Heidenheim, Moritz (1824-1898)
Il Sefer ha-Shorashim di R. David ben Joseph Kimhi (1160-1235) è presente in numerosi manoscritti medievali ebraici e frammenti di diversa provenienza (sefardita, italiana, aschenazita, provenzale), diverse edizioni a stampa e traduzioni in latino, a testimonianza della straordinaria popolarità dell'opera nel Medioevo e nel Rinascimento. Tuttavia, il grande significato del Sefer ha-Shorashim della Zentralbibliothek, risalente al XIV secolo, sta nel fatto che si tratta dell'unica copia conservata di origine bizantina oggi conosciuta.
Online dal: 10.10.2019
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- Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) | Ḳimḥi, Daṿid (Autore) Trovato in: Descrizione standard
Questo manoscritto italiano è un manuale contenente le leggi della macellazione rituale (Shekhitah) e degli alimenti proibiti (Treifah), estratte dal trattato di Talmud babilonese Ḥulin. Queste leggi sono state commentate da due autorità rabbiniche medievali, incluse nel manoscritto. La prima è Judah ben Benjamin ha-Rofe Anav di Roma (Rivevan, morto dopo il 1280), il cui commento alle leggi fa riferimento a costumi praticati dalla comunità ebraica di Roma, come ad esempio un'importante decisione presa dagli anziani di Roma nel 1280 presso la Sinagoga Bozzechi, che è stata edita nella descrizione. Il secondo autore, la cui opera è parzialmente copiata nel manuale, è la principale autorità talmudista per le comunità ebraiche dell'XI secolo in Nord Africa e Spagna, Isaac ben Jacob Alfasi (Rif, 1013-1103). In questo manuale sono stati copiati i primi tre capitoli di un commento al trattato del Talmud babilonese Ḥulin, tratto dalla sua opera magna intitolata Sefer ha-Halakhot. Quest'ultimo lavoro ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'halakha ed è il codice legale più importante prima della Mishneh Torah di Maimonide (Rambam, 1135-1204).
Online dal: 10.10.2019
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- Alfasî, Yiṣḥāq Ben-Yaʿaqov (Autore) | Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) | ʿAnaṿ, Yehudah ben Binyamin, ha-Rofe (Autore) Trovato in: Descrizione standard
Questa miscellanea aschenazita del XIV e XV secolo è un vademecum ad uso personale e destinato ad uno studioso. E' composta principalmente di materiale halakhah sulla macellazione rituale, e riporta le decisioni delle più importanti autorità rabbiniche aschenazite dal XIII al XV secolo. Sparsi nel manoscritto vi sono anche numerosi trattati e tavole dei calendari ebraici e cristiani. Inoltre, vi è una selezione di commenti liturgici e mistici, oltre a brani di letteratura etica, midrash e talmudica. I margini del manoscritto sono pieni di piccole annotazioni, testi su ricette mediche e incantesimi magici per varie occasioni, in ebraico e nello yiddish orientale antico.
Online dal: 12.12.2019
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- Alḥarizi, Yehudah ben Shelomoh (Autore) | Avrāhām ben Dāwīd aus Posquières (Autore) | Barukh ben Yitsḥaḳ (Autore) | Bĕk̲ôr Šôr, Yôsēf (Autore) | El'āzar Ben-Yehûdā (Autore) | Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) | Ibn-Gabirol, Shelomoh Ben-Yehudah (Autore) | Menahem ben Jacob of Worms (Autore) | Meʾir ben Barukh, Rothenburg (Autore) | Mosheh ben Yaʿaḳov, mi-Ḳutsi (Autore) | Perets ben Elijah, von Corbeil (Autore) | Seʿadyah, Gaʾon (Autore) | Simcha ben Samuel, aus Vitry (Autore) | Yehudah ben Shemuʾel, he-Ḥasid (Autore) | Yitsḥaḳ ben Mosheh (Autore) | Yitsḥaḳ Ben-Yosef, Corbeil (Autore) Trovato in: Descrizione standard
Il Sefer Mitsvot Qatan o «Piccolo libro dei comandamenti» è un compendio halakhah, che comprende anche materiale etico, haggadico e omiletico, scritto intorno al 1276-1277 da Isaac ben Joseph di Corbeil, uno dei grandi codificatori e tosafisti francesi del XIII secolo. L'opera è anche chiamata Sheva Ammudei ha-Golah o «I sette pilastri dell'esilio» per la sua suddivisione in sette sezioni, corrispondenti ai sette giorni della settimana, che favorirebbe lo studio quotidiano. Questo testo è una versione abbreviata del Sefer Mitsvot Gadol (Semag), un altro compendio halakhah completato nel 1247 da Mosè di Coucy (prima metà del XIII secolo). Con un codice legale molto più accessibile, il Sefer Mitsvot Qatan conobbe una grande diffusione, ottenendo il riconoscimento delle autorità rabbiniche franco-tedesche. Questa copia include delle glosse del discepolo principale di R. Isacco, cioè Perets ben Elia di Corbeil (morto nel 1297).
Online dal: 10.12.2020
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- Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) | Perets ben Elijah, von Corbeil (Commentatore) | Yitsḥaḳ Ben-Yosef, Corbeil (Autore) Trovato in: Descrizione standard
L'opera cabalistica Sefer ha-Orah o «Le porte della luce» è uno dei testi più importanti della mistica ebraica prodotta nel XIII secolo in Spagna, dove fiorì la Cabala. È considerata l'opera più articolata sul simbolismo cabalistico e il suo contenuto offre una spiegazione completa dei Nomi di Dio e della loro designazione nei dieci sephirot o emanazioni, attraverso i quali Eyn Sof (l'Infinito) si rivela e crea continuamente i mondi fisici e metafisici. Il testo è organizzato in dieci capitoli, uno per ogni sephirah.
Online dal: 10.12.2020
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- G'iḳaṭilyah, Yosef Avraham (Autore) | Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) Trovato in: Descrizione standard
Questo Siddur da tasca ben conservato, che comprende le preghiere obbligatorie dell'anno liturgico ebraico (preghiere quotidiane, del sabbat e del nuovo mese, Hanukkah, Purim, Pessah, Shavuot, Rosh ha-Shanah, Yom Kippour, Sukkot, Shemini Atzeret), è un testimone prezioso della produzione di questi piccoli libri ad uso personale prodotti nell'Italia del XV secolo.
Online dal: 10.12.2020
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Questo Siddur sefardita del XIV secolo ad uso personale contiene delle preghiere quotidiane e dello Shabbat e un testo sull'interpretazione dei sogni. Inoltre, vi sono delle aggiunte per le preghiere del nuovo mese e le feste di Chanukkah, Purim e Pesach, quest'ultima seguita dalla Haggadah, letta nel corso dello stesso Seder. In ogni caso, l'importanza di questo Siddur sta nella presenza di qualche istruzione sulla struttura del Seder in ebreo-spagnolo, più precisamente in castigliano medievale.
Online dal: 13.06.2019
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Mahzor per il Rosh ha-Shana e lo Yom Kippur secondo il rito aschenazita magnificamente miniato. Si può supporre che questo manoscritto sia stato prodotto in Polonia nel XIV secolo perché la sua scrittura assomiglia a dei frammenti manoscritti contemporanei di mahzorim realizzati in Polonia. Questo manoscritto di medio formato, contenente molte parole iniziali ornate e riquadri miniati, contiene la liturgia per le Grandi Festività del Rosh ha-Shanah e dello Yom Kippur, compresi numerosi poemi liturgici (piyyutim) suddivisi su varie colonne, e era destinato ad un uso pubblico da parte dell'officiante (hazan) nella sinagoga. La particolarità di questo mahzor consiste però nella presenza del nome di una donna, גננא כהנת (Jeanne Kohenet), inserito nelle lettere dipinte di una parola iniziale monumentale e ornata. Si tratta probabilmente del committente del manoscritto, o la figlia o la moglie di un cohen. Il manoscritto è incompleto all'inizio e alla fine.
Online dal: 10.12.2020
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Questo Siddur di formato minore ad uso personale, può essere caratterizzato come un vademecum per la vita religiosa e comunitaria ebraica. Si divide in tre parti relative alla liturgia, alle cerimonie ebraiche ed una terza miscellanea. Quest'ultima comprende, oltre ad alcuni importanti testi, una rara ed intrigante lista di nomi di libri e di incipit di capitoli dei 24 libri della Bibbia, con i nomi in ebraico e latino, scritti in caratteri ebraici.
Online dal: 13.06.2019
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- HaDarshan, Moshe (Autore) | Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) Trovato in: Descrizione standard
Questo manoscritto composito si deve a tre diversi scribi e racchiude due unità testuali che furono rilegate insieme. Il volume è strutturato da una sezione liturgica, secondo il rito ashkenazita e da una sezione halakhah. Il manoscritto Heidenheim 145 è uno dei tanti compendi di questo genere, costituito da un insieme di testi che riflettono l'orientamento religioso e talmudico-centrico dell'élite intellettuale della Francia e della Germania medievale.
Online dal: 12.12.2019
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- Avraham bar-Ḥiyya ha-Naśi (Autore) | Barukh ben Yitsḥaḳ (Autore) | Bĕk̲ôr Šôr, Yôsēf (Autore) | El'āzar Ben-Yehûdā (Autore) | Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) | Ibn-ʿEzra, Avraham Ben-Meʾir (Autore) | Meir Shaliakh Tsibbur (Autore) | Menahem ben Jacob of Worms (Autore) | Molin, Yaacov (Autore) | Naḥshon Ben-Tsadoḳ (Autore) | Rabeinu Benjamin (Autore) | Shelomoh ben Yehudah, ha-Bavli (Autore) | Shimʿon bar Yitsḥaḳ (Autore) | Ṭôv-ʿElem, Yôsēf Ben-Šemûʾēl (Autore) | Yehudah ben Ḳalonimos, mi-Shpirah (Autore) | Yitsḥaḳ ben Meʾir, mi-Dura (Autore) | Yitsḥaḳ Ben-Yosef, Corbeil (Autore) Trovato in: Descrizione standard
Questa copia cartacea quasi completa, realizzata in Italia nel XV secolo, è costituita dai Libri II a VIII della traduzione in ebraico del Commento Medio di Averroè sulla Metafisica di Aristotele. Il dotto ed eclettico giurista andaluso e imam Abu al-Walid Muhammad ibn Ahmad ibn Rushd - o Averroè (1126-1198), noto come il Commentatore, dedicò tutta la sua vita a restituire gli insegnamenti originali di Aristotele e a commentare quasi tutte le sue opere. Era quindi considerato una delle autorità filosofiche più influenti del Medioevo, non solo dagli scolastici latini, ma soprattutto dagli ebrei, per la sua comprensione della scienza aristotelica attraverso le traduzioni in ebraico dei suoi commenti. Il Commento Medio è il meno noto dei commenti di Averroè sulla Metafisica, ed esiste oggi solo in due traduzioni complete dall'arabo all'ebraico, e in una parziale traduzione cinquecentesca dall'ebraico al latino. La traduzione in ebraico del Ms. Heid. 166 è quella del filosofo ebreo provenzale Kalonymos ben Kalonymos (1286–m. ca. 1328), intitolata Bi᷾ ur ha-Shema', che è stata delle traduzioni in ebraico, la versione più frequentemente copiata.
Online dal: 10.12.2020
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- Aristoteles (Autore) | Averroes (Autore) | Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) | Ḳalonimus, ben Ḳalonimus ben Meʾir (Traduttore) Trovato in: Descrizione standard
Questo manoscritto è diviso in due unità testuali distinte che sono state copiate da due diversi scribi in Italia nel corso del XVI e XVII secolo. Il Ms. Heid. 192A è un libricino copiato da una sola mano nel 1642 e nel 1687, che comprende una raccolta di costumi e aneddoti del rabbino Isacco b. Solomon Ashkenazi Luria (Arizal, 1534-1572) e della sua cerchia, oltre a una preghiera mistica protettrice da recitare al mattino e alla sera, seguita da brani di letture bibliche per i giorni della settimana, e che termina con una selezione di preghiere penitenziali (Seliḥot). Il Ms. Heid. 192B è una raccolta di vari testi: midrashim biblici, letteratura prognostica, racconti, Alfabeto di Ben Sira e aggadot talmudiche.
Online dal: 10.12.2020
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- Hai Ben Sherira, Gaʾon (Autore) | Heidenheim, Moritz (Precedente possessore) | Luria, Yitsḥaḳ ben Shelomoh (Autore) | Shelomoh ben Yitsḥaḳ (Commentatore) | Shimshon ben Tsadoḳ (Autore) Trovato in: Descrizione standard