Lullus, Raimundus (1232-1315)
Creatore del catalano come lingua letteraria e scientifica, Raimondo Lullo è nato a Maiorca, terra di incrocio di tradizioni cristiane, musulmane ed ebraiche. Scritto da vari copisti nel sec. XIV, il CB 109 raccoglie le opere filosofiche e teologiche del grande pensatore catalano. Il manoscritto è arricchito da tavole e diagrammi.
Online dal: 21.12.2009
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Questo manoscritto miscellaneo, utilizzato assiduamente da Friedrich von Amberg, contiene nella prima parte (f. 1r-100v) materiali sulla storia dell'ordine religioso. Nella seconda, probabilmente la parte più importante (f. 109r-165v), contiene dei trattati, questioni e discussioni riguardanti il periodo dei contrasti tra papa Giovanni XII e Ludvig di Baviera, allora residente a Monaco, e gli spirituali francescani che vi erano allora fuggiti. Molti di questi scritti sono trasmessi unicamente in questo manoscritto, e tra questi un trattato sulla Visio beatifica del 1332-1333 (f. 127v-153r) il quale, secondo Annelise Maier, può essere attribuito a Wilhelm Ockham, ed uno scritto polemico (f. 153r-160r) nel quale Ludwig viene messo in guardia dallo stipulare troppo affrettatamente la pace con il papa residente ad Avignone.
Online dal: 23.09.2014
- Lullus, Raimundus (Autore) Trovato in: Descrizione standard
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Il manoscritto, allestito intorno al 1700, menziona nel titolo l'imperatore Leopoldo (I, regnante dal 1658 al 1705). L'identità di Giovanni Battista Coene da Passau, che si indica quale autore, rimane oscura e su di lui non ci sono altre informazioni. I nomi dei metalli e di altre materie, con le quali Coene ha realizzato i suoi esperimenti, non sono scritti per intero nel testo ma illustrati attraverso i loro simboli alchemici (segni dei pianeti ecc.). Poiché questi ricorrono in gran numero, il testo è senz'altro leggibile e comprensibile. A uno stretto contatto del manoscritto con l'alchimia rimanda anche il fatto che Coene si rifà a Paracelso (1493/94-1541), per es. nell'ultimo breve capitolo dal titolo "Che cosa il Balsamo Samech di Paracelso" (pp. 101-102). Inoltre nomina il "Testamentum" (pp. 99-100), del quale Coene indica come autore ancora Raimondo Lullo (1232/33-1315/16) ma che oggi è collocato tra gli scritti pseudo-lulliani. – All'interno del capitolo i singoli paragrafi sono numerati, mentre nell'ultimo quarto del manoscritto questa numerazione sembra essere stata aggiunta in un secondo tempo (pp. 81-102). Alla fine del manoscritto la numerazione delle pagine è sbagliata (invece delle pp. 70 e seguenti bisogna leggere pp. 97 e seguenti). – Il manoscritto è stato acquisito nel 1952 in Italia.
Online dal: 08.10.2015
- Coene, Giovanni Baptista (Autore) | Lullus, Raimundus (Autore)
Questo manoscritto cartaceo contiene una serie di scritti alchemici attribuiti al francescano catalano Raimondo Lullo ed è stato vergato dal copista Johannes de Sancta Maria. Il testo è corredato da un ciclo di immagini che comprende 20 tavole colorate che illustrano il procedimento alchemico che porta al processo di trasformazione da metalli comuni a metalli nobili. Il codice fa parte di un gruppo di opere di contenuto alchemico appartenuto al sangallese Bartlome Schobinger (1500-1585), commerciante di successo, collezionista di libri e membro del consiglio di S. Gallo (Ratsherr), che vi inserì le sue annotazioni. Schobinger è considerato un promotore dell'alchemia e dei suoi studi, un interesse che completava la sua attività di commerciante di metalli.
Online dal: 08.10.2020
- Lullus, Raimundus (Autore) | Schobinger, Bartholome (Copista) | Schobinger, Bartholome (Annotatore) | Schobinger, Bartholome (Precedente possessore) Trovato in: Descrizione standard