Questo messale rappresenta il più antico documento finora conservatosi del cantone di Appenzello Interno e si trova in possesso della parrocchia di S. Maurizio di Appenzello. E' probabilmente stato realizzato per una chiesa situata nella diocesi di Costanza ma la sua origine rimane sconosciuta. L'importanza del messale per la storia del territorio di Appenzello è data anche dal fatto che contiene l'unica trascrizione conosciuta del documento di fondazione della parrocchia di Appenzello del 1071. Il volume contiene delle parti separate (calendario, graduale, sequenziario, sacramentario, lezionario). Il calendario è particolarmente ricco di feste di santi, delle quali però nessuna è rubricata come festa di patronato.
Online dal: 17.12.2015
Il manoscritto è stato vergato dal produttivo copista e in seguito priore del convento domenicano di Basilea Albert Löffler nel 1445, poco prima del suo ingresso nell'ordine. Il suo contenuto illustra l'educazione accademica e religiosa di Löffler: contiene testi latini a carattere spirituale, come lo Speculum artis bene moriendi, oggi attribuito a Nikolaus von Dinkelsbühl, il Pilgerbuch der Seele zu Gott di Bonaventura di Hugo e lo Speculum ecclesiae di Ugo di Santo Caro, accanto al popolarissimo Liber de ludo scacchorum di Jacobo da Cessole, uno dei primi trattati in latino sugli scacchi. Sono inclusi anche due testi in tedesco: un trattato sulla perfezione e un catalogo di domande per verificare se all'anima di un malato spetti, dopo la morte, la vita eterna.
Online dal: 14.12.2018
L'evangeliario, vergato in una accurata scrittura libraria carolina, è originario probabilmente dell'abbazia di Marmoutier presso Tours. Si distingue per la ricca decorazione delle iniziali e per gli artistici archi delle tavole dei canoni. Il manoscritto fu donato ai certosini basileesi nel 1439 dall'allora decano di Rheinfeld Antonius Rüstmann.
Online dal: 14.12.2017
Il volume proviene dalla biblioteca della certosa di Basilea e contiene la prima parte delle Collationes Patrum di Giovanni Cassiano (360/365-432/435). Inoltre vi si trova ogni genere di estratti sulla vita e le opere di Cassiano da diverse fonti così come uno scritto sullo stile di vita nel monastero di Montecassino all'epoca dell'abate Desiderio (1058-1087). Il manoscritto fu prodotto a Lorsch e costituisce un insieme con il B V 14. Presenta aggiunte e tracce d'uso fino al XV secolo.
Online dal: 14.12.2017
Questo manoscritto di grande formato di Marziano Capella, del sec. XI, tramanda i due primi libri della sua opera De nuptiis Philologiae et Mercurii, uno dei libri maggiormente letti nel medioevo, collegato al commento, concepito per l'insegnamento, di Remigio di Auxerre. Notevole la legatura originale contemporanea, nella quale i fascicoli sono collegati alla coperta con delle sottili strisce di pergamena (cfr. Szirmai).
Online dal: 19.03.2015
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
Il manoscritto contiene l'opera agiografica completa di Gregorio di Tours, che consiste in 8 libri di descrizioni di vite di santi. Si trova molto vicino all'autografo di Gregorio (classe 1a) ed è stato redatto nel IX secolo nella cerchia dello scriptorium di Reims. Nel codice sono stati rilegati due fogli da un vangelo di S. Giovanni in scrittura merovingica e una Vita di Paolo di Tebe.
Online dal: 09.04.2014
Il manoscritto contiene la seconda parte della cronaca di Eusebio nella traduzione latina e con la continuazione di Gerolamo. Le tavole, solitamente distribuite su due pagine, sono per lo più concentrate su di una pagina. La decorazione è di grande qualità e testimone della miniatura precarolingia della Francia e dell'Italia del nord. Dalle dettagliate informazioni della pagina del titolo si deduce la data della redazione: il 699; la cronaca di Eusebio di Berna è quindi il più antico manoscritto datato conservato in Svizzera.
Online dal: 23.09.2014
Evangeliario da Fleury contenente testi dei quattro Vangeli preceduti ciascuno da due elenchi di capitoli. All'inizio è rilegato un quaternione con lettere di Gerolamo a papa Damaso e di Eusebio a Cipriano. La decorazione è costituita da 15 tavole dei canoni e dalla raffigurazione della mano di Dio con i simboli degli evangelisti.
Online dal: 23.09.2014
Frammento di un libro di coro con neumi (Proprium Sanctorum) per dei benedettini della diocesi di Costanza, con una grande iniziale H che introduce il Mattutino per la festa della candelora (f. 1vb). Il foglio, forse realizzato ad Engelberg per il convento dei canonici agostiniani di Interlaken, servì fin dal XVI secolo quale copertina di un libro contabile a Meiringen e fu acquisito nel 1940 dalla Stadtbibliothek di Berna quale scambio con l'Archivio di Stato di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Il frammento, composto da 1 foglio, contiene un estratto da un messale con neumi il quale, sulla base del contenuto – la festa di Sant'Arbogasto - ha probabilmente ha avuto origine nell'area di Strasburgo. Fu riutilizzato intorno al 1650, presumibilmente a Berna, come sovraccoperta per un quaderno di scuola di Niclaus Frisching (BBB Mss.h.h. XXIV.183), dal quale fu staccato nel 1944.
Online dal: 02.07.2020
Il Cantatorio di Beromünster contiene i canti solistici della messa con notazione e, quali aggiunte del sec. XIV, alcuni tropi, tra i quali quelli per il Kyrie Kyrie fons bonitatis e Cunctipotens. Interessante anche la versione del conductus. La rilegatura del codice è costituita da assi in legno nelle quali sono inserite due tavole in avorio del sec. VIII-IX.
Online dal: 21.12.2009
Il CB 59 riunisce con una rilegatura contemporanea tre manoscritti copiati indipendentemente. Caratterizzati tutti e tre dall'uso del dialetto alemannico, e realizzati alla fine del sec. XV, offorno una scelta di sermoni scritti da Maestro Eckhart o nell'ambiente del maestro di mistica renano. La prima parte potrebbe essere stata realizzata in un atelier di Costanza o di Ravensburg ed è appartenuta alla certosa di Buxheim. Si fanno notare i fili cuciti nei fogli di carta che fungono da segnalibro.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto composito in tre parti. La prima (cc. 1r-20v) contiene la più antica versione della Epistola ad Augienses di Gunzone ed è databile al sec. X. La seconda (cc. 21r-27v), probabilmente il nucleo originale del codice al quale vennero unite le altre due parti, trasmette l'autografo del testo di Lamberto di Hersfeld della Vita s. Lulli episcopi Moguntini e data al sec. XI. Nella terza parte (cc. 28r-43v) del XIII sec. sono trascritte le Constitutiones del Concilio lateranense IV (1215). Il codice proviene dal monastero benedettino di Tegernsee (la prima parte del codice è menzionata nel catalogo della biblioteca del monastero), passò nella collezione dei principi Oettingen-Wallerstein e venne in seguito venduto dagli antiquari Rosenthal, dai quali lo acquistò nel 1948 Martin Bodmer. Le carte di guardia antiche costituiscono dei frammenti di un manoscritto liturgico dall'area della diocesi di Freising.
Online dal: 22.03.2017
Il CB 83, trascritto su pergamena alla fine del XIV secolo, è uno dei sette manoscritti completi conservati dell'Eneide di Heinrich von Veldeke. Adattamento tedesco del Roman d'Eneas francese, questo testo è considerato come il primo romanzo cortese della lingua tedesca.
Online dal: 31.07.2007
Precursore della riscoperta di Stazio da parte del Rinascimento del XII secolo, questo manoscritto della Tebaide del sec. XI è stato copiato senza dubbio in Germania. Contiene alcune glosse marginali tratte in parte dal commento di Lattanzio, e si distinguono soprattutto per i neumi apposti ai versi sui ff. 46v, 80r e 81r. Questa notazione marca il ritmo del testo mettendo in evidenza dei passaggi particolarmente patetici : il pianto di Ipsipile al cospetto del cadavere del bambino Archemoro, la preghiera di Tideo sulla soglia della morte, il dolore di Polinice sul corpo di Tideo.
Online dal: 21.12.2009
« È meglio rischiarare che solamente brillare ; nello stesso tempo è meglio trasmettere ad altri quanto si ha contemplato che solamente contemplare ». Opera magistrale di Tommaso d'Aquino, la Summa theologiae è l'opera emblematica della scolastica cristiana. Composta alla fine della vita del domenicano, è rimasta incompiuta, interrotta dalla morte dell'autore. Redatta sotto la forma di questioni (quaestiones) divise in articoli, presenta la teologia in maniera organica. Il CB 161 è stato prodotto in Francia, senza dubbio a Parigi, poco dopo la morte del filosofo ; il codice conserva una legatura antica. La sottoscrizione della fine del sec. XIII che si può leggere sul verso del piatto posteriore segnala che il manoscritto era stato lasciato in pegno da Jean de Paris in occasione della presa in prestito di un altro volume.
Online dal: 21.12.2009
Contiene il commento ai primi 70 salmi di Adelpertus e, nella parte finale, una scelta di detti dei padri della chiesa. Scritto intorno alla fine del sec. VIIl probabilmente nell'Italia del nord, in minuscola precarolingia. Due fogli mancanti alla fine si conservano nella raccolta di frammenti Einsiedeln 370, IV, Bl. 18-19.
Online dal: 13.12.2013
La maggior parte del contenuto è costituita da un commento anonimo al Vangelo di Matteo attribuito a Godefridus de Babion, seguito da altri brevi testi, non tutti identificati. Probabilmente prodotto ad Einsiedeln, vi è sicuramente presente almeno dal sec. XIV, come attestano la presenza di commenti e manine di attenzione di Heinrich von Ligerz.
Online dal: 23.09.2014
Il ms. 83 è un breviario completo composto dalle seguenti parti: calendario, antifonario con notazione neumatica, lezionario con le letture bibliche, omiliario con le letture del Padri della Chiesa, innario, i cantici del Vecchio e del Nuovo Testamento, salterio, letture brevi, orazioni, preghiere e benedizioni. Da rilevare soprattutto la più antica versione conservata dell'ufficio per Meinrad, ancora oggi utilizzato. Le melodie dell'antifonario appartengono al dialetto corale alemannico, così come ancor'oggi viene cantato ad Einsiedeln nella Liturgia delle Ore.
Online dal: 04.11.2010
Si tratta del più antico gruaduale completo e con notazione che si sia conservato, con diverse aggiunte (come i versetti per l'Alleluia, antifone e versetti salmodici per le antifone del communio). Essendo il graduale completo, questo manoscritto è ancora oggi di grande importanza per la ricerca sul canto gregoriano. La seconda parte è costituita dal Libyer Ymnorum, ossia dalle sequenze di Notkero di S. Gallo. Nuove ricerche hanno confermato che il codice è stato scritto ad Einsiedeln intorno al 960-970, certamente per il terzo abate del monastero, l'inglese Gregor.
Online dal: 31.03.2011
Contiene, insieme ad altri testi, la raccolta di canoni ecclesiastici detta Collectio Quesnelliana. Il codice dovrebbe essere stato scritto in uno scriptorium del nord-est della Francia, ed appartenne in seguito alla biblioteca di corte di Carlomagno. Nel sec. XI è attestato nella biblioteca del duomo di Colonia dove venne annotato da Bernoldo di Costanza. Appartenne poi al vescovo ausiliare di Costanza Jakob Johann Mirgel (1559-1629) per poi giungere, con alcuni altri suoi libri, nella biblioteca del monastero di Einsiedeln.
Online dal: 19.12.2011
Contiene la Panormia, una raccolta di testi di diritto canonico attribuita ad Ivo di Chartres, che l'avrebbe redatta dopo il 1095. Il codice, probabilmente prodotto ad Einsiedeln, è stato vergato da un solo copista in una carolina regolare e calligrafica. Delle otto iniziali che introducono gli altrettanti libri nel quale è diviso il testo, solo una è stata completata con il colore rosso (p. 78), mentre delle altre è visibile il disegno preparatorio.
Online dal: 23.09.2014
Contiene tra gli altri gli atti di vari concilii (pp. 1-41) e la Collectio vetus gallica (pp. 41-166), la raccolta di canoni della Gallia in epoca franca. Nella prima parte vi sono delle glosse in antico tedesco databili al sec. X. Il codice era a Costanza nel XVII secolo come si deduce dalla presenza all'interno della coperta anteriore dell'ex-libris del vescovo Johann Jakob Mirgel (1598-1644), per poi giungere subito dopo ad Einsideln (ex-libris del XVII sec. a p. 1).
Online dal: 09.04.2014
Il manoscritto costituisce, insieme ai codd. 247(379), 248(380) e 249(381), l'ultimo di quattro tomi contenenti una collezione di vite di santi e passioni di martiri, distribuite secondo l'anno liturgico. I quattro volumi furono sicuramente in uso ad Einsiedeln, dove probabilmente furono anche allestiti. Ogni vita è introdotta da una grande iniziale rubricata e lungo i margini sono presenti numerose glosse e manine di attenzione di Heinrich von Ligerz. Le antiche carte di guardia, ora staccate, hanno lasciato all'interno delle coperte le tracce di un testo liturgico con notazione neumatica e, in quella posteriore, di un'iniziale miniata.
Online dal: 22.03.2017
Il manoscritto contiene varie opere di Prudenzio, ed è scritto da vari copisti. Il testo è corredato di glosse in gran parte interlineari. La maggior parte di queste è in lingua latina, alcune altre in dialetto alemanno.
Online dal: 22.03.2017
Il "De consolatione philosophiae" di Boezio e la vita di san Wolfgango composta da Otloh di S. Emmeram compongono questo codice in due parti. Una parte fu realizzata a Einsiedeln, la seconda probabilmente a Strasburgo.
Online dal: 31.07.2009
Il manoscritto contiene frammenti delle commedie di Terenzio appartenenti a due manoscritti perduti databili al decimo secolo (ff. 3r-26v e ff. 28r-55v, indicati nelle edizioni con la sigla ε e η), più alcuni frammenti di un terzo manoscritto (ff. 56r-57v) con parti del Phormio terenziano e un inno a San Nicola. I frammenti hanno dimensione, leggibilità, e stato di preservazione diversi. Alcuni fogli mancanti del secondo codice (η) sono contenuti nella raccolta di frammenti della Stiftsbibliothek di S. Gallo, Cod. Sang. 1394 (pp. 115-120).
Online dal: 17.12.2015
Il Codex 67 contiene il De mirabilibus mundi, una raccolta di testi curiosi del grammatico latino Giulio Solino, conosciuta anche sotto il titolo di Polyhistor e Collectanea rerum memorabilium. Il testo è scritto in grafia uniforme, e decorato con titoli e iniziali, di cui alcune con filigrana (per es. 2r e 6r), ad inchiostro rosso. Fori e strappi nella pergamena sono stati riparati con artistici rammendi colorati (per es. 23-25, 34, 62). Secondo i versi di dedica a c. 1v il codice è stato allestito all'epoca dell'abate Heinrich von Buochs (1197-1223).
Online dal: 13.12.2013
Il Codex 102 è un libro corale con neumi del sec. XII. I canti sono scritti su due colonne e abbondantemente rubricati. Le cc. 3v-11v contengono un calendario con santi e tabelle relative all'anno liturgico; le cc. 1r-3r e 141v-151v presentano essi pure dei canti con neumi ma scritti da varie mani più tarde. A c. 3r si legge un verso di dedica sotto forma di appunto che si ritrova in numerosi manoscritti allestiti all'epoca dell'abate Frowin (1143-1178).
Online dal: 13.12.2013
Manoscritto composito contenente testo e musica per la celebrazione dell'ufficio benedettino, comprendente un antifonario con neumi completo (adiastematico). Aiutano a stabilire una possibile provenienza la presenza di feste per santi locali (Disibod, Afra, Albano) e l'ampio repertorio per Martino.
Online dal: 21.12.2010
La parte principale del manoscritto consiste nell'Antiphonale. I canti per la messa per l'anno liturgico e per le feste dei santi (ff. 3v-83v), in gran parte con neumi, sono stati completati con dei canti per le processioni, litanie e con un sequenziario (ff. 83v-109r). Rilegati all'inizio (ff. 1r-2v) ed alla fine (ff. 109r-122v) ci sono delle aggiunte del sec. XIII, tra cui una sequenza in lingua tedesca con neumi dedicata a Maria (fol. 115r) e un'elegia sulla morte del re svevo Filippo di Svevia assassinato nel 1208 (fol. 117v).
Online dal: 23.09.2014
L'opera, scritta in tedesco, contiene la vita di Tommaso d'Aquino, scritta da Guilelmus de Tocco (1240-1323). A c. 106v si legge una annotazione relativa al copista e al possibile committente dell'opera: Dis buoch hat ze tùtsche bracht gemachet vnd geschriben pfaff Eberhard von Rapreswil kilcherr zu Jonen (aggiunta anno 1418 di altra mano del XVI o XVII sec.). Dem sol Got vnsri frow sant Thoman der heilig lerer vnd die erwirdig frow die Stoeklerin ze Toess wol lonen. Secondo questa annotazione la mano del XV secolo sarebbe di Eberhard von Rapperswil, che era parroco a Jona, nel canton S. Gallo. Committente sarebbe la monaca Stöklerin di Töss (probabilmente Elsbeth Stükler). In questo modo l'opera risulta essere una delle poche traduzioni tedesche della vita di Tommaso d'Aquino. Singole iniziali sono non solo evidenziate in rosso, ma anche decorate. Il manoscritto ha una rilegatura in pelle color lampone con fermagli, restaurata nel XX secolo. Le controguardie staccate all'inizio e alla fine provengono da un manoscritto con neumi (probabilmente un kiriale) del XIII secolo. Il manoscritto contiene due note di possesso: Dijs buoch ist erhart blarer von Wartensee zuo Kemten, guothsher zuo kemtem vnd zuo Werdeg (c. 106v) e Monasterij apud D.[ivam]Yddam in Visch.[ingen] (c. 1r). Il manoscritto apparteneva quindi al principe abate Johann Erhard Blarer von Wartensee di Kempten, la cui attività è documentata per il periodo 1587-1594, e successivamente entrò in possesso del monastero di Fischingen.
Online dal: 10.12.2020
Il contenuto liturgico di questo manoscritto corrisponde a quello in uso presso i certosini. La presenza della festa della dedicazione della chiesa registrata tra il 4 ed il 23 aprile fa supporre che sia stato realizzato per la certosa di La Lance (canton Vaud), la cui festa cade il 18 aprile. Vari ex-libris databili intorno al 1500 confermano la presenza del codice in questa certosa almeno fino alla soppressione, avvenuta nel 1538. Passò poi alla certosa di la Part-Dieu (canton Friburgo). Recentemente il manoscritto è stato restaurato e la vecchia legatura sostituita.
Online dal: 19.03.2015
Contiene, oltre a varie Formulae epistolarum, la Summa dictaminis di Johannes Wrantz (cc. 1r-126r), estratti dal Viaticus dictandi di Nicolaus de Dybin (cc. 138v-140r) e una canzone in tedesco forse di Neidhart von Reuental (cc. 144v-145r), uno dei più noti Minnesänger tedeschi con una parziale annotazione musicale. Il manoscritto è entrato alla BCUF di Friburgo in data sconosciuta, probabilmente alla fine del XIX o all'inizio del XX secolo.
Online dal: 19.03.2015
Questo manoscritto di origine cistercense, che si può datare alla prima metà del sec. XIII, contiene solo una parte del Vecchio Testamento, e cioè i libri da Isaia a Malachia compreso. Si tratta di un esempio di un libro che ha dovuto cambiare biblioteca per delle ragioni storiche. Conservato nell'abbazia cistercense di Frienisberg nel canton Berna, ha poi raggiunto Hauterive quando il monastero bernese è stato soppresso a causa della riforma protestante. L'ultimo abate di Frienisberg, Urs Hirsinger, avrebbe così raggiunto l'abbazia friburghese portando con sè una manciata di manoscritti.
Online dal: 09.04.2014
Copiato all'inizio del XII secolo, nel priorato di Mont-Saint-Michel in Tarantasia, il messale segue un modello di Mont-Saint-Michel in Normandia. Il calendario comprende quasi tutti i santi venerati in Normandia, e l'ordinario della messa segue la tradizione di Mont-Saint-Michel. Il messale sembra essere stato in uso almeno fino al 1233, al momento dell'aggiunta dell'ultima menzione necrologica nel calendario. Fu acquistato dall'abate Claude Vittoz, curato di La Giettaz (Savoia), che lo cedette alla Biblioteca di Ginevra nel 1750.
Online dal: 14.06.2018
Allestito nell'abbazia di San Gallo, questo epistolario era utilizzato durante la messa per la lettura della lettera del giorno. Scritto in minuscola carolina ed ornato con iniziali dipinte in oro, argento e minio, è stato probabilmente copiato e miniato da Sintram all'inizio del X secolo. Una volta era ricoperto con due placche di avorio scolpito. Si ignora il percorso che ha portato questo manoscritto da San Gallo a Ginevra: si suppone che abbia lasciato l'abbazia alla fine del XVIII secolo, dopo essere stato messo in vendita; riappare poi negli anni 1863-1864 quando fu affidato alla Biblioteca di Ginevra dagli eredi del medico ginevrino Jean-Jacques de Roches-Lombard.
Online dal: 09.12.2008
Il manoscritto contiene la Historia trium regum di Giovanni di Hildesheim in una traduzione in lingua alto alemanna. Risale al primo quarto del XV secolo e conserva ancora la legatura originale. All'inizio e dopo il foglio 8 mancano delle parti del testo.
Online dal: 10.11.2016
L'antifonario monastico contiene i canti per la liturgia delle ore. Le melodie sono interamente contrassegnate da neumi senza rigo e dalle lettere del tonario. Le aggiunte su fogli cartacei risalgono alla fine del XVI secolo.
Online dal: 10.11.2016
Il manoscritto contiene le orazioni e le indicazioni per la liturgia delle ore. Venne allestito per le monache del monastero doppio di Muri e giunse ad Hermetschwil in seguito al trasferimento del monastero femminile.
Online dal: 10.11.2016
Il manoscritto fu allestito per la parte femminile del doppio convento di Muri, come si deduce dalle formule al femminile che compaiono nelle orazioni. L'opera contiene le letture, responsori e orazioni per la liturgia delle ore, i salmi penitenziali, le benedizioni da recitare giornalmente nel monastero, e l'ufficio dei morti.
Online dal: 10.11.2016
Questo salterio del sec. XII appartiene al fondo antico della biblioteca del doppio monastero di Muri. Da lì giunse nel monastero di Hermetschwil. Il ciclo di miniature è incompleto, il calendario contiene una serie di annotazioni necrologiche.
Online dal: 22.06.2010
Sono in totale otto i manoscritti realizzati a S. Gallo nel periodo compreso tra il 1022 ed il 1036, scritti e miniati per Sigebert, vescovo di Minden (1022-1036). Si tratta di un gruppo completo di manoscritti liturgici comprendente un sacramentario, un epistolario, un evangelistario, un graduale, un tropario-sequenziario, un graduale-innario, un innario e l'Ordo missae. Questo tropario-sequenziario contiene, nella parte del sequenziario a c. 144r, un ritratto dell'autore Notker Balbulus (ca. 840-912). Questi viene raffigurato quale copista della sua sequenza di Pentecoste Sancti Spiritus Assit nobis gratia e rappresentato con l'aureola dei santi. Il manoscritto giunse nel 1683 nella biblioteca del principe elettore Friedrich Wilhelm von Brandenburg e da lì nella Staatsbibliothek. Nel corso della seconda guerra mondiale venne messo al sicuro con altri manoscritti (tra i quali l'epistolario) e oggi viene conservato a Cracovia quale deposito.
Online dal: 17.12.2015
Frammento di un manoscritto del XIII secolo. Contiene parti dell'inno Gloria in excelsis Deo e dell'Agnus Dei. Fanno seguito cinque linee del tropo sul battesimo che inizia con il Quoniam Dominus e che finisce con coaeternum Patri. Il titolo Tropi mostra chiaramente che il testo conteneva altri tropi.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un manoscritto di pergamena del IX o X secolo contenente un estratto di un antifonario. Il testo è copiato in una minuscola carolina molto sottile e fine. Alcune iniziali, titoli e frasi sono scritte in un rosso brillante.
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto acefalo. Titolo aggiunto in un secondo momento (XVIII sec.?). La pergamena utilizzata è di qualità molto variata. Alla fine del medioevo, probabilmente verso la fine del XV secolo, è stato realizzato un restauro molto approfondito, che ha comportato la riscrittura di varie parti di testo. Si tratta di un libro di coro in vari volumi, destinato all'ufficio quotidiano di una comunità di chierici. Diverse aggiunte dei secc. XIV e XV attestano che venne usato presso la collegiata Nostra Signora di Neuchâtel. Sono conservati due volumi (su quattro?). Per deduzione si nota che seguono il calendario in uso a Besançon, presso il capitolo cattedrale di S. Giovanni. Il volume I comprende il santorale dal 6 maggio al 30 novembre. E' stato donato dal Consiglio di Stato alla biblioteca di Neuchâtel nel 1813.
Online dal: 17.12.2015
Manoscritto acefalo. Titolo aggiunto in un secono momento (XVIII sec.?). La pergamena utilizzata è di qualità molto variata. Alla fine del medioevo, probabilmente verso la fine del XV secolo, è stato realizzato un restauro molto approfondito, che ha comportato la riscrittura di varie parti di testo. Si tratta di un libro di coro in vari volumi, destinato all'ufficio quotidiano di una comunità di chierici. Diverse aggiunte dei secc. XIV e XV attestano che venne usato presso la collegiata Nostra Signora di Neuchâtel. Sono conservati due volumi (su quattro?). Per deduzione si nota che seguono il calendario in uso a Besançon, presso il capitolo cattedrale di S. Giovanni. Il volume II comprende il temporale dal sabato santo fino all'ultima domenica dopo la Pentecoste e il santorale dal 14 aprile al 3 maggio. E' stato donato dal Consiglio di Stato alla biblioteca di Neuchâtel nel 1813.
Online dal: 17.12.2015
Messale ad uso della diocesi di Basilea databile intorno al 1300. Nel XV sec. è stata inserita una parte contenente l'Ordo Missae preceduta da una miniatura con la Crocifissione. La legatura è stata restaurata nel 1992 e sostituisce quella originale che non si è conservata.
Online dal: 09.04.2014
Il messale proviene dalla chiesa di Glatt an der Glatt, nella Germania meridionale, un possedimento del monastero di Muri. E' stato realizzato nella seconda metà del XIII secolo. Numerose annotazioni marginali dei secoli XIV-XV attestano un uso intensivo.
Online dal: 20.12.2016
Il Missale speciale venne allestito nel 1333, probabilmente nel monastero di Muri, per la cappella di S. Lorenzo a Wallenschwil. Contiene i testi per quelle messe che venivano celebrate in questa cappella nel corso dell'anno.
Online dal: 20.12.2016
Evangeliario in pergamena, ralizzato nel sec. X, probabilmente ad Halberstadt. Contiene tavole dei canoni incorniciate da colonne ed archi rossi e raffigurazioni a piena pagina degli evangelisti con i loro simboli disegnati a penna. Il codice Min. 8 è uno dei più antichi manoscritti della Biblioteca ministeriale; la sua presenza è attestata nella biblioteca del monastero di Allerheiligen sin dal 1357.
Online dal: 04.10.2011
Il manoscritto a piena pagina, contenente cinque testi di Agostino in parte lacunosi, consta di due parti che si distinguono chiaramente ma che costituivano una sola unità già prima del 1100, come si deduce dall'iscrizione nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Mentre la seconda parte (69 ss.) non è decorata, la prima parte presenta una pagina con l'Incipit ed una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r); quale controguardia anteriore venne utilizzato un frammento di messale con neumi del XII secolo.
Online dal: 25.06.2015
Trascrizione, presumibilmente realizzata a Reichenau, del primo libro delle Omelie di Gregorio su Ezechiele. Questo volume fu menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v). La legatura è essenzialmente contemporanea alla produzione del manoscritto.
Online dal: 31.07.2009
Esemplare a piena pagina, senza decorazione, dei Dialoghi di Gregorio, a cui collaborarono molte mani, e che mostra numerose lacune, così come rasure e correzioni più tarde. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v) il quale tuttavia, tranne una aggiunta del sec. XII (58 r/v), non è stato scritto a Sciaffusa. Rimane da appurare se sia stato usato da solo, o con altri, quale modello per il Min. 48. Le tracce d'uso sul primo (f 1r) e sull'ultimo foglio (f 121v) lasciano pensare che il manoscritto rimase, così come numerosi altri, senza legatura fino al XV secolo, quando ricevette una coperta in pelle con borchie metalliche e due ganci di chiusura.
Online dal: 13.10.2016
Il pontificale contiene, oltre ai tipici testi liturgici, anche delle istruzioni (ordines) per i vescovi nel caso della scelta, designazione e incoronazione di un re o per l'incoronazione di imperatori o imperatrici. Il codice contiene tre disegni a penna a piena pagina con una scena di dedicazione (2v), una scena di incoronazione (29r) e un imperatore in trono sul verso (29v). La menzione nel testo di s. Nonnoso, le cui reliquie furono traslate verso la metà dell'XI secolo nel duomo di Freising, rimanda ad un'origine del codice in un monastero benedettino della Germania sudorientale. Il manoscritto si conserva da più di 900 anni a Sciaffusa dove è menzionato nell'elenco dei manoscritti di Allerheiligen del 1100 circa.
Online dal: 08.10.2020
Una gran parte di questo messale con notazione musicale è stato realizzato intorno al 1100. Dopo il 1300 queste parti sono state rilegate con una sezione più moderna. La presenza delle caratteristiche iniziali con tralci vegetali, la menzione nel calendario di santi locali ed altre aggiunte, lasciano pensare che il messale sia stato confezionato nel monastero di Allerheiligen a Sciaffusa e lì usato nel corso di molti secoli. Si tratta di uno dei pochi manoscritti liturgici proveniente da questo monastero che sia sopravvissuto alla Riforma.
Online dal: 19.12.2011
Questo manoscritto occupa una posizione importante, anche se non ancora del tutto chiarita, all'interno della complessa tradizione del Chronicon di Regino di Prüm. Venne scritta probabilmente intorno al 960 a Treviri, in San Massimino o nello scriptorium del duomo, quale lavoro di un collettivo di circa 20 copisti, tra i quali si può individuare anche la mano esperta e col ruolo di correttore di s. Wolfgang. Il manoscritto dovette giungere nel monastero di Allerheiligen a Sciaffusa nel 1122 attraverso Bruno, arcivescovo di Treviri, figlio del fondatore del monastero Eberhard di Nellenburg.
Online dal: 04.07.2012
Il codice è un manoscritto composto da vari testi liturgici. Contiene il graduale con neumi, un calendario con una serie di tavole computistiche, un sacramentario, un lezionario e un rituale. Nella sua creazione sono stati coinvolti dodici copisti. Il manoscritto è decorato con due disegni a penna e iniziali a intreccio. Le grandi immagini si caratterizzano per una originale iconografia. Il codice è un esempio della transizione dai singoli libri liturgici al messale plenario.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto composito VadSlg Ms. 292 comprende tre unità realizzate indipendentemente l'una dall'altra, quindi rilegate insieme a San Gallo intorno al 1460. La prima unità corrisponde a un salterio del IX secolo, non si sa se prodotto a San Gallo. La seconda comprende un innario del XII secolo: una miniatura di dedica rappresenta il copista Eberhard nell'atto di porgere il suo volume a Gallo, mentre papa Gregorio, seduto al pulpito, annota i canti che lo Santo Spirito, sotto le sembianze di una colomba, gli sussurra all'orecchio. La terza sezione comprende un frammento con alcuni prologhi al salterio.
Online dal: 20.05.2009
Di piccolo formato, questo manoscritto dell'XI sec. riunisce un calendario, un graduale con neumi con i canti per la messa ed un sacramentario con le preghiere della messa. E' stato probabilmente scritto nel monastero di S. Gallo; nel tardo medioevo venne utilizzato nella cappella dedicata ai SS. Pietro e Paolo a Rotmonten presso S. Gallo. Ha subito l'asportazione di numerose pagine intere e parti di fogli con iniziali.
Online dal: 21.12.2010
Manoscritto composito poco appariscente, risultante dall'aggregazione di sei opere di origine e contenuto diversi, realizzata sotto gli auspici del bibliotecario di San Gallo intorno al 1460. Le singole parti, indipendenti l'una dall'altra, risalgono al IX o al X secolo. Alcune mancano dell'inizio, della fine o di entrambi. Ciò nonostante, il codice ha suscitato interesse da subito per i testi che alcune sue sezioni trasmettono. È l'unico testimone alto-medievale della cronaca dei Longobardi di Andrea di Bergamo e della «Vita» del santo irlandese Findan . L'“Admonitio ad filium“ del Padre della Chiesa greco Basilio e la „Visio Pauli“, una visione ultraterrena del primo cristianesimo, sono tra i più antichi testimoni nella trasmissione dei testi.
Online dal: 20.05.2009
Risalente alla prima metà dell'XI secolo, costituisce il più antico lezionario tramandatoci dal monastero di Pfäfers; allestito probabilmente nello scriptorium del monastero.
Online dal: 08.10.2015
Questo volume, assemblato nel XIV secolo da quattro diverse sezioni originariamente separate, costituiva probabilmente il messale della cappella sul St. Margrethenberg (Sampans) sopra Pfäfers. I canti nella prima (1r-63v, XII sec.), nella seconda (64r-77v, XIII-XIV sec.) e nella quarta sezione (129r-131v, XII secolo) contengono dei neumi, quelli della terza sezione (78r-128v, XIV sec.) sono in notazione quadrata.
Online dal: 08.10.2015
Calendario, graduale e sacramentario dalla chiesa parrocchiale di S. Evort di Pfäfers, conservato dal XVII/XVIII sec. nella biblioteca del monastero di Pfäfers. Presenta iniziali, una ricca decorazione e, a c. 59r, un'immagine del Canone a piena pagina. A c. 173v, aggiunto da una mano del sec. XIII, si legge un Alemannischer Glauben und Beichte.
Online dal: 14.06.2018
Manoscritto realizzato prima del 1020 ca. nel monastero di Pfäfers, contenente i Dialoghi di Gregorio I papa. Quale foglio di guardia anteriore era stato utilizzato un frammento contenente un'importante „Passionsspiel“ (Rappresentazione della Passione) in lingua tedesca dell'inizio del sec. XIV, poi staccato in occasione di un recente restauro.
Online dal: 22.03.2012
Manoscritto composito a carattere agiografico contenente le vite di s. Colombano, Eustachio, Gallo, Otmar, Nicola di Mira, Agostino, Meinrado, Walpurga, Sigismondo, Alessio e Apro, così come il commento di Remigio di Auxerre al vangelo di Matteo.
Online dal: 19.12.2011
Bifoglio in pergamena contenente un frammento di un „Passionsspiel“ (Rappresentazione della Passione) in lingua alemannica e con notazione musicale, databile all'incirca al primo terzo del sec. XIV. Venne probabilmente utilizzato quale protezione per la coperta del Cod. Fab. XI del sec. X-XI quando questa venne rinnovata nel secolo XIV, e in quell'occasione tagliato, con conseguente perdita di testo. L'operazione di distacco ha comportato un'ulteriore perdita di scrittura.
Online dal: 22.03.2012
Il manoscritto, su due colonne, contiene la copia dei primi otto libri del Vecchio Testamento (Pentateuco, Josué, Giudici, Ruth) trascritta nel monastero di S. Gallo nel XII secolo. All'inizio (p. 1) e alla fine (p. 254) si trova, accanto ad alcune prove di scrittura e a qualche osservazione in lingua latina e tedesca, la trascrizione di due inni con neumi (Veni redemptor gentium di Ambrogio e Jesu redemptor omnium).
Online dal: 23.06.2016
Il manoscritto contiene vari libri del Vecchio Testamento: Giobbe, Proverbi, Kohelet (Ecclesiaste), il Cantico dei Cantici, il Libro della Sapienza, il Siracide, ed è stato scritto da una sola mano nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo. Sulla prima pagina, rimasta libera, è stata trascritta una lamentazione di un monaco irlandese (Dubduin?) in 16 esametri sulla accoglienza poco amichevole nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto liturgico miscellaneo contenente testi databili nell'arco cronologico compreso tra il IX e il XII secolo ed un disegno dell'orologio astronomico di Pacifico da Verona.
Online dal: 31.12.2005
Traduzione dei 150 salmi dell'Antico Testamento con commento, in antico alto-tedesco, databile all'incirca all'anno 1000. Ne è autore il monaco Notkero il Germanico di San Gallo. Trascrizione proveniente dall'abbazia di Einsiedeln. Unica copia esistente.
Online dal: 12.06.2006
Manoscritto di San Gallo databile all'incirca all'800, con le trascrizioni di tre libri dell'Antico Testamento (Libro dei Proverbi, Libro del Predicatore, Cantico dei Cantici). Sul primo foglio, come schizzo a penna, si trova il verso satirico di San Gallo, celebre per i germanisti: Liubene ersazta sine gruz unde kab sina tohter zu...
Online dal: 23.12.2008
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento (Isaia e Geremia). È un volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.12.2006
Copia delle Lettere di Paolo con la Glossa ordinaria: Lettera ai Romani (pp. 3-44), Prima lettera ai Corinzi (pp. 44-78), Seconda lettera ai Corinzi (pp. 78-106) Lettera ai Galati (pp. 106-121), Lettera agli Efesini (pp. 121-136), Lettera ai Filippesi (pp. 136-146), Lettera ai Colossesi (p. 146-156), Prima lettera ai Tessalonicesi (pp. 156-164), Seconda lettera a Timoteo (pp. 165-172), Lettera a Tito (pp. 172-177), Lettera a Filemone (pp. 177-179), Lettera agli Ebrei (pp. 179-214). Mancano la Seconda lettera ai Tessalonicesi e la Prima lettera a Timoteo (perdita di un fascicolo). Alle pp. 1-2 l'inizio della Lettera ai Romani (Rm 1, 1-20) compare già una volta, anche in questo caso con la Glossa ordinaria. La decorazione del libro è costituita da iniziali con tralci vegetali realizzate con l'inchiostro del testo alle pp. 3, 44, 106, 146, 172, 177 e 179. Sull'ultimo foglio (pp. 215/216), presumibilmente anticamente una controguardia, si legge la sequenza De sancto Nicolao di Adamo di San Vittore con notazione diastematica su righe musicali impresse con lo stilo. Questa forma di notazione, che non era comune a San Gallo, parla piuttosto contro un origine del manoscritto nel monastero di San Gallo.
Online dal: 14.12.2018
Copia delle Epistole di s. Paolo, degli Atti degli Apostoli, delle Lettere cattoliche (3 Lettere di Giovanni, 2 Lettere di Pietro, la Lettera di Giacomo, la Lettera di Giuda) e dell'Apocalisse, scritta e decorata con alcune iniziali nell'abbazia di S. Gallo intorno alla metà del sec. IX.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento (Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei cantici, Sapienza, Siracide, Giobbe, Tobia). Volume della cosiddetta "Grosse Hartmut-Bibel" (La grande Bibbia di Hartmut).
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto, scritto nel monastero di S. Gallo nel sec. IX, contiene una copia di varie opere del padre della chiesa siriaca Efrem in latino, tra queste il De iudicio dei et resurrectione, De beatitudine animae, De poenitentia, De luctaminibus e De die iudicii et monita. I fogli dell'ultima parte del manoscritto, contenenti il Sermone 60 di Cesario di Arles, erano in precedenza piegati.
Online dal: 21.12.2009
Copia sangallese del IX secolo, di alta qualità, dell'opera De fide ad Gratianum contra perfidiam Arrianorum, composta da Ambrogio (339-397 circa). La rilegatura carolingia del IX secolo è rimasta intatta.
Online dal: 09.12.2008
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) del Vangelo di Matteo. Il codice, scritto nella seconda metà del sec. VIII nel monastero di S. Gallo parzialmente in minuscola insulare, contiene all'inizio (p. 3 e p. 6) una antifona (?) con neumi, il Padrenostro in latino e cinque alfabeti latini; sull'utima pagina vi è una prova di penna con dei neumi. Correzioni ed aggiunte al testo si trovano su strisce di pergamena inserite nei fascicoli.
Online dal: 04.10.2011
Manoscritto composito proveniente dal monastero di S. Gallo, costituito da tre parti originariamente indipendenti e contenente: 1) una copia del sec. X della interpretazione di Agostino alle lettere ai Romani ed ai Galati; 2) una copia del sec. XII dell'opera Contra haeresim cuiusdam Berengarii dell'arcivescovo Lanfranco di Canterbury († 1079), così come 3) una copia del "Pastore di Erma" Liber pastoris di S. Erma (II sec. d.C.), scritto nella seconda metà del sec. IX o nella prima metà del sec. X.
Online dal: 20.12.2012
Copia trascritta nel monastero di S. Gallo intorno al 900 delle recitazioni o trattati dal 55 al 124 di Agostino al Vangelo di Giovanni.
Online dal: 04.10.2011
Codice contenente innanzitutto una copia dei sermoni di Agostino sul Vangelo di Giovanni, allestita dopo l'anno 800 . La precede la versione latina, annotata con neumi, del canto - andato perduto - di Gallo in antico tedesco, composta dal monaco Ratperto prima dell'anno 900. La traduzione latina è stata completata dal monaco Eccardo IV nella prima metà dell'XI secolo. Segue un poema di Eccardo IV sulle pitture del cammino della croce presenti nel chiostro romanicoo di San Gallo. Con glosse di Eccardo IV.
Online dal: 09.12.2008
Contiene l'opera di Agostino Contra Faustum Manichaeum libri II; scritto nella seconda metà del sec. IX probabilmente nel monastero di S. Gallo. Nel 2009 dalla pagina 258 venne staccata una striscia con un frammento dalla versione della Vetus Latina dei Vangeli dell'inizio del sec. V, oggi conservato con altre parti di questo non più esistente manoscritto, nel Cod. Sang. 1394 (S. 51-88).
Online dal: 04.11.2010
Il codice contiene innanzitutto copie di lettere di Agostino († 430) probabilmente trascritte a Magonza nella seconda metà del IX secolo. Il breve indice e le ultime pagine furono aggiunti nell'XI secolo, al tempo di Eccardo IV († verso 1060) nell'abbazia di San Gallo. Segue la traduzione latina di Eccardo IV del Canto di Gallo in antico tedesco (composto dal monaco sangallese Ratperto) e diversi estratti dal contenuto matematico o astronomico.
Online dal: 09.12.2008
Trascrizione dell'opera De vita contemplativa del prete gallico Giuliano Pomerio (V secolo), erroneamente ascritta a Prospero di Aquitania. Fu realizzata nel IX secolo nell'abbazia di San Gallo, in parte dal monaco Rihpertus, il quale annotò il suo nome in una scrittura cifrata.
Online dal: 31.07.2009
Gregorio Magno, 22 omelie sul Libro vetero-testamentario di Ezechiele. Codice trascritto negli anni del decanato di Hartmut (ca. 850-872).
Online dal: 12.06.2006
Manoscritto accuratamente vergato contenente i Dialogi di Gregorio Magno (2-417). A p. 1 si trova l'indice del contenuto e delle prove di penna con neumi. Iniziali decorate alle pp. 2, 78, 156, 279. Il manoscritto contiene quattro glosse testuali in alemannico. Il codice venne probabilmnete utilizzato per la lettura durante i pasti e di conseguenza mostra, soprattutto nel Libro II (vita di Benedetto), forti tracce d'uso.
Online dal: 13.12.2013
La Regula pastoralis di Gregorio Magno. Copia eseguita a San Gallo intorno all'800, rilegata con una sontuosa coperta in smalto di Limoges degli anni 1210/30.
Online dal: 31.12.2005
Copia incompleta del diffuso testo della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno (590-604), scritta da vari copisti in minuscola carolingia intorno alla fine del sec. IX, probabilmente nel monastero di S. Gallo. Vari fogli risultano mancanti già intorno al 1553/64. Il codice contiene numerose glosse in antico tedesco e alcune in latino, che furono inserite a S. Gallo. All'inizio, in una pagina con prove di penna, una abile mano del tardo sec. X ha trascritto l'inno Felix mater Constantia in onore del patrono di Costanza Pelagio.
Online dal: 13.12.2013
Trascrizione della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno, eseguita nel monastero di S. Gallo intorno alla metà del sec. IX da una mano esperta ed accurata. Il manoscritto contiene un grande numero di glosse in lingua latina ed altotedesca eseguite con la penna o con lo stilo.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto scolastico proveniente dall'abbazia di San Gallo. Codice miscellaneo, con diversi testi scolastici del primo Medioevo (secoli VIII-XI), spesso glossati (Aenigmata di Aldelmo di Malmesbury, Carmen paschale di Sedulio). È anche l'unico testimone dell'inno a S. Stefano di Notkero Balbulo e di un trattato musicale in antico alto-tedesco di Notkero il Germanico.
Online dal: 12.12.2006
Codice miscellaneo astronomico-computistico con disegni a penna di alta qualità raffiguranti costellazioni.
Online dal: 31.12.2005
Trascrizione del commento di Beda il Venerabile († 735) alle lettere canoniche, realizzata verso il 900 nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito del sec. IX, probabilmente realizzato a Tours. Contiene diverse opere teologiche di Alcuini di Yorkk (intorno al 730-804): De virtutibus et vitiis; De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem. Inoltre nel manoscritto si trovano l'Epitaphium Alcuini (carm. 123) e il Carmen 112 Dum sedeas laetus di Alcuino, tramandato in questo unico codice (una iscrizione per una chiesa abbaziale non meglio determinata). A p. 245 si legge una corta notizia a carattere storico riguardante la Divisio Regnorum di Carlo Magno dell'806. Questa notizia è della stessa mano che ha scritto il Carmen 112 di Alcuino e contiene una indicazione riguardante la data della stesura: Anno dcccvi ab incarnatione domini indictione xiiii anno xxxviii regnante karolo imperatore viii idus februarii die veneris divisum est regnum illius iter filiis suis quantum unusquis post illum habet et ego alia die hoc opus perfeci. A p. 247 si trova, quale prova di penna l'antifona Quid vobis videtur de Christo? Cuius filius est? (Hesbert, Corpus antiphonalium officii, Nr. 4533), le cui prima quattro parole presentano dei neumi.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto è costituito da due codici rilegati assieme (pp. 1-149 e 150-279). La prima parte risale alla seconda metà del sec. IX, la seconda alla metà del sec. IX. Il codice era di proprietà personale dell'abate di S. Gallo Grimald (841-872), ma probabilmente non è stato scritto a S. Gallo ma, almeno in parte, in uno scriptorium della Germania meridionale. Contiene diverse opere di Alcuino di York (intorno al 730-804): De fide sanctae et individuae trinitatis; De trinitate et ad Fredegisum quaestiones XXVIII; De animae ratione ad Eulaliam virginem; Dialogus de rhetorica et de virtutibus (con diagrammi alle pp. 210-217); De Dialectica (con un diagramma alla p. 270). Contiene inoltre estratti (cap. 2-11) dal De perfectione iustitiae hominis del Padre della Chiesa Agostino (nel codice con il titolo Adnotatio interrogationum caelesti pelagiani et responsionum sancti augustini). A p. 148 si trova, come prova di penna del sec. XIII, l'alleluia Conversus Iesus ad mariam dixit ei fides tua te salvum fecit vade in pace (con neumi), a p. 218 (XI/XII sec.) l'antifona Conspicit in celis mens prudens Ezechielis (con neumi) così come il responsorio Martir sancta dei quae flagrans igne fidei (senza neumi). A p. 271 è incisa con uno stilo la figura di un uomo con spada e scudo; una figura quasi identica si trova anche nel Cod. Sang. 175, p. 356 (qui come disegno a penna).
Online dal: 20.12.2012
Glossario biblico latino-latino (i termini latini sono spiegati in latino), scritto in una minuscola carolina verso l'anno 900, probabilmente nell'abbazia di San Gallo. Comprende numerose prove di penna all'inizio e alla fine del glossario.
Online dal: 31.07.2009
Il volume è costituito da due manoscritti più o meno della stessa epoca. Il primo codice raccoglie alle pp. 3-94 delle glosse alla Genesi e al Levitico e attinge tra gli altri, oltre a fonti patristiche come le opere di Gregorio Magno o Agostino, al commento al Levitico di Esichio di Gerusalemme. Il secondo codice comprende alle pp. 95-279 un commento anonimo a Matteo. Alcune iniziali sono di vari colori, per es. p. 278 e p. 279. Sull'ultima pagina (p. 280), rimasta bianca, nel XIV sec. è stato aggiunto un indice del contenuto.
Online dal: 04.10.2018
Seconda parte del commento ai salmi Expositio super psalmos - Salmi da 77 a 150 - dell'erudito e abate di Reichenau Walafrid Strabo (808/09-849). Scritto nell'abbazia di S. Gallo intorno all'anno 1000.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto liturgico miscellaneo, contenente testi e tavole computistiche, un breviario (con incipit di testi recitati e cantati per le Messe celebrate in occasione delle principali festività dei santi), un graduale con neumi e un sacramentario. Decorato con alcune miniature prodotte nel monastero di S. Gallo intorno all'anno 850. Nel mezzo, alla pagina 304, il «St. Galler Glauben und Beichte III», professione di fede in alto-tedesco antico.
Online dal: 24.05.2007