Documenti: 19

Tutte le biblioteche e collezioni

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Fribourg/Freiburg, Couvent des Cordeliers/Franziskanerkloster, Ms. 11
Carta · 234 ff. · 31.5 x 22 cm · Avignon · 1469
Petrus de Aquila, Quaestiones in quattuor libros sententiarum

Jean Joly (guardiano del convento francescano di Friburgo negli anni 1467-1469, 1472-1478, 1481-1510) trascrisse questa copia delle Quaestiones in quattuor libros sententiarum di Pietro dell’Aquila, teologo francescano italiano che tenne lezioni a Parigi negli anni intorno al 1330. Il suo commento alle Sentenze di Pietro Lombardo gli valse il soprannome di «Scotellus» per la sua divulgativa presentazione della dottrina di Giovanni Duns Scoto (morto nel 1308). La legatura del volume del XV secolo, originariamente catenato, è stata restaurata da Carole Jeanneret nel 2022. (cam)

Online dal: 20.12.2023

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Fribourg/Freiburg, Couvent des Cordeliers/Franziskanerkloster, Ms. 50
Carta · 233 ff. · 22-22.5 x 15 cm · Friburgo ? · terzo quarto del XIV sec.
Sermones dominicales (Homiliae)

Questa raccolta anonima di sermoni con omelie, prevalentemente di orientamento neoplatonico, risale al terzo quarto del XIV secolo e fu forse copiata a Friburgo. Oltre a un indice tematico all'inizio del volume, contiene 18 omelie per il periodo dall'Avvento alla Quinquagesima, 34 omelie dalla Pasqua alla 23ª domenica dopo Pentecoste e singoli sermoni per le domeniche di Quaresima. I fogli di guardia sono frammenti di un manoscritto ebraico in semicorsiva ashkenazita del XIII secolo. Non restaurato; già volume catenato rivestito in pelle di colore rosso lampone. (cam)

Online dal: 20.12.2023

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Fribourg/Freiburg, Couvent des Cordeliers/Franziskanerkloster, Ms. 82
Carta · 202 ff. · 20.5-21-5 x 14-15 cm · XIV secolo
Exempla; Gesta romanorum; Robertus Holcot; Hugo de Folieto; Nicolaus de Hanapis

Il manoscritto composito fu riunito da Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432) a partire da varie compilazioni precedenti e frammenti di testi. Il volume è diviso in otto parti e contiene un'ampia raccolta di exempla (parte 1), nonché estratti dalle Gesta Romanorum (parti 3, 4, 5 e 6) e dal De cognicione sui di Hélinand di Froidmont (parte 2), dalle Moralitates di Robert Holcot (parte 6), dal De avibus di Ugo de Fouilloy (parte 7) e dal Liber de exemplis Sacrae scripturae di Nicolaus de Hanapis (parte 8). Il folio di guardia e la controguardia posteriori sono costituiti dalla gran parte di un documento friburghese. La legatura del volume, originariamente catenato, e rivestita di pelle bianca, è stata restaurata da Carole Jeanneret nel 2021. (cam)

Online dal: 20.12.2023

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Fribourg/Freiburg, Couvent des Cordeliers/Franziskanerkloster, Ms. 106
Pergamena e carta · 219 ff. · 17-19 x 11.5-15 cm · Friburgo · 1337 (?), fine del XIII sec. - inizio del XIV sec.
Declarationes papales; Bonaventura; Constitutiones generales et provinciales OFM; Acta et definitiones

Questo manoscritto composito in dodici parti, realizzato tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XV secolo, era di proprietà di Jean Joly (guardiano del convento francescano di Friburgo negli anni 1467-1469, 1472-1478, 1481-1510). La prima parte del manoscritto, una bolla di papa Benedetto XII, è datata 20 giugno 1337. Il volume contiene essenzialmente bolle e costituzioni papali, nonché statuti dell'Ordine francescano e regolamenti delle singole province dell'Ordine. Copertina in legno ricoperta di pelle marrone scuro, in origine catenato. (cam)

Online dal: 20.12.2023

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Solothurn, Staatsarchiv, R 1.4.225
Pergamena · 31 ff. · 21 x 14 cm · Italia meridionale (Salerno) · XII e X sec.
Urbarium di Salerno e palinsesto delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia

L'Urbarium di Salerno, risalente alla fine del XII secolo, elenca le proprietà terriere e i dazi dovuti alla chiesa di Salerno. Del manoscritto originale rimangono oggi solo 31 fogli sciolti vergati in minuscola beneventana. L'Urbarium è in gran parte un palinsesto: una copia in minuscola beneventana delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia del X secolo. (sei)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 321
Carta · 144 pp. · 29 x 21.5 cm · Sitterdorf · 1434 e XIV secolo
Raccolta di testi teologici

Il manoscritto cartaceo contiene diversi testi copiati su due colonne da mani diverse nel corso dei secoli XIV e XV. Inizia con un martirologio (pp. 1a-80a), la cui trascrizione è datata 1434 e firmata dal copista Ulrich Aeppli, plebano di Sitterdorf in Turgovia (p. 80a). Almeno altri cinque manoscritti nella biblioteca abbaziale di S. Gallo sono interamente o in parte di sua mano (Cod. Sang. 327; Cod. Sang. 709; Cod. Sang. 786; Cod. Sang. 1078; Cod. Sang. 1076). Dopo alcune pagine bianche (pp. 81-95), una delle quali reca il timbro della biblioteca di S. Gallo all’epoca dell'abbaziato di Diethelm Blarer (p. 81), segue una serie di testi più brevi copiati nel XIV secolo, tra cui dei sermoni (pp. 98a; 98b-100a), la copia di una lettera di papa Gregorio VII a Matilde di Canossa (pp. 100a-101b) e delle preghiere disposte secondo l'ordine dell'anno liturgico (pp. 102a-117b), ad eccezione della prima dedicata a s. Brendano (p. 101b). Questa raccolta contiene anche un notevole calendario che propone un regime alimentare in cui ogni mese dell'anno è associato al consumo di un pesce (p. 98a). Secondo il titolo di p. 120a, l'ultimo testo contiene le Quaestiones di s. Agostino (pp. 120a-141b). (rou)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 323
Carta · 268 pp. · 29 × 20.5 cm · XIV e XV secolo
Bernardus de Parentis, Tractatus de officio missae; commento anonimo a Esaia

Il manoscritto è composto da due parti. La prima, un po' più recente, risale all'inizio del XV secolo e contiene il Tractatus de officio missae di Bernardus de Parentis (pp. 3-178), comprendente capitulatio (p. 3-9), dedica (pp. 9-10), prologo (pp. 10-11) e collatio (pp. 11-12). Il testo vero e proprio inizia a p. 12. Le pp. 179-190 sono bianche. La seconda parte, più antica, risale al XIV secolo e contiene alle pp. 191-254 un commento anonimo a Isaia (Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 8038; il testo si interrompe nel commento al cap. 21) e a p. 256 l'inizio del Tractatus moralis de oculo di Pietro di Limoges, incipit Si diligenter voluerimus in lege domini meditari. Anche questo testo si interrompe a metà di una frase. Il manoscritto è rilegato in una copertina di pergamena, il cui interno è rivestito di tessuto. All'interno della copertina anteriore il tessuto è stato rimosso per consentire la lettura del testo sulla pergamena: un documento in lingua tedesca (XIV secolo). Delle strisce, presumibilmente provenienti dallo stesso documento, fungono da rinforzi al centro di ogni fascicolo. A p. 268 si legge nel margine inferiore una nota di acquisto dell'anno 1422. Secondo la nota di possesso a p. 3, il manoscritto si conserva nell’abbazia di S. Gallo dal XV secolo. Alle pp. 3 e 178 si trovano i timbri dell’epoca dell’abbaziato di Diethelm Blarer (1553-1564). (sno)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 329
Carta · 552 pp. · 28 × 20-21 cm · 1398 e 1455/1458
Sermoni e altri testi

Il manoscritto è stato realizzato tra la fine del XIV e poco dopo la metà del XV secolo. Una prima sezione (pp. 17-347) è stata scritta in gran parte da Johannes Schorand (eccetto le pp. 17-47) ed è datata al 1398 alle pp. 123, 303 e 347. Le pp. 348-412 sono vergate da diverse mani del XV secolo. L'ultima parte (pp. 413-538) è di mano del frate domenicano Cuonradus Bainli e riporta diverse date: 1455 (pp. 470, 475 e 488) e 1458 (p. 538). Il manoscritto contiene principalmente sermoni, ma anche altri testi, soprattutto teologici. Alle pp. 17-124 si trovano i Sermones super Pater noster di Godefridus Heriliacensis (da Erlach sul lago di Bienne), seguiti alle pp. 124-303 dai sermoni De tempore. L'explicit a p. 303 (Explicit Jacobus de Foragine) è fuorviante: solo alcuni sermoni sono di Jacopo da Varagine. Piuttosto, i primi 58 sermoni sono identici a una raccolta di prediche di un anonimo francescano, conservata a Oxford, Merton College, MS 236 (XV secolo) e denominata «Mendicus» dal suo incipit. A partire dall'undicesima domenica dopo Pentecoste, il Cod. Sang. 329 è un misto della raccolta di sermoni «Mendicus» e di altri aggiuntivi tratti dai Sermones de tempore di Jacopo da Varagine. A queste due raccolte di sermoni seguono alcuni testi più brevi: pp. 304-347 il Tractatus de symbolo fidei di Aldobrandino da Toscanella, alle pp. 348-353 un sermone sulla Pasqua tratto dalla Expositio evangeliorum dominicalium di Alberto da Padova (incipit Maria Magdalene et Maria Jacobi et Salome emerunt aromata ... Licet magna leticia sit rem desideratam invenire), alle pp. 355-357 delle norme di diritto canonico, alle pp. 358-360 il capitolo De sancto Petro apostolo dalla Legenda aurea di Jacope da Varagine e alle pp. 363-413 un Tractatus de amore dei, anime. Le pagine scritte da Cuonradus Bainli iniziano con il Commentarius in decem praecepta di Henricus de Frimaria (pp. 413-475, con un indice dettagliato alle pp. 470-475), seguito da un Sermo de sacramento corporis Christi (pp. 479-488) e da un testo intitolato Biblia virginis Marie (pp. 488-538, con un indice dettagliato alle pp. 488-491). Il codice presenta diverse foliazioni contemporanee. Il manoscritto era di proprietà di Johannes Lener e, dopo la sua morte, di Johannes Engler (cfr. le annotazioni di mano di Johannes Schorand alle pp. 124 e 347, corrette o aggiunte da una mano del XV secolo). Il volume si trovava nella biblioteca del monastero di S. Gallo al più tardi dalla metà del XVI secolo (p. 353 timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564). (sno)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 758
Pergamena · 102 pp. · 21.5 × 14.5 cm · XIV e XV secolo
Manoscritto miscellaneo con testi di medicina, Lumen animae e exempla

Il manoscritto composito inizia con alcuni brevi testi di medicina: alle pp. 5-6 Johannicius (Hunain ibn Ishāq), Isagoge ad Techne Galieni (un adattamento dell'Ars Parva di Galeno, nella traduzione latina di Costantino Africano), § 1-9; alle pp. 6-7 e 8 alcuni versi del Regimen sanitatis salernitanum, un poema didattico in esametri sulla medicina; alle pp. 7-8 un breve testo sulle proporzioni dei farmaci composti, incipit Gradus est sedecupla proporcio; alle pp. 9-10 un testo sul salasso, con il titolo in rosso De flebotomia, incipit In flebotomia quedam generales condiciones sunt; alle pp. 10-11 un glossario latino-tedesco dei nomi delle piante, con titolo in rosso Nomina herbarum, incipit Plantago Wegerich; alle pp. 11-12 un testo sull'uroscopia, il cui inizio è segnato a margine dal titolo De urinis di mano più tarda, incipit Si urina alba fuerit. Le pagine 12-14 sono scritte da una mano più tarda e, contrariamente a Scherrer, probabilmente non contengono ulteriori informazioni mediche, ma un exemplum o exempla dal Vitaspatrum (In vitas patrum legitur quod quidam interrogavit senem quare cogitaciones prave inpedirent oraciones [?]). La parte medica è seguita alle pp. 15-89 da una versione latina del Lumen animae, una raccolta di exempla di storia naturale da utilizzare nelle prediche. Nel margine sono presenti piccoli schemi del contenuto dei capitoli e aggiunte alle autorità citate nel testo. Il Lumen animae è l'unico testo del manoscritto che inizia con una grande iniziale rossa e termina a p. 89 con il colophon in rosso Finito libro sit laus et gloriae Christo. Le due pagine successive (pp. 90-91) contengono, tra l'altro, versi del calendario e un testo sui pianeti. Alle pp. 92-97 si trova una versione latina della «lettera celeste» o «lettera domenicale», una lettera presumibilmente scritta dal cielo sulla celebrazione della domenica, incipit Incipit epistola dei de celo vere missa petro apostolo ab omnibus diebus dominicis qualiter sit colendus dies dominicus. Segue alle pp. 97-98 una preghiera, incipit O dilecte Iesu Christus, felix est qui te amat. Nelle ultime pagine (p. 98-101), la stessa mano più recente delle pp. 12-14 ha scritto altri exempla, incipit Legitur quod quedam mulier [...] venisset ad beatum Hillarionem pro sterilitate tollenda. Il manoscritto è rilegato in una legatura di cartone grigia del XVIII secolo; la precedente legatura in pergamena con etichetta sul dorso recante la segnatura 758 è ancora conservata, ma è stata ritagliata e ricucita intorno al primo o all'ultimo fascicolo (p. 3 e tra p. 24-25; p. 102 e tra p. 88-89). (sno)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 763
Pergamena · 422 pp. · 14 x 10 cm · XIV secolo
Estratti da opere a carattere teologico e filosofico

Il manoscritto è scritto prevalentemente da una sola mano, ma con diverse impaginazioni (numero di righe). Contiene essenzialmente brani compilati da un anonimo cistercense tratti da opere teologiche e filosofiche, come si deduce dalla rubrica di p. 7 (Incipit libellus exceptionum collectarum de diversis operibus cuiusdam fratris ordinis Cysterciensis). Il testo inizia a p. 7 con Omnes naturaliter scire protestante philosopho. Le rubriche a margine e nel testo si riferiscono a temi quali l'intercessione (De suffragiis ecclesie, p. 19), la cristologia (De nativitate domini, p. 25; De plenitudine gratie Christi, p. 27; De voluntate Christi, p. 31; De passione Christi, p. 33), il purgatorio (De acerbitate purgatorii, p. 88), la memoria e la ragione (De memoria, p. 124; De dignitatibus rationalis creature, p. 135) o la verginità (De virginitate, p. 372). Almeno alcuni capitoli sono tratti dal Compendium theologicae veritatis dello pseudo-Alberto Magno. Le prime pagine (pp. 1-6) contengono un testo sul libero arbitrio, apparentemente basato sulle Sententiae, Libro 2 di Pietro Lombardo, incipit Liberum arbitrium est facultas rationis et voluntatis, qua bonum eligitur gratia assistente vel malum eadem desistente. A p. 422 si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La rilegatura è costituita da una coperta in pelle scura, sopra la quale se ne trova una in pelle più chiara con i bordi sporgenti per proteggere il corpo del libro. (sno)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 766
Pergamena · 346 pp. · 19.5 × 14 cm · XIV secolo
Pseudo-Alberto Magno, Compendium theologicae veritatis; Johannes de Friburgo, Confessionale

Il manoscritto, in gran parte vergato con cura da una sola mano, contiene il Compendium theologicae veritatis in 7 libri (pp. 3-282), che nelle edizioni più antiche è attribuito ad Alberto Magno, ma che secondo ricerche più recenti non appartiene alle sue opere autentiche. All'inizio di ogni libro c'è una lista dei capitoli (pp. 3, 37-38, 90-91, 126-127, 159-160, 215, 254). Alle pp. 283-344 segue il Confessionale di Johannes de Friburgo OP (circa 1250-1314) (Bloomfield, Incipits of Latin works on the virtues and vices, n. 5755). All'interno della coperta anteriore si distingue la debole impronta di un testo, probabilmente scritto in semionciale, forse un frammento della Vulgata (Cod. Sang. 1395, pp. 7-327). Anche l'interno della coperta posteriore reca tracce dell’impronta di un testo. (sno)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 842
Carta · 498 pp. · 20.5 × 14.5 cm · XIV e XV sec.
Manoscritto miscellaneo a contenuto teologico

Il manoscritto ha una rilegatura con assi in legno del XV secolo e si compone di diverse parti. L'inizio originale del volume miscellaneo, la parte manoscritta con le pp. 1-140, è stato probabilmente staccato nel XIX secolo. Sono sopravvissute sei unità codicologiche, tutte scritte nel XV secolo ad eccezione della parte IV. La prima parte (pp. 141-348) contiene alle pp. 141-198, il florilegio Auctoritates Aristotelis di Johannes de Fonte (Lohr, p. 260) e alle pp. 199-346 sermoni latini intercalati con estratti dal Libro dei Proverbi (pp. 257-263). Segue la seconda parte (pp. 349-396) con testi latini sulla Messa, la confessione e la penitenza, scritti su due colonne, a p. 349a-396 e infine alle pp. 363a-383b il trattato De conflictu vitiorum di Ambrogio Autperto (Bloomfield, n. 0455). La terza parte (pp. 397-440b) contiene altri sermoni latini alle p. 397-440a. La quarta parte (pp. 441-574) contiene alle pp. 441a-574b, su due colonne, una versione abbreviata, con finale incompleto, della Summa virtutum di Guillelmus Peraldus (Bloomfield, n. 5775; Verweij, pp. 111-110), scritta nel XIV secolo. La quinta parte (pp. 575-618) contiene alle pp. 575a-618a il trattato Collationes de decem preceptis di Tommaso d'Aquino (Bloomfield, n. 6071), scritto su due colonne e decorato a p. 600b con una grande raffigurazione a penna di un vescovo. La sesta parte (pp. 619-638), costituita da un solo fascicolo, è scritta su due colonne e contiene alle pp. 619a-630b l'interpretazione latina del Padre Nostro di Johannes Münzinger (Adam, p. 160), alle p. 631a-634a l'interpretazione dell'Ave Maria (Expositio angelice salutationis) di Tommaso d'Aquino (cfr. Rossi), alle pp. 634b-637a l'interpretazione del responsorio Missus est Gabriel e infine alle pp. 637a-638b un breve testo di altra mano. Sulla base del timbro dell'abate Diethelm Blarer (p. 440b), il manoscritto si trova nella biblioteca dell'abbazia al più tardi dal 1553-1564. (len)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 848
Pergamena · 206 pp. · 20.5 × 13.5 cm · seconda metà del XIII o prima metà del XIV sec.
Tabulae Toletanae cum tractatu (canonibus)

La prima parte del manoscritto contiene alle pp. 3-44 i Canones in motibus caelestium corporum, un manuale di istruzioni e spiegazione delle tavole successive, oltre a un'aggiunta, nella stessa impaginazione e scrittura, alle pp. 44-46. La seconda parte contiene alle pp. 47-203 le Tabulae Toletanae. Si tratta di tabelle per il confronto di diversi calcoli del tempo, per il calcolo dei movimenti planetari e delle eclissi, per l'astronomia sferica e con elenchi di stelle e luoghi. La scrittura di modulo ridotto, tra una gotica minuscola e una textualis semplificata, rimanda molto probabilmente alla seconda metà del XIII secolo o alla prima metà del XIV secolo (contrariamente a Scherrer), la «s» finale rotonda che scende sotto la riga fa pensare forse all'Italia. A p. 204 si trovano uno zodiaco, l'inno mariano Gaude virgo gratiosa (AH 9, p. 54) e un altro testo della stessa epoca. Secondo l’annotazione N. 102 a p. 3, il manoscritto è giunto alla biblioteca abbaziale nel 1768 come parte del lascito di Ägidius Tschudi (1505-1572). La rilegatura in cartone con dorso e angoli rinforzati in pelle, così come i bifogli cartacei che fungono da controguardie e carte di guardia anteriori (p. 1/2) e posteriori (p. 205/206), risalgono ai decenni intorno al 1800. (len)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 875
Pergamena · 88 pp. · 22 × 16 cm · seconda metà del XIII o prima metà del XIV secolo
Galfredus de Vino Salvo : Poetria nova

Il manoscritto pergamenaceo contiene alle pp. 3-87 la Poetria nova di Galfredus de Vino Salvo. Si tratta di una guida in oltre 2.000 esametri per la redazione di poesie. Gli esametri appaiono in 25 righe di versi al centro della pagina e sono accompagnati da commenti e glosse contemporanei. La scrittura, una textualis semplificata, rimanda alla seconda metà del XIII secolo o alla prima metà del XIV secolo (contrariamente a Scherrer). Sulle pp. 9 e 88 figura il timbro dell'abate Diethelm Blarer del 1553-1564, a p. 1 l'antica segnatura S. n. 312 con una nota sul contenuto di Pius Kolb e a p. 2 una annotazione di Franz Josef Mone del 1819. La rilegatura in mezza pelle lascia visibile la legatura romanica. (len)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 880
Pergamena · 224 pp. · 23.5 × 17.5 cm · Parigi (?) · pima metà del sec. XIV
Priscianus Caesariensis: Institutiones grammaticae, libri 17–18

Il manoscritto pergamenaceo contiene alle pp. 1-188 i libri 17 e 18 delle Institutiones grammaticae di Prisciano (ed. Keil, vol. 3, pp. 107-278, r. 12). Segue alle pp. 189-204 il terzo libro dell'Ars maior di Donato (ed. Keil, vol. 4, pp. 392-402) e alle pp. 205-223 il trattato De accentibus dello Pseudo-Prisciano (ed. Keil, vol. 3, pp. 518-528). L'intero manoscritto di grammatica è scritto nella stessa textualis del XIV secolo. Alle pp. 1, 115, 189 e 205, all'inizio di ciascuno dei quattro testi, si trova un'iniziale di 10-18 righe dipinta con oro, blu, bianco, rosso, rosso scuro o verde; la prima iniziale istoriata raffigura una scena dottrinale mentre la terza iniziale è fortemente danneggiata. Sono presenti anche iniziali semplici in rosso e blu filigranate. Le Institutiones grammaticae sono accompagnate da numerose glosse e commenti scritti a inchiostro da diverse mani del XIV secolo. Da p. 189 in avanti le glosse sono meno numerose e sono state inserite esclusivamente con uno stilo. Alle pp. 118 e 224 si trova il timbro dell'abate Diethelm Blarer del 1553-1564, a p. 1 l'antica segnatura D.n. 241 con una nota sul contenuto di Pius Kolb. Prima di p. 1 è cucito un frammento di carta con i resti di due annotazioni più lunghe. La legatura in legno è stata rivestita in mezza pelle. (len)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 885
Pergamena · 149 pp. · 23.5 × 14 cm · XIII secolo
Tractatus grammaticus

Il manoscritto contiene un trattato grammaticale latino, il cui inizio è probabilmente andato perduto. Secondo Bursill-Hall (p. 229), si tratta di un commento anonimo alle Institutiones grammaticae di Prisciano. Il testo a due colonne è diviso solo da occasionali maiuscole nello stesso inchiostro di testo. La scrittura minuscola risale probabilmente al XIII secolo (contrariamente all'opinione di Scherrer). I fogli di pergamena hanno spesso margini irregolari e le loro dimensioni variano da fascicolo a fascicolo. A p. 145 si trova il timbro dell'abate Diethelm Blarer del 1553-1564. A p. 3 Pius Kolb ha apposto l'antica segnatura D. n. 268 e una nota sul contenuto. La rilegatura in cartone con dorso rinforzato e angoli rinforzati in pelle, così come le controguardie e le guardie anteriori e posteriori (p. 1/2, 148/149), risalgono ai decenni intorno al 1800. (len)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 887
Carta · 108 pp. · 20 x 14.5 cm · XIV secolo
Conradus de Mure: Novus Graecismus

Il manoscritto cartaceo, del XIV secolo, contiene il testo più antico redatto da Konrad von Mure (1210-1281 circa), magister della scuola del capitolo e canonico del Grossmünster di Zurigo. Il Novus Graecismus è un'enciclopedia scolastica versificata (di orientamento grammaticale e lessicale), di cui sono sopravvissute undici copie databili tra il XIV e il XV secolo (ed. A. Cizek, München, 2009). Si tratta di una rielaborazione del Graecismus scritto da Eberardo di Béthune all'inizio del XIII secolo. L'esemplare conservato nella biblioteca abbaziale di S. Gallo, copiato in una corsiva serrata, a piena pagina, è incompleto. Comprende la prefazione (inc.: Notitiam gramatice saltem... p. 3), il libro I (pp. 4-100) e 80 versi del libro II (pp. 100-106), in altre parole, due dei dieci libri che compongono quest'opera. Delle brachette in pergamena con frammenti di testo rinforzano i fascicoli (pp. 18, 46, 70, 94). Molti fogli presentano macchie marroni e scolorimenti dovuti all’infiltrazione di umidità. Il manoscritto ha una rilegatura moderna in cartone con un frammento a stampa. (rou)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 891
Pergamena · 152 pp. · 25 x 18.5 cm · 9 agosto 1386
Eberhard de Béthune: Graecismus

Il colophon di questo manoscritto riporta il titolo dell'opera e il suo autore, il Graecismus di Eberardo di Béthune, nonché il nome dello scriba Johannis Czepilwicz, e la data di completamento della copia, il 9 agosto 1386 (p. 150). Il Graecismus è un lungo poema grammaticale (oltre 4.000 versi) scritto intorno al 1212, le cui fonti principali sono grammatici antichi come Donato e Prisciano. Sembra che abbia avuto un'ampia diffusione. L'autore di questa copia in pergamena, Johannis Czepilwicz, sembra essere un canonico del monastero agostiniano di S. Maria virginis in Arena a Breslau/Wrocław. Ad eccezione di una prima grande iniziale ornata, leggermente danneggiata (p. 3), la decorazione si limita a lettere rubricate e ad alcune iniziali, la cui forma prefigura le iniziali a cadelle del XV secolo. Secondo il timbro dell'abate Diethelm Blarer (p. 25), il manoscritto si trova nella biblioteca abbaziale al più tardi dal 1553-1564. Il codice è rilegato in una copertina di pergamena morbida con dorso rinforzato in pelle. (rou)

Online dal: 20.12.2023

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St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 901
Pergamena · II+ 120 + II pp. · 28 x 19.5 cm · primo terzo del XIV secolo
Alexander de Villa Dei: Doctrinale

Il manoscritto in pergamena contiene il Doctrinale di Alessandro de Villedieu con un commento del maestro Bertholdus Turicensis. Non si sa altro di questo commentatore zurighese, né del copista, un certo «Hermannus», i cui nomi sono rivelati nel colophon (p. 123). Il volume, a due colonne, è strutturato con cura: gli esametri del Doctrinale sono generalmente divisi in paragrafi di uno o più versi e sono copiati in un modulo più grande dei commenti che li seguono. Questo commento, che varia in lunghezza a seconda dei versetti, è anche ricco di abbreviazioni, a differenza del testo commentato. Eleganti iniziali filigranate, tipiche dei manoscritti miniati della regione dell’Alto Reno all'inizio del XIV secolo, scandiscono questo esemplare. La presenza del timbro dell'abate Diethelm Blarer (p. 59) conferma la sua presenza nella biblioteca abbaziale al più tardi dal 1553-1564. (rou)

Online dal: 20.12.2023

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