinbach e Himmelskron presso Worms, dove Löffler era attivo quale confessore negli anni in questione. Quando tornò a Basilea, probabilmente portò con sé anche questo volume, che entrò a far parte della biblioteca del convento dei predicatori di Basilea, per poi giungere, dopo la Riforma, nella Biblioteca Universitaria.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto miscellaneo proviene dalla biblioteca della certosa di Basilea e contiene testi scolastici sull'antico scrittore di commedie Publio Terenzio Afro (ca. 195 - ca. 159 a.C.), quali le Comoediae cum didascaliis, oltre a varie Rhetoricae, o sull'insegnamento dell'arte dei discorsi e dello scrivere lettere. La prima parte del manoscritto è stata scritta nel 1471 e nel 1472 da Jacob Lauber – poi diventato priore – quando era ancora studente.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto fa parte del fondo della certosa di Basilea, alla quale è stato donato da un ex decano di Rheinfeld, Antonius Rütschmann. Contiene principalmente le Omiliae in evangelia di Gregorio Magno e i primi due libri del Libri miraculorum di Cesario von Heisterbach, oltre a prediche e estratti di Johannes von Freiburg, Johannes Mulberg e Giordano di Quedlinburg.
Online dal: 18.06.2020
Questa raccolta di origine aschenazita, compilata nel XV secolo, è un manuale costituito principalmente da una pletora di testi di astronomia, astrologia, prognosi, medicina popolare e medico-astrologica, relativi a malattie e sanguinamenti, a cui si aggiungono altri testi di vari argomenti: tavole e trattati sul calendario, poesie etiche e liturgiche, materiale halakhah e filosofico del XIII secolo tradotto in ebraico. Inoltre, una piccola ma significativa scoperta nel manoscritto indica la città di Colonia o i suoi dintorni come possibile luogo di produzione di questa raccolta.
Online dal: 18.06.2020
Il codice, di formato ridotto, proviene probabilmente dalla certosa di Magonza, e da lì ha raggiunto quella di Basilea, dove è stato corredato da numerose note di possesso. Contiene una grande varietà di estratti di letteratura – religiosa, storica e di altre – del Medioevo e dell'antichità. Anche la lunghezza dei testi varia notevolmente: oltre a brevi estratti e versi di due o quattro righe su vari argomenti quali i papi o le api, ci sono testi più lunghi come il De rota verae et falsae religionis di Ugo da Folieto, o la prima metà del Paradisus Animae dello pseudo-Alberto Magno.
Online dal: 18.06.2020
Il codice, scritto da Johannes Heynlin durante il suo soggiorno parigino tra il 1469 e il 1471, contiene tre ‘classici dell'educazione': le Bucoliche (con commenti), le Georgiche e l'Eneide di Virgilio, così come tutta una serie di opere pseudo virgiliane. Il volume è finemente decorato con iniziali figurate con scene tratte dalle opere di Virgilio, opera di un atelier parigino. Il manoscritto è stato probabilmente rilegato a Basilea, forse su incarico della certosa, che ne venne in possesso quando Heynlin entrò nel monastero.
Online dal: 18.06.2020
Il volume contiene il cosiddetto Wörterbuch des alten Schulmeisters. Si tratta di un adattamento indipendente del più diffuso Vocabularius ex quo. In contrasto con questa più antica versione, nell'edizione dell'Alter Schulmeister le spiegazioni in tedesco passano in secondo piano a favore di quelle puramente latine. Le controguardie originali, che sono state separate dal piatto in occasione di un restauro nel 1974, contengono estratti di una traduzione latina del De anima di Aristotele e altri contenuti correlati. Il fatto che il testo del foglio di guardia posteriore sia la continuazione diretta di quello del foglio di guardia anteriore, dimostra che nel loro contesto originale i due costituivano due pagine consecutive di un manoscritto.
Online dal: 18.06.2020
Il volume contiene testi che si riferiscono alla pratica scolastica tardomedievale e del primo umanesimo; da un lato cioè opere destinate alla prassi scolastica (grammatiche, elenchi di parole) e, dall'altro, trattati teorici di contenuto didattico-pedagogico. Le diverse parti originariamente indipendenti sono state rilegate insieme nella certosa di Basilea. La prima parte, la versione in prosa della grammatica in versi di Alessandro di Villedieu, proviene dalla certosa di Magonza ed è stata donata a quella di Basilea. L'ultima parte, la grammatica di Giovanni Sulpizio, qui in una stampa di Johannes Amerbach, è stata donata alla biblioteca del monastero dallo stampatore.
Online dal: 18.06.2020
Poco si sa di Albino di Chiaravalle, detto anche Albuinus de Gorze o Albuinus Eremita, se non che intorno all'anno 1000 redasse una raccolta di scritti a carattere morale-teologico dedicati a un canonico parigino di nome Arnoldus e all'arcivescovo Eriberto di Colonia (999-1021). Questa copia risale all'XI o XII secolo ed è rilegata in morbida pelle, che in origine era probabilmente abbastanza lunga da coprire completamente il libro, ma così stretta che il blocco del libro sporge sopra e sotto. Nel XV sec. appartenne alla certosa di Magonza, ed è giunto alla biblioteca universitaria con la collezione Remigius Faesch.
Online dal: 18.06.2020
Il Sefer Nizzaḥon Yashan è il nome di un'antologia anonima di argomenti contro l'interpretazione cristologica dei versetti biblici, integrata da una critica dei Vangeli, delle dottrine e della morale cristiana. Composto in Germania o in Francia intorno al 1300, la maggior parte delle confutazioni si basa su argomenti polemici e critiche alla fede cristiana che erano state diffuse negli ambienti ebraici dell'Ashkenaz medievale e della Francia settentrionale. Esistono poche edizioni e manoscritti completi di quest'opera, tra cui questo Nizzaḥon di Basilea. Questo manoscritto, che presenta alcune analogie con altre copie, deve tuttavia essere considerato come un testimone indiretto, ma importante, dell'apologetica ebraica proveniente dalla regione franco-tedesca.
Online dal: 19.03.2020
Questa copia ashkenazita del XIV e XV secolo del Sefer Moreh Nevukhim (Guida per i perduti) di Mosè Maimonide è la traduzione in ebraico del testo fatta nel 1204 da Samuel ben Judah Ibn Tibbon (1150-1230). Questa copia include anche una prefazione al commento al Moreh Nevukhim di Shem Tov ben Joseph ben Shem Tov, un rabbino spagnolo del XV secolo e un ardente difensore della filosofia di Aristotele e di Maimonide. Nel XVI secolo questo manoscritto apparteneva a Johann Buxtorf II, e fu utilizzato come base per l'edizione latina di quest'ultimo del Doctor Perplexorum (Basilea, 1629).
Online dal: 19.03.2020
Il bifoglio proveniente da un manoscritto mistico del tardo medioevo si è conservato come copertina di un libro. Contiene parti dalle «Die sieben Vorregeln» e dallo «Der Spiegel der Tugend» del francescano Davide di Augusta (1200-1272 ca.) e una sezione del «Geistlicher Palmbaum» (dal «Palmbaumtraktaten»?). Il frammento presenta evidenti segni di usura dovuti a riuso.
Online dal: 12.12.2019
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene preghiere e meditazioni di vari autori, per lo più di Anselmo di Canterbury, o quanto meno a lui attribuiti. Inoltre vi è un'istruzione agli esercizi spirituali per i novizi e una Passione di Cristo, compilata da Heinrich Arnoldi sulla base di tutti e quattro i Vangeli. Contiene anche testi di altri autori certosini. Il codice è stato scritto dal certosino di Basilea Martin Ströulin.
Online dal: 12.12.2019