Inventario dei beni del Santo Sangue allestito nel 1460 da Hans Rabustan, cappellano di Santa Maria, per la sacrestana Anna Planta (badessa 1464-1477). Vi sono raccolte tutte le assegnazioni alla reliquia del Santo Sangue. In totale si tratta di 33 terreni esattamente descritti, così come dei nomi dei rispettivi affittuari dell'epoca.
Online dal: 26.09.2017
Messale del XV sec. in pergamena, confezionato per il vescovo Jean de Venningen (1458-1478). Il registro delle spese del vescovo Jean de Venningen permette di seguire le tappe della confezione di questo messale. Il manoscritto è stato realizzato contemporaneamente ai ms 2 e ms 3. Nel 1462/1463 il manoscritto, quasi completato, fu oggetto di lavori di finitura, le miniature, le iniziali, le iniziali filigranate e soprattutto l'applicazione della legatura. Per ragioni di comodità, la disposizione dell'Ordo del canone è stata modificata. Inizialmente previsti all'inizio, alla fine sono stati collocati alla metà del manoscritto.
Online dal: 09.04.2014
Pontificale del vescovo di Basilea Jean de Venningen (1458-1478) e confezionato su sua commissione (prima parte). Il registro delle spese del vescovo Jean de Venningen permette di seguire le varie tappe della confezione di questo pontificale. Il manoscritto è stato realizzato contemporaneamente ai ms 1 e ms 3. Nel 1462/1463 il manoscritto, quasi completato, fu oggetto di lavori di finitura, le miniature, le iniziali, le iniziali filigranate e soprattutto l'applicazione della legatura.
Online dal: 09.04.2014
Pontificale del vescovo di Basilea Jean de Venningen (1458-1478) e confezionato su sua commissione (seconda parte). Il registro delle spese del vescovo Jean de Venningen permette di seguire le varie tappe della confezione di questo pontificale. Il manoscritto è stato realizzato contemporaneamente ai ms 1 e ms 2. Nel 1462/1463 il manoscritto, quasi completato, fu oggetto di lavori di finitura, le miniature, le iniziali, le iniziali filigranate e soprattutto l'applicazione della legatura.
Online dal: 09.04.2014
Questo manoscritto contiene la versione latina dell'Etica Nicomachea di Aristotele, tradotta e corredata da note da Roberto Grossatesta (1175-1253), vescovo di Lincoln. La decorazione, costituita da iniziali monocolori o con filigrana rossa e blu all'inizio dei capitoli (per es. 3r), e da iniziali decorate a colori all'inizio dei libri (per es. 1r), rimanda ad una origine nella Germania sudoccidentale e ad una datazione nel terzo quarto del XV secolo. Durante la Rivoluzione francese il manoscritto, prima nella raccolta vescovile, giunse nella biblioteca del collegio di Porrentruy, e infine nel XX sec. confluì nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Contiene il De institutis coenobitorum e le Collationes patrum di Giovanni Cassiano. Fu acquistato nuovo per il convento di francese di Schönensteinbach grazie ad una donazione fatta a questo scopo dalla religiosa Magdalena Bechrerin. Appartenne François-Sigismond de Roggenbach, vescovo di Basilea dal 1782 al 1794. Un manoscritto dal medesimo contenuto e colophon, datato 1408, proviene dal convento dei domenicani di Norimberga e si trova presso la biblioteca di quella città.
Online dal: 09.04.2014
Manoscritto cartaceo datato al 1457, contenente un repertorio di diritto canonico con glosse, attribuito nel codice a Domenico da S. Giminiano.
Online dal: 09.04.2014
Questo Vocabularius brevilogus fu copiato, secondo quanto si legge nel colophon a c. 329v, dal copista Martinus Hartmann nel 1452 ad Hildesheim. I lemma sono introdotti da iniziali rubricate, mentre per le iniziali più grandi è stato lasciato lo spazio apposito e, tranne poche eccezioni, non sono state eseguite. Nel 1505 il manoscritto fu donato dal suo proprietario, Johannes Hertlin di Augusta Regia, alla chiesa dei santi Alessandro e Teodoro di Ottobeuren; dal sec. XX si trova in possesso della Biblioteca cantonale giurassiana di Porrentruy.
Online dal: 23.09.2014
Graduale annotato della metà del XII secolo, in uso presso l'abbazia dei canonici regolari dell'Ordine Premonstratense di Bellelay.
Online dal: 26.04.2007
Messale preceduto da un calendario (settembre-dicembre) contenente santi di area losannese-basilese e la dedica delle cattedrali di queste due diocesi. Alcune parti del testo sono conformi all'uso della diocesi di Losanna, altre a quello della diocesi di Basilea. Una nota all'interno del piatto anteriore informa che il messale proviene da Saint-Ursanne.
Online dal: 17.03.2016
Contiene un trattato sulla penitenza in lingua tedesca, ed è datato 25 aprile 1453 (c. 72r). Le controguardie sono costituite da frammenti della Prima collectio decretalium Innocentii III, di Rainerio di Pomposa.
Online dal: 17.03.2016
Il trattato sulla passione Do der minnenclich got contenuto nel manoscritto è stato scritto, o commissionato, nel 1428, da Giovanna de Mörsberg, clarissa nel convento Gnadenthal a Basilea, e dal 1430 penitente del convento di S. Maria Maddalena "An den Steinen", sempre a Basilea.
Online dal: 17.03.2016
Manoscritto cartaceo, fortemente danneggiato dai tarli contenente, tra gli altri i trattati di grammatica Ars minor cum commento di Donato (1r-61r), le Regulae grammaticales cum commento di Nicolaus Kempf (69r-91r) e la seconda parte del Doctrinale di Alessandro di Villadei con commento (95r-220v).
Online dal: 17.03.2016
Questo manoscritto proviene dall'abbazia di Rodendael presso Bruxelles. Giunto nelle mani del conte Paul Riant, questi lo cedette alla fine del XIX secolo all'abbazia di Saint-Maurice. E' composto di 24 testi di diversa lunghezza appartenenti per la maggior parte alla corrente spirituale detta nel Paesi Bassi della devotio moderna. Contiene in particolare degli exempla di Jacques Vitry, l'Imitazione di Gesù Cristo o il Liber floretus, quest'ultimo porta la data 1416. Raccolta fittizia del XV secolo.
Online dal: 13.10.2016
L'opera, proveniente da ambiente domenicano, contiene salmi e inni. Agli Inizi in latino fa seguito la traduzione completa in tedesco. Il primo copista inserisce la data 26 marzo 1480. Il copista principale si nomina Wendelin Fräger.
Online dal: 08.10.2015
Il manoscritto cartaceo di grande formato, con la traduzione in tedesco del commento ai Salmi (Postilla super Psalterium) del francescano Niccolò di Lira, fu donato alla Stadtbibliothek nel 1646 da Sebastian Grübel (nota di donazione f. 2r). Contrariamente a quanto finora ritenuto, non fu Heinrich von Mügeln il responsabile della traduzione, ma un anonimo cui è stato attribuito il nome di «Österreichischer Bibelübersetzer», considerato anche l'autore del «Klosterneuburger Evangelienwerk» (cfr. Stadtbibliothek Schaffhausen, Gen. 8). Il manoscritto, scritto in alemanno alto nord-orientale, è stato probabilmente redatto nel terzo quarto del XV secolo nella Germania sud-occidentale da almeno due mani in una libraria corsiva. La decorazione si limita a delle lombarde rosse, in parte con filigrana (f. 178v), e a un'iniziale di cinque righe con foglie e fiori verdi (f. 2r).
Online dal: 14.12.2022
Parte della bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene Samuele, Libro dei Re, Cronache. Su due colonne, vergato da una mano, con numerose correzioni su rasura. L'iniziale I della pagina dell'incipit (f. 7v), corrispondente a 24 linee, la F della pagina iniziale (f. 10v) corrispondente a 22 linee e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e dei prologhi, sono realizzati a penna con l'inchiostro rosso; si stagliano su dei fondi di colore blu e verde pallido che si distinguono dai colori pastosi presenti nel Min. 3 e Min. 4. I segni di usura e di scoloramento dei ff. 1r e 261v lasciano supporre che il manoscritto rimase slegato fino al XV secolo, quando ricevette la legatura attuale. Quale copertura degli assi di legno venne usata una pelle di Cordova marrone nella quale sono impressi motivi di animali e di piante; gli stessi decorano anche la piattaforma traforata delle due borchie centrali di ottone.
Online dal: 22.06.2017
Parte di una bibbia latina in quattro volumi in pergamena, realizzata poco dopo il 1080 nello scriptorium del convento di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori e un'iniziale V (visione di Isaia), e una iniziale V a racemi dorati istoriata (chiamata di Geremia), che lasciano riconoscere l'influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il ms. Min. 18, il Min. 4 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049, all'epoca dell'abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca.
Online dal: 04.10.2011
Bibbia latina completa su pergamenta fine e molto bianca, scritta e miniata nell'area del lago bodanico nel primo quarto del sec. XIV. I prologhi ed i libri biblici sono introdotti da iniziali di 2-8 righe di testo, incorniciate, la più parte con figure, con colori e oro. All'inizio presenta due pagine illustrate con ciascuna sei medaglioni (disegni a penna colorati) nei quali sono raffigurati episodi dalla storia della creazione fino alla cacciata dal paradiso, l'arca di Noé ed il sacrificio di Isacco. La presenza del manoscritto è attestata a Sciaffusa fin dal sec. XV. Il codice Min. 6 è uno dei più bei manoscritti della Biblioteca ministeriale nel quale pergamena, scrittura e decorazione rappresentano un insieme.
Online dal: 04.10.2011
Trascrizione su pergamena della prima parte del Commento di Gerolamo ai profeti minori. Il manoscritto ha avuto origine nello scriptorium del monastero di Allerheiligen di Sciaffusa dopo il 1100 e vi ha operato anche un artista non documentabile altrove. Sono opera sua l'iniziale I in oro e colori a tempera nella pagina iniziale (1v): tra racemi drappeggiati con viticci si muovono un orso, due uccelli rapaci e due cani; un leone azzanna un coniglio, un gallo ed una volpe si gustano dei grappoli di uva ed un cacciatore uccide un cinghiale. L'inizio del testo (4r) è stato ornato dallo stesso artista con una iniziale V nella quale quatto animali (un drago, un cane, un uccello rapace ed un capriolo) sono artisticamente intrecciati tra racemi dorati.
Online dal: 19.12.2011
Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 1-50 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 16, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 16, varie mani. Le iniziali con tralci sono piuttosto piccole e spesso non sono state completate. La capitale decorativa arabescata della pagina con l'incipit (f. 1v) conferma la realizzazione più tarda. La legatura in pelle, a quanto si può giudicare dalla forma, di epoca romanica, venne completata nel XIV/XV secolo con cinque borchie a cappello per parte e con dei ganci di chiusura. Risalgono alla medesima epoca certamente la nota di possesso manoscritta all'interno della coperta anteriore e l'etichetta con il titolo sulla coperta posteriore.
Online dal: 26.09.2017
Copia in pergamena del trattato di Agostino sul vangelo di Giovanni, realizzato poco dopo il 1080 nello scriptorium del monastero di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori, un'iniziale I nel margine ed una iniziale istoriata C con oro (Ultima cena) che lasciano riconoscere l'influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il codice Min. 4, il Min. 18 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049 all'epoca dell'abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca.
Online dal: 04.10.2011
Esemplare in due colonne del De civitate Dei di Agostino, menzionato nell'elenco di libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), vergato da varie mani, con molte correzioni. Varianti e monogrammi per Nota nei margini. Il volume si apre con una pagina di incipit e una pagina iniziale che presenta una lettera E arabescata, disegnata a penna con inchiostro rosso su un fondo di colore verde pallido. L'inizio di ogni libro è introdotto da iniziali con tralci corrispondenti a 10-12 linee. Tra i ff. 137/138 e 193/194 è andato perduto rispettivamente un fascicolo prima che il codice, come numerosi altri, ricevesse nel XV secolo una nuova legatura in pelle con borchie in metallo, due ganci di chiusura e un titolo sulla coperta anteriore; quali controguardie e carte di guardia (f. 292, 293) vennero usati, così come per il Min. 20, Min. 24, Min. 40, Min. 53, Min. 55, Min. 104, frammenti di un obituario del monastero di Allerheiligen del XIV secolo.
Online dal: 26.09.2017
Accurato esemplare a piena pagine contenente il De trinitate di Agostino, con una pagina di apertura e una pagina con un'iniziale decorata, così come diverse iniziali a tralci vegetali all'inizio dei singoli libri di varie grandezze. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie e carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 24 e Min. 40, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 23.06.2016
Esemplare contenente una raccolta di prediche originali o spurie di Agostino, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie vennero usati frammenti di un obituario del XIV secolo.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente la raccolta di prediche originali o spurie di Agostino Collectio quinquaginta homiliarum e una predica di Haimo di Halberstadt, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta (Ir). Nel XX secolo fu scoperto e staccato un piccolo frammento di un manoscritto irlandese, usato come brachetta.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare a piena pagina contenente una raccolta dell'opera di Agostino De doctrina christiana , vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale e l'explicit in scrittura distintiva; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r).
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente vari scritti di Agostino, a piena pagina, vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale con l'indicazione del contenuto e una iniziale miniata con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r).
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto a piena pagina, contenente cinque testi di Agostino in parte lacunosi, consta di due parti che si distinguono chiaramente ma che costituivano una sola unità già prima del 1100, come si deduce dall'iscrizione nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Mentre la seconda parte (69 ss.) non è decorata, la prima parte presenta una pagina con l'Incipit ed una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r); quale controguardia anteriore venne utilizzato un frammento di messale con neumi del XII secolo.
Online dal: 25.06.2015
Furono molte le mani che collaborarono alla realizzazione di questo manoscritto a piena pagina contenente testi di Agostino ed Isidoro di Siviglia, senza decorazione e destinato all'uso; quale materiale pergamene di diversa qualità, di cui alcune riutilizzate. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, così come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie metalliche e due fermagli; quale controguardia posteriore venne utilizzato il frammento di un messale con neumi del XII secolo.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto a piena pagina, senza decorazione tranne una iniziale in una pagina ornata, contenente il De Genesi ad literam di Agostino. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quale foglio di guardia anteriore venne usato, così come nel Min. 44, il frammento di un manoscritto del XIII secolo; all'inizio vi si trova inoltre rilegato un bifoglio da Cassiodors Historia ecclesiastica.
Online dal: 23.06.2016
Come attesta l'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), nel sec. XI le due parti che costituiscono questo manoscritto erano già unite. Mentre la prima parte (Ambrosius, De excessu fratrum) non presenta decorazione, la seconda parte, che contiene cinque testi di Agostino, inizia con una pagina d'apertura che nello stesso tempo funge da indice del contenuto. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quali carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 20 e il Min. 24, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 23.06.2016
Accurato esemplare a piena pagina del De fide sive de trinitate di Ilario con una pagina iniziale decorata. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Così come nel Min. 39, quali carte di guardia vennero usati frammenti da un manoscritto del XIII sec. Inoltre vi venne rilegato all'inizio un bifoglio da una manoscritto con preghiere.
Online dal: 23.06.2016
Esemplare a piena pagina, per la gran parte senza decorazione, del secondo libro di Gregorio Homeliae in Ezechielem. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Sul verso del primo foglio e sul recto dell'ultimo, forse inizialmente pensati come carte di guardia, vennero più tardi copiati dei documenti del sec. XII. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli.
Online dal: 23.06.2016
Esemplare a piena pagina, senza decorazione, dei Dialoghi di Gregorio, a cui collaborarono molte mani, e che mostra numerose lacune, così come rasure e correzioni più tarde. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v) il quale tuttavia, tranne una aggiunta del sec. XII (58 r/v), non è stato scritto a Sciaffusa. Rimane da appurare se sia stato usato da solo, o con altri, quale modello per il Min. 48. Le tracce d'uso sul primo (f 1r) e sull'ultimo foglio (f 121v) lasciano pensare che il manoscritto rimase, così come numerosi altri, senza legatura fino al XV secolo, quando ricevette una coperta in pelle con borchie metalliche e due ganci di chiusura.
Online dal: 13.10.2016
Prima parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, 306v), e che contiene i libri da 1 a 5. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit (1r) e una iniziale con tralci vegetali (1v). A c. 129 segue un Sermo di Oddone di Cluny. Scolorimenti e tracce di uso sulla prima (1r) e sull'ultima carta (132v) lasciano supporre che il manoscritto sia rimasto senza legatura fino a quando, nel XV secolo, come molti altri codici ricevette una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura. Quali fogli di guardia vennero utilizzate due carte dal Min. 110 (seconda metà del XII secolo).
Online dal: 13.10.2016
Seconda parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), denominato sul f. 1r quale secunda pars e che contiene i libri da 6 a 10. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit in capitale rustica allungata (1r) e una iniziale con tralci vegetali solo disegnata (1v). Interessante la tavola computistica a c. 110r/v. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura.
Online dal: 13.10.2016
Quarte parte di un esemplare in sei volumi, elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei Moralia in Job di Gregorio Min. 50-55), che contiene i libri da 17 a 22, denominato a c. 1r quale IIII. pars. A piena pagina, accurato manoscritto senza decorazione, tranne una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una nuova legatura in pelle con borchie di metallo, due ganci di chiusura ed un'etichetta con il titolo (1r). Quali carte di guardia vennero utilizzati, come nei Min. 20, Min. 24, Min. 40 e Min. 55, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV sec. (c. 169r-v; la carta di guardia anteriore è andata persa).
Online dal: 22.03.2017
Sesta parte di un esemplare in sei volumi, elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei Moralia in Job di Gregorio Min. 50-55), che contiene i libri da 28 a 35. A piena pagina, accurato, scritto da vari copisti, con la pagina dell'Incipit decorata (2v), una iniziale con tralci vegetali a piena pagina (3r) ed altre iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri. Alla fine (183v-185v) sono stati trascritti quattro documenti degli anni 1090-1122. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una nuova legatura in pelle con borchie di metallo, due ganci di chiusura ed un'etichetta con il titolo (1r). Quali carte di guardia vennero utilizzati, come nei Min. 20, Min. 24, Min. 40 e Min. 53, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV sec. (1r-v e 186r-v).
Online dal: 22.03.2017
Secondo tomo del libri II omeliarum et sermonum per totum annum, con i Sermones de tempore (f. 1v), Sermones de sanctis (f. 136v) e i Sermones de communi sanctorum (f. 237v) per il periodo da Pentecoste fino alla fine dell'anno liturgico, elencato nelle aggiunte alla lista dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Il manoscritto, su due colonne, vergato fino alla ultima pagina lasciata incompleta, da un unico copista esperto, appartiene, con le sue numerose iniziali con tralci realizzate a penna con inchiostro rosso, alcune corrispondenti a ben 20 righe, e le sue scritture distintive, ad uno dei più bei manoscritti realizzati nel monastero di Ognissanti. Il codice, come molti altri, nel XV secolo ricevette una legatura nuova in pelle con borchie in metallo e due ganci di chiusura; il f. 1 (da allora sciolto) ebbe funzione di foglio di guardia, quello alla fine manca (dopo il f. 287).
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto incompleto, scritto in minuscola carolina da varie mani. Contiene tra gli altri i libri 2 e 3 dell'opera Prognosticum futuri seculi (1r-25v) di Giuliano di Toledo (642-690), la Collectio Capitularium - documenti di diritto civile ed ecclesiastico - di Ansegiso di Fontenelle (32r-86v), i Capitularia Hludovici (86v-91r) e soprattutto la vita di Ludovico il Pio di Theganus (91r-97v). Due glossa interlineari contemporanee a c. 96v, in corrispondenza della narrazione del battesimo di Harald (Harald Klak) di Danimarca e del suo conferimento della Frisia nell'826, fanno pensare ad un'origine nordica del manoscritto.
Online dal: 23.06.2016
Una gran parte di questo messale con notazione musicale è stato realizzato intorno al 1100. Dopo il 1300 queste parti sono state rilegate con una sezione più moderna. La presenza delle caratteristiche iniziali con tralci vegetali, la menzione nel calendario di santi locali ed altre aggiunte, lasciano pensare che il messale sia stato confezionato nel monastero di Allerheiligen a Sciaffusa e lì usato nel corso di molti secoli. Si tratta di uno dei pochi manoscritti liturgici proveniente da questo monastero che sia sopravvissuto alla Riforma.
Online dal: 19.12.2011
Esemplare contenente sette testi agiografici, ai quali poco più tardi venne aggiunta una Vita Longini (f. 143v), a piena pagina, senza decorazione tranne poche iniziali con tralci, che figura nell'inventario dei manoscritti della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). La colorazione giallastra dei ff. 1r e 145v lascia supporre che il manoscritto rimase slegato finché nella seconda metà del XV secolo, come numerosi altri, ricevette una legatura in pelle con borchie di metallo ed un gancio di chiusura. Quali carte di guardia (f. I, f. 146) furono utilizzati, così come in Min. 19, Min. 20, Min. 24, Min. 40, Min. 53 e Min. 55, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 22.06.2017
Esemplare contenente estratti dai libri 3 fino a 6 delle Vitas Patrum (Palladio Helenopolitanus, Evagrio Pontico ecc.), trascritto da varie, per la maggior parte inesperte mani, su rozza pergamena con fori e riparazioni, che figura nell'inventario dei manoscritti della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Senza decorazione tranne due iniziali con tralci disegnate in rosso con fono di colore azzurro pallido e verde (f. 3r). Lo scolorimento dei ff. 1r e 148v lascia supporre che il manoscritto rimase slegato, finché nella seconda metà del XV secolo ricevette una legatura con pelle gialla e linee decorative. Quali controguardie vennero utilizzati due documenti del 1414 (davanti), rispettivamente 1413 (dietro); la filigrana delle carte di guardia (f. I, 149) è databile al 1455.
Online dal: 22.06.2017
Questo manoscritto, di cui sono scomparsi di primi due fogli, possiede un colophon che si può leggere sul verso dell'ultima carta (299v). Nel colophon, redatto nel XIII secolo, si legge che la bibbia in tre volumi di Valère fu offerta alla comunità dei canonici di Sion intorno al 1195, in occasione della festa dell'Epifania, da Willencus di Venthône, decano della chiesa inferiore di Nostra Signora di Glarier. Quest'opera può essere messa in relazione con alcune bibbie certosine, specialmente con una bibbia in quattro volumi appartenuta ad una figlia della Grande Chartreuse (Grenoble, B.M., Mss 14, 13, 25, 15 rés (19-21 e 25)). In effetti, l'ordine dei libri del Vecchio Testamento della bibbia di Valère corrisponde del tutto a quello della "Bibbia in quattro volumi". Inoltre, l'iniziale della Genesi nella bibbia di Sion è praticamente identica alla "I" della Genesi di questa bibbia certosina.
Online dal: 13.10.2016
Questo Missale Speciale Sedunense è stato scritto nel 1439 per il vescovo di Sion Gugliemo di Rarogne († 1451) da Giovanni Thieboudi. Oltre al calendario, il codice pergamenaceo contiene il Proprium de tempore, l' Ordo et canon missae, il Commune sanctorum, il Proprium de sanctis (Ilario fino a Tommaso apostolo) e le Missae pro defunctis. In un'appendice si trovano inoltre tre messe votive.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto riunisce tre trattati morali risalenti a diverse epoche. Si apre con lo specchio del principe - De eruditione principum - del domenicano Guilielmus Peraldus, redatto intorno al 1265. Segue un breve testo di filosofia del francescano Johannes Galensis, Breviloquium, che data della seconda metà del XIII secolo, e il trattato morale Formula vitae honestae di Martino di Bracara, un'opera del VI secolo che ha conosciuto una grande diffusione nel corso del medioevo e che è stato a lungo attribuito a Seneca. Destinato al vescovo di Sion Walter Supersaxo (ca. 1402-1482), il manoscritto è stato copiato nel 1463 dal prete Cristoferus in Domo Lapidea (Im/Zum Steinhaus, Steinhauser), di Lalden (parrocchia di Viège), rettore dell'altare della chiesa di Saint-Maurice di Naters (cc. 214v e 220r). La copia è fatta su una carta filigranata (c. 180r), utilizzata anche per l'S 97 (c. 129r), uno dei tre codici, con l'S 98 e il Rcap73, vergati dal medesimo copista, e destinati alla biblioteca di Walter Supersaxo.
Online dal: 22.03.2018
Questo manoscritto della biblioteca del vescovo di Sion Walter Supersaxo (ca. 1402-1482) e del figlio Giorgio (ca. 1450-1529), contiene cinque delle sei commedie di Terenzio, nonostante l'ultima, Hecyra, si interrompa a metà del testo. Il codice fa parte di un gruppo di manoscritti (S 51, S 56, S 105) realizzati o da Giorgio Supersaxo stesso o da lui commissionati, all'epoca dei suoi studi a Basilea (dal 1472). All'interno di questo gruppo anche il codice S 105 contiene le commedie di Terenzio. Entrambi i codici sono molto vicini soprattutto per quanto riguarda il testo e la sua formattazione. Al contrario del S 105, scritto in modo accurato e regolare, e adorno di ricercate iniziali, nel caso del S 101 si tratta chiaramente di una copia d'uso. Anche la presenza di iniziali e la rubricatura si interrompono improvvisamente. La legatura del manoscritto proviene dallo stesso atelier di quella del S 51. Su entrambe si trovano gli stessi ferri, ed i frammenti utilizzati come rinforzi all'interno dei piatti della coperta provengono dallo stesso codice. Contengono estratti dalla Physica di Aristotele nella traduzione di Giacomo da Venezia.
Online dal: 22.03.2018
Questo manuale di spiritualità contiene numerosi testi in tedesco: la traduzione del vangelo di Niccodemo, una preghiera della comunione per la messa dei morti domenicana e testi mistici sulla Passione di Cristo. Il manoscritto è stato prodotto nel terzo quarto del sec. XV nell'area dell'Alto Reno e proviene dal convento delle domenicane di Berna (convento di S. Michele all'Isola). Nel sec. XVI, in seguito alla Riforma, giunse nella biblioteca municipale di Soletta (Bibliotheca civitatis).
Online dal: 21.12.2009
Questa raccolta di testi medici della Germania del sud contiene, oltre al libro di medicina di Ortolf di Baierland ed estratti dal Thesaurus pauperum di Pietro Ispano, una serie di altri testi di guarigione come il Corpus della medicina monastica, diverse versioni del Trattato sul ginepro, estratti da Bartholomäus, dall' Antidotarium Nicolai e molto ancora. I testi sono stati raccolti tra il 1463 e il 1466 dal medico di Ravensburg Hans Stoll. Il manoscritto è elencato nel primo catalogo della biblioteca cittadina di Soletta del 1766/1771.
Online dal: 21.12.2009
Questo voluminoso manoscritto composito contiene circa 2'000 ricette e istruzioni, principalmente di tecnologia artistica, ma anche altre mediche, culinarie e alchemiche. Proviene dal patrimonio della famiglia Bieler, risiedente a Soletta fin dal XVII secolo e alla quale appartennero diverse maestranze artistiche.
Online dal: 10.10.2019
Questo manoscritto è stato realizzato nel terzo quarto del XV secolo probabilmente in area alto-renana, rispettivamente in Svizzera, come mostra anche la legatura originale, decorata a secco con numerosi ferri singoli. Oltre alla traduzione con commento dei salmi, un tempo attribuita a Heinrich von Mügeln, il manoscritto contiene anche i Cantica del breviario in tedesco. Non è possibile stabilire le circostanze dell'arrivo del volume a Soletta.
Online dal: 17.03.2016
Prodotto nel 1457 in area altorenana, questo manoscritto contiene una notevole traduzione indipendente dei libri biblici della saggezza, la più antica traduzione di varie opere di Seneca ed una traduzione, a sua volta indipendente, dell'insegnamento sulla cura domestica dello pseudo-Bernardo di Clairvaux. Non è possibile stabilire attraverso quali strade il volume sia giunto a Soletta, in ogni caso appartenne già nel XVIII secolo ai fondi della biblioteca cittadina solettese.
Online dal: 25.06.2015
Il voluminoso volume composito riunisce il Casus Sancti Galli, la storia del monastero di S. Gallo in epoca altomedievale e medievale, e 50 vite di santi di diversa lunghezza, tra le quali quelle dei santi sangallesi Gallo, Otmar e Wiborada. È stato allestito negli anni '50 del 1400 quando i rapporti tra il monastero e la città di S. Gallo si chiarirono ed il monastero intraprese delle vaste riforme.
Online dal: 22.03.2017
Il manoscritto composito VadSlg Ms. 292 comprende tre unità realizzate indipendentemente l'una dall'altra, quindi rilegate insieme a San Gallo intorno al 1460. La prima unità corrisponde a un salterio del IX secolo, non si sa se prodotto a San Gallo. La seconda comprende un innario del XII secolo: una miniatura di dedica rappresenta il copista Eberhard nell'atto di porgere il suo volume a Gallo, mentre papa Gregorio, seduto al pulpito, annota i canti che lo Santo Spirito, sotto le sembianze di una colomba, gli sussurra all'orecchio. La terza sezione comprende un frammento con alcuni prologhi al salterio.
Online dal: 20.05.2009
Di piccolo formato, questo manoscritto dell'XI sec. riunisce un calendario, un graduale con neumi con i canti per la messa ed un sacramentario con le preghiere della messa. E' stato probabilmente scritto nel monastero di S. Gallo; nel tardo medioevo venne utilizzato nella cappella dedicata ai SS. Pietro e Paolo a Rotmonten presso S. Gallo. Ha subito l'asportazione di numerose pagine intere e parti di fogli con iniziali.
Online dal: 21.12.2010
Realizzato a Firenze nel 1410, tale codice è tra i primi composti in minuscola umanistica ed è probabilmente copia diretta del modello scritto da Poggio Bracciolini, creatore di questa scrittura. Secondo Berthold Louis Ulmans, è «perhaps the best example of humanistic writing during the first decade of the fifteenth century - except Poggio's».
Online dal: 20.05.2009
Manoscritto di Rudolf von Ems riconducibile alla stessa area di Zurigo ove fu prodotto il «Codex Manesse» (Manessische Liederhandschrift). Costituisce uno degli esempi più compiuti della decorazione libraria sviluppatasi in Germania meridionale nel periodo intorno al 1300. Si vedano, ad esempio, le straordinarie miniature che illustrano la «Cronaca del mondo» di Rudolf von Ems e il poema epico che Stricker dedicò a Carlomagno e alla sua campagna militare in Spagna.
Online dal: 20.05.2009
Secondo di una serie di tre volumi di un'edizione di Livio realizzata a Paova negli anni 1442-1443 a Padova. È di particolare interesse perché il suo modello testuale è assai rinomato: si tratta del manoscritto di Livio di Sicco Polentone (1375/76-1446), cancelliere di Padova, oggi Holkham Hall Library, MS 349. Codice trascritto in una semi-gotica estremamente regolare, arricchita con raffinate iniziali a bianchi girari.
Online dal: 20.05.2009
Il manoscritto del sec. X contiene le opere di Orazio. E' organizzato in modo tale che accanto ai racconti rimanga molto spazio per le glosse marginali. Queste sono - per la maggior parte insieme a delle glosse interlineari - inserite con un altro inchiostro rispetto a quello del testo principale, da vari mani. La localizzazione del manoscritto è incerta. L'unica glossa in tedesco antico dovrebbe essere stata aggiunta in Franconia. La presenza del manoscritto è attestata a S. Gallo per la prima volta nella metà del XVII secolo.
Online dal: 23.06.2016
Cartulario contenente l'atto di fondazione dell'abbazia premonstratense di Weissenau, nei pressi di Ravensburg. Papi, imperatori, re, principi, duchi, vescovi e vicari ivi menzionati sono ritratti nei margini con le insegne del loro ufficio. Precede il cartolario una storia della fondazione dell'abbazia; un registro tributario e altri documenti vi sono annessi in appendice.
Online dal: 20.05.2009
Il libro d'ore proviene dall'atelier del Maestro dei racemi dorati, che probabilmente era stabilito a Bruges ed era specializzato nella produzione di libri d'ore. Probabilmente è stato commissionato nelle Fiandre a metà del XV secolo. Contrariamente alla consueta sequenza dei testi, questo libro d'ore presenta l'ufficio della Vergine Maria dopo quello della Croce e dello Spirito Santo. Al momento della rilegatura è stata inserita una serie di iniziali ritagliate e istoriate che riprendono i temi delle miniature. Nel 1615 il libro d'ore fu donato alla biblioteca cittadina dal mercante bibliofilo sangallese Jakob Studer.
Online dal: 10.12.2020
Cosmologia del medico e astrologo lionese Luis de Langle, ove si tratta della formazione del mondo e si descrivono la terra e i corpi celesti. Meritano particolare attenzione le miniature dei decani, che raffigurano la suddivisione di ciascuno dei dodici segni zodiacali in tre sezioni astrologiche. Malgrado la presenza delle illustrazioni, ragguardevoli, l'opera non ebbe una gran diffusione: ne esistono infatti solo pochi testimoni.
Online dal: 20.05.2009
La collezione di testi si è formata nel terzo quarto del sec. XV sotto influsso del primo umanesimo in una città della Germania sudoccidentale. Contiene testi del tardo medioevo in latino ed in tedesco, di cui alcuni con glosse marginali ed interlineari. Le più recenti opere dei nuovi autori umanistici sono di Francesco Petrarca, Enea Silvio Piccolomini (più tardi papa Pio II), Gerolamo de Vallibus e Antonio Barzizza.
Online dal: 04.11.2010
L'opera «Blumen der Tugend» di Heinrich Schlüsselfelders, una raccolta di racconti corti a carattere istruttivo, deriva da un modello italiano. Nel 1468 il compilatore, originario di Norimberga, lo traspose in Italia in tedesco. La carta è di origine italiana, le iniziali, i ferri della legatura ed i resti della chiusura, presentano delle forme italiane. Quale decorazione lo Schlüsselfelder utilizzò le prime incisioni in rame italiane raffiguranti le virtù cardinali ed un unicorno; poco più tardi egli stesso, od un lettore, illustrarono il testo nei margini con dei disegni a penna colorati.
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto contiene le Omelie di Gregorio Magno in una scrittura del sec. XI, con iniziali in rosso e rubriche. L'opera figura già in un elenco di libri di Pfäfers del sec. X/XI e rimase nella biblioteca del monastero sia dopo il devastante incendio del 1665 che dopo la secolarizzazione del 1838. Quali controguardie e fogli di guardia anteriori e posteriori frammento della Historia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea (sec. IX/X).
Online dal: 21.12.2009
Questo volume, assemblato nel XIV secolo da quattro diverse sezioni originariamente separate, costituiva probabilmente il messale della cappella sul St. Margrethenberg (Sampans) sopra Pfäfers. I canti nella prima (1r-63v, XII sec.), nella seconda (64r-77v, XIII-XIV sec.) e nella quarta sezione (129r-131v, XII secolo) contengono dei neumi, quelli della terza sezione (78r-128v, XIV sec.) sono in notazione quadrata.
Online dal: 08.10.2015
Manoscritto composito contenente una versione contemporanea del Versus de bello Fontanetico, un poema sulla battaglia di Fontenoy-en-Puisaye del 25 giugno 841.
Online dal: 19.12.2011
Manoscritto realizzato prima del 1020 ca. nel monastero di Pfäfers, contenente i Dialoghi di Gregorio I papa. Quale foglio di guardia anteriore era stato utilizzato un frammento contenente un'importante „Passionsspiel“ (Rappresentazione della Passione) in lingua tedesca dell'inizio del sec. XIV, poi staccato in occasione di un recente restauro.
Online dal: 22.03.2012
Il manoscritto di Pfäfers con le Vitas patrum o Adhortationes sanctorum patrum ad profectum perfectionis monachorum risale alla prima metà del sec. IX. Contiene insegnamenti dei Padri della Chiesa che nel medieoveo godettero di enorme successo ed esercitarono grande influsso sulla agiografia. Il testo è stato scritto da un solo copista e presenta rubriche ed iniziali riempite in rosso e giallo. Sulla controguardia anteriore e su quella posteriore si trovano i frammenti di un Omeliario
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto cartaceo proveniente dalla biblioteca dell'abbazia di Pfäfers, dissoltasi nel 1838. Contiene la traduzione tedesca dei Viaggi di Giovanni di Mandeville eseguita da Otto di Diemeringen, largamente diffusa nel tardo Medioevo. Corredato di numerose illustrazioni colorate a penna e disegni a inchiostro.
Online dal: 15.10.2007
Contiene, unitamente al Cod. Sang. 722, una importante, incompleta, copia della Lex Romana Curiensis che si basa sulla Lex Romana Visigothorum. Si tratta di un lavoro letterario privato che si colloca nella tradizione gallo-franca della „Breviarliteratur“. Quale copista si firma alla fine del testo il subdiacono retico Orsicinus.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto, su due colonne, contiene la copia dei primi otto libri del Vecchio Testamento (Pentateuco, Josué, Giudici, Ruth) trascritta nel monastero di S. Gallo nel XII secolo. All'inizio (p. 1) e alla fine (p. 254) si trova, accanto ad alcune prove di scrittura e a qualche osservazione in lingua latina e tedesca, la trascrizione di due inni con neumi (Veni redemptor gentium di Ambrogio e Jesu redemptor omnium).
Online dal: 23.06.2016
Il manoscritto contiene vari libri del Vecchio Testamento: Giobbe, Proverbi, Kohelet (Ecclesiaste), il Cantico dei Cantici, il Libro della Sapienza, il Siracide, ed è stato scritto da una sola mano nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo. Sulla prima pagina, rimasta libera, è stata trascritta una lamentazione di un monaco irlandese (Dubduin?) in 16 esametri sulla accoglienza poco amichevole nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Il Salterio aureo (Psalterium aureum) di San Gallo, scritto e decorato con 17 miniature o nell'Impero Franco occidentale (Soissons?) o nell'abbazia di San Gallo ma con l'intervento di copisti e miniatori provenienti dalla Francia occidentale.
Online dal: 12.06.2006
Manoscritto composito di tre parti: 1) Cantico dei Cantici con ai lati un commento erudito, databile al sec. XII/XIII, probabilmente scritto nell'abbazia di S. Gallo, 2) la lettera di Prospero di Aquitania a Rufino su «De gratia et libero arbitrio», l'opera «Pro Augustino responsiones ad capitula obiectionum Gallorum calumniantium» di Prospero di Aquitania, l'opera di Agostino «Responsiones ad Dulcitium de octo quaestionibus ab eo missis» e lo scritto pseudo-agostiniano «Hypomnosticon contra Pelagianos» (come nel ms. Colonia, Dombibliothek, Codex 79), del sec. IX, 3) la versione incompleta dell'opera di Agostino «Enchiridion de fide, spe et caritate» (compendio sulla fede, la speranza e l'amore) anche del sec. IX.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene libri del Vecchio Testamento (Ezechiele, Daniele e i Profeti minori); è un volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel". Vi è inserita un'imprecazione del possessore contro chi si rende colpevole di furto.
Online dal: 12.12.2006
In questo volume sono riuniti tre codici. I primi due (pp. 1-84 e 85-228) contengono il Vangelo di Giovanni, il terzo (pp. 229-342) il Vangelo di Marco, ciascuno con il cosiddetto Prologus monarchianus (Stegmüller, Repertorium Biblicum, n. 624: p. 1-2 e 86-88; Stegmüller, RB 607: p. 229-232) e la Glossa ordinaria. Nel primo codice il testo evangelico si interrompe al centro della frase a pag. 84 in Gv 21,2; solo Gv 1,1-8,24 è glossato; nel secondo codice Gv 1,1-20,25 è glossato. Mentre il primo e il terzo codice risalgono al XII secolo, il secondo è un po' più tardo (XII-XIII secolo). Anche le ultime pagine del terzo codice sono successive (XIII secolo: glossato da p. 315, testo principale da p. 319). A p. 3 un'iniziale zoomorfa (drago), a p. 229 una iniziale in rosso. Nel dorso si trovano incollati dei frammenti di manoscritti del X secolo. All'interno della coperta anteriore è visibile l'impronta di un frammento di manoscritto. All'interno di quella posteriore vi è una nota di possesso tardomedievale del monastero di S. Gallo.
Online dal: 13.06.2019
Due codici in un volume. Il primo (pp. 1-288; inizio XII secolo) contiene le lettere paoline con la Glossa ordinaria e quattro prologhi: prologo anonimo, Stegmüller, Repertorium biblicum, no. 11086 (p. 1), Prologo di Pelagio (?), Stegmüller, RB 670 (pp. 1-2), Prologo di Pelagio, Stegmüller, RB 674 (pp. 2-3), Prologo di Marcione, Stegmüller, RB 677 (p. 3). A p. 3 anche estratti dal Decretum Gratiani (D. 28 c. 17), dal Concilium Bracarense II, can. 2, e un altro testo canonico. Seguono le lettere paoline nel solito ordine (pp. 5-287), compresa la lettera apocrifa ai Laodicensi (pp. 216-218). Il secondo codice (pp. 288-448; XII secolo, da p. 417 XII-XIII secolo) contiene principalmente estratti dalle prediche e altre opere di Girolamo (pp. 289-374 e 386-387), tra queste altre prediche (pp. 382-386, 387-403 e 408-415) e altre opere, in parte solo in estratto: Grimlaicus, Regula solitariorum, cap. 3-5 e 31-34 (pp. 374-381); anonimo, De consanguinitate BMV (pp. 403-407); Gregorio di Tours, Miracula 1, 31-32 (su s. Tommaso; pp. 407-408); Amalario di Metz, Ordinis missae expositio I, prologo e cap. 17 (pp. 415-416); estratto da Gregorio Magno, Regula pastoralis, cap. 12 (p. 416); Petro Abelardo, Sententiae 1-60 e 102-247 (pp. 417-448). All'interno delle coperte impronte di frammenti di un messale del X secolo.
Online dal: 13.06.2019
Bibbia di grande formato, nella quale mancano unicamente i salmi ed il libro di Baruc. I vari libri sono introdotti da iniziali ad inchiostro rosso su più linee (per es. p. 3). All'interno della coperta posteriore sono visibili le tracce di fogli in scrittura onciale, forse di una versione del V secolo della Vetus Latina.
Online dal: 17.03.2016
Il manoscritto contiene le omelie dello scrittore ecclesiastico tardoantico Origene (185-254) sui libri del Vecchio Testamento Genesi, Esodo e Levitico. Scritto nel sec. IX nell'abbazia di S.Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto, scritto nel monastero di S. Gallo nel sec. IX, contiene una copia di varie opere del padre della chiesa siriaca Efrem in latino, tra queste il De iudicio dei et resurrectione, De beatitudine animae, De poenitentia, De luctaminibus e De die iudicii et monita. I fogli dell'ultima parte del manoscritto, contenenti il Sermone 60 di Cesario di Arles, erano in precedenza piegati.
Online dal: 21.12.2009
Trascrizione realizzata nell'abbazia di San Gallo nel X secolo di un'esegesi del Vangelo di Luca (Omelie sul Vangelo di Luca) del padre della Chiesa Ambrogio. Include numerose glosse della mano del monaco Eccardo IV († 1060 circa). Comprende pure l'opera latina in versi Nectaris Ambrosii (redolentia) carpito mella (Cogli il miele odoroso del nettare ambrosiano), menzionata da Eccardo IV nel suo Casus sancti Galli, la storia dell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Contiene un commento alle Lettere dell'apostolo Paolo ai Romani e ai Corinti (cosiddetto Ambrosiastro); scritto nel sec. IX nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Copia, importante da un punto di vista storico-testuale, del cosiddetto Chrysostomus Latinus, una collezione contenente 38 sermoni ed opere, che fu attributa a Giovanni Crisostomo (349/50-407). Il manoscritto contiene un'antica traduzione latina dell'opera originale in greco di Giovanni Crisostomo; contiene anche sezioni di testi originariamente in latino, dal contenuto parzialmente identificato, di cui il celebre predicatore è considerato l'autore. Manoscritto di San Gallo della seconda metà del IX secolo.
Online dal: 09.12.2008
Copia dei commenti del padre della Chiesa Gerolamo († 420) ai capitoli 14-18 del libro del Vecchio Testamento di Isaia, scritto nel monastero di S. Gallo nel sec. IX. Sulla prima e sull'ultima pagina prove di penna dall'XI al XV sec., tra le quali tre proverbi in alto tedesco dal compendio di dialettica De partibus logicae del monaco ed erudito di S. Gallo Notkero il Tedesco, una benedizione per i maiali ed una ricetta per la produzione di inchiostro. All'interno delle coperte anteriore e posteriore impronta di parti del testo dell'Edictum Rothari (Cod. Sang. 730), precedentemente incollato alla coperta di legno di questo manoscritto.
Online dal: 22.06.2010
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) dei libri veterotestamentari dei profeti Giona, Naum, Sofonia e Aggeo. Il codice venne copiato nel sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 04.10.2011
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) delle Lettere di S. Paolo agli Efesi, Tito e Filemone. Il codice venne copiato all'inizio del sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 04.10.2011
Manoscritto realizzato nel monastero di S. Gallo nel sec. XI e contenente una copia di 38 lettere del Padre della Chiesa Agostino.
Online dal: 04.10.2011
Copia molto importante per la storia del testo dell'opera di Agostino De doctrina christiana, scritta nella seconda metà del sec. IX nel monastero di S. Gallo. Dalla rilegatura vennero tolti, intorno al 1930, frammenti dei Vangeli del sec. V dal più antico manoscritto della Volgata. Questi, unitamente a frammenti di altri testi, si conservano nel Cod. Sang. 1395.
Online dal: 02.06.2010
Copia di vari scritti di Agostino e dello Pseudo-Agostino, tra i quali le opere De fide ad Petrum seu de regula fidei di Fulgenzio di Ruspe, le opere di Agostino De divinatione daemonum e De natura boni, varie lettere di Agostino ed estratti dallo scritto di Agostino De perfectione iustitiae hominis. Presenta glosse del monaco sangallese Eccardo IV.
Online dal: 04.10.2011
Copia di tre scritti di Agostino: dell'opera De diversis quaestionibus octoginta tribus (incompleto), del Sermo 101 e – nella migliore tradizione – dell'opera Contra adversarium legis et prophetarum. Sulla p. 1 si legge un versetto quale prova di penna: Omnis homo primum bonum vinum ponit.
Online dal: 04.10.2011
Trascrizione del Commento alla Genesi di Agostino De Genesi ad litteram libri XII, scritta nel secondo terzo del sec. IX nel monastero di S. Gallo. Contiene numerose glosse marginali e interlineari.
Online dal: 04.11.2010
Terzo di originariamente sei volumi del commento ai Salmi di Agostino. In questo volume l'interpretazione dei Salmi 51-76, scritto nel monastero di S. Gallo da numerose mani nel sec. IX, all'epoca dell'abate Grimaldo (841-872).
Online dal: 04.11.2010
Quarto di originariamente sei volumi del commento ai Salmi di Agostino. In questo volume l'interpretazione dei Salmi 77-100, scritto da numerose mani all'epoca dell'abate Grimaldo (841-872) nell'abbazia di S. Gallo. Presenta varie glosse più tarde, della prima metà del sec. XI, della mano del monaco Eccardo IV.
Online dal: 04.11.2010
Secondo di originariamente sei volumi del commento ai Salmi di Agostino. In questo volume l'interpretazione dei Salmi 36-50, scritto da numerose mani all'epoca dell'abate Grimaldo (841-872) nell'abbazia di S. Gallo. Nella prima metà del sec. XX da questo manoscritto venne recuperata una striscia di pergamena con parti del testo dell'Edictum Rothari (Cod. Sang. 730). A p. 278 l'annotazione quale copista (Uuaningus scripsit) di un monaco di nome Waningus.
Online dal: 04.11.2010
Quinto degli originariamente sei volumi, ma il sesto manca già dal 1461, con il commento ai Salmi di Agostino. Con alcune annotazioni del monaco di S. Gallo Ekkehardo IV, di cui due in alto tedesco.
Online dal: 22.06.2010
Trascrizione del commento del letterato e abate di Reichenau Walafrido Strabone ai Salmi 1-76. Sulle prime pagine le Lettere di Gerolamo a Paola (Ep. 30; De alphabeto Hebraeorum) ed a Marcella (Ep. 38; De diapsalmate); scritto con cura nel monastero di S. Gallo nella seconda metà del sec. IX. La seconda parte del commento di Walafrido Strabone (ai Salmi 77-150) si conserva nel Cod. Sang. 313.
Online dal: 04.11.2010
Contiene i sermoni da 22 a 54 di Agostino sul Vangelo di Giovanni (In Iohannis Evangelium tractatus); scritto nel terzo quarto del sec. IX nel monastero di S. Gallo
Online dal: 04.11.2010
Copia molto importante dal punto di vista testuale dell'opera del Padre della Chiesa Agostino De consensu evangelistarum libri quattuor, scritta nel sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 04.10.2011