Parte seconda di una Bibbia in tre tomi (Nuovo Testamento) miniata (di cui sono rimasti i codici MsWettF 1 e MsWettF 2), che probabilmente Rudolf Schwerz, canonico presso il Grossmünster di Zurigo e prevosto ad Altorf, ha lasciato in eredità per testamento al monastero di Wettingen. L'origine della Biblia sacra non è documentata, si suppone che sia stata allestita in ambiente zurighese. L'asportazione di alcune iniziali miniate ha causato delle perdite di testo.
Online dal: 19.12.2011
Parte di una Bibbia in tre tomi (Genesi-Esdra) miniata (di cui sono rimasti i codici MsWett F1 e MsWettF 2), che probabilmente Rudolf Schwerz, canonico presso il Grossmünster di Zurigo e prevosto ad Altorf, ha lasciato in eredità per testamento al monastero di Wettingen.
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto, probabilmente eseguito in area germanofona, contiene una Biblia sacra decorata di numerose iniziali su fondo dorato. Inoltre il breve trattato De fructibus carnis et spiritus, attribuito ad Ugo di S. Vittore o a Corrado di Hirsau, corredato da due schemi disegnati. Nel XVI sec. questo manoscritto riccamente illustrato era in possesso di Christoph Silberysen, abate del monastero cistercense di Wettingen.
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto, databile intorno al 1460 e vergato dal notaio e cancelliere di Basilea Jodocus Seyler (1454-1501), contiene le lettere di Paolo nella sequenza canonica, così come la lettera ai Laodicensi apocrifa. La Lettera ai Romani è riccamente glossata, nella prima lettera ai Corinzi si trovano ancora alcune glosse interlineari e poi il processo di commento si interrompe. Delle molte iniziali certamente presenti in origine è rimasta unicamente una figurata.
Online dal: 26.09.2017
I manoscritti AN II 36 e AN II 37 costituiscono insieme una Bibbia completa in lingua tedesca. Si tratta di una copia della cosiddetta «Mentelin-Bibel» [stampata a Strasburgo da Johann Mentelin, prima del 27 giugno 1466] e della «Pflanzmannbibel». Nel XVII sec. entrambi i codici erano in possesso di Peter Werenfels (1627-1703), professore di teologia e parroco di S. Leonardo a Basilea.
Online dal: 22.03.2018
I manoscritti AN II 36 e AN II 37 costituiscono insieme una Bibbia completa in lingua tedesca. Si tratta di una copia della cosiddetta «Mentelin-Bibel» [stampata a Strasburgo da Johann Mentelin, prima del 27 giugno 1466] e della «Pflanzmannbibel». Nel XVII sec. entrambi i codici erano in possesso di Peter Werenfels (1627-1703), professore di teologia e parroco di S. Leonardo a Basilea.
Online dal: 22.03.2018
Terzo tomo di una bibbia latina composta in origine di quattro volumi, confezionata negli anni 1435-1445 a Basilea. Illustrata da un artista anonimo, fu trascritta da Heinrich von Vullenhoe, uno dei più importanti calligrafi della certosa di Basilea. L'ordine dei libri liturgici segue le prescrizioni della liturgia. Al gruppo appartengono anche i codici B I 2 e B I 3.
Online dal: 20.12.2016
Quarto tomo di una bibbia latina composta in origine di quattro volumi, confezionata negli anni 1435-1445 a Basilea. Illustrata da un artista anonimo, fu trascritta da Heinrich von Vullenhoe, uno dei più importanti calligrafi della certosa di Basilea. L'ordine dei libri liturgici segue le prescrizioni della liturgia. Al gruppo appartengono anche i codici B I 1 e B I 3.
Online dal: 20.12.2016
Si tratta di uno dei più antichi esemplari tra gli studiosi della versione del testo della Tanhuma midrash conosciuto come il "printed text" (prima edizione a stampa Costantinopoli, 1520-22), e che si distingue dalla versione edita e stampata per la prima volta da Solomon Buber a Vilnius nel 1885. E' stato copiato probabilmente in qualche luogo non meglio precisato in Oriente nel sec. XIV, la scrittura ebraica è una semicorsiva orientale.
Online dal: 13.12.2013
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
Bibbia latina concepita come una Pandetta (cioè in un solo volume), secondo la recensione di Alcuino di York. Molti sono gli esemplari di questo tipo di Bibbie di Alcuino realizzate nello scriptorium di S. Martino di Tours in una produzione quasi di massa i quali, per l'utilizzo di una raffinata gerarchia di scrittura e le proporzioni armoniche, vanno annoverati tra i monumenti della produzione manoscritta di epoca carolingia.
Online dal: 07.10.2013
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 27 è in parte glossato; conteneva in origine 31 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse venti.
Online dal: 07.10.2013
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 28, le cui tracce d'uso del sec. XIV rimandano a Valencia, conteneva in origine 52 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse sei.
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto proveniente dalla Bretagna, con i testi dei quattro Vangeli, i Prologhi e l'elenco dei capitoli a Marco, Luca e Giovanni. La decorazione è costituita da 12 pagine di tavole dei canoni, dai ritratti degli evangelisti in abito sacerdotale e da iniziali che introducono ogni capitolo ed i Vangeli. La ricca ornamentazione a intreccio denota un influsso insulare.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto contiene l'opera agiografica completa di Gregorio di Tours, che consiste in 8 libri di descrizioni di vite di santi. Si trova molto vicino all'autografo di Gregorio (classe 1a) ed è stato redatto nel IX secolo nella cerchia dello scriptorium di Reims. Nel codice sono stati rilegati due fogli da un vangelo di S. Giovanni in scrittura merovingica e una Vita di Paolo di Tebe.
Online dal: 09.04.2014
Evangeliario da Fleury contenente testi dei quattro Vangeli preceduti ciascuno da due elenchi di capitoli. All'inizio è rilegato un quaternione con lettere di Gerolamo a papa Damaso e di Eusebio a Cipriano. La decorazione è costituita da 15 tavole dei canoni e dalla raffigurazione della mano di Dio con i simboli degli evangelisti.
Online dal: 23.09.2014
Foglio singolo di una Bibbia carolingia, usato in seguito come copertina di un libro. Luogo di provenienza sconosciuto (forse dalla Germania meridionale), così come la provenienza e le circostanze nelle quali il frammento è arrivato nella biblioteca di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Foglio singolo di una Bibbia forse prodotta nella Francia orientale, utilizzato in seguito come copertina di un'edizione di Strasburgo del 1561. Il frammento giunse prima del 1674 nella Stadtbibliothek di Berna da provenienza sconosciuta, e nell'ottobre 1934 fu staccato dal volume MUE Klein f 217.
Online dal: 02.07.2020
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, il volume che lo conteneva (MUE Inc I 85) entrò in possesso di Eberhard Rümlang (1500-1551 ca.) e Wolfgang Musculus (= Müslin, 1497-1563), che nel 1556 lo donò alla biblioteca di Berna. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questi volumi (MUE Inc. III.15, vol. 3–4; la striscia del Cod. 756.70e proviene da MUE Inc. I.6) giunsero nel 1534 in possesso della biblioteca di Berna, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questo volume (MUE Inc. III.15, vol. 1) giunsero nel 1534 in possesso della biblioteca di Berna, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Intorno al 1945 i frammenti furono staccati dai volumi da Johannes Lindt. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Bibbia monumentale in un volume nella quale si riconosce la tradizione spagnola e che è vicina alle cosiddette "Bibbie di Teodulfo". All'inizio la precede un binione con la coena nuptialis nella versione di Rabano Mauro; nel testo sono state inserite una versione delle profezie delle sibille, una vita di s. Giovanni e una formula di giuramento per i diritti della Chiesa ed un elenco dei vescovi di Vienne; alla fine si leggono resti dei Psalmi iuxta Hebraeos. La maggior parte delle numerose iniziali è stata asportata.
Online dal: 09.04.2014
Bifoglio proveniente da un manoscritto di piccole dimensioni e contenente una preghiera, attribuita ad Agostino, e un indice biblico. Quest'ultimo corrisponde al contenuto del manoscritto Berna, Burgerbibliothek, Cod. 706. Il frammento, che costituiva probabilmente la parte finale di questo codice, è giunto a Berna nel 1632 con il fondo di proprietà di Jacques Bongars.
Online dal: 12.07.2021
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questo volume (MUE Inc. I.20) giunse in possesso della biblioteca di Berna nel 1534, forse con l'eredità libraria dell'alfiere Jürg Schöni. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Il testo ebraico dell'Antico Testamento contenuto nel CB 21 non si iscrive, come la maggior parte dei manoscritti medievali conservati di questo genere, nella tradizione aschenazita ma proviene da al-Andalus, la Spagna musulmana del Medioevo. Testimone dell'arte sefardita del XIII secolo, rivela una forte influenza dell'arte calligrafica e privilegia una decorazione fondata sul lavoro della lettera.
Online dal: 31.07.2007
Rimarchevole manoscritto della fine del sec. X, realizzato senza dubbio a Costantinopoli o a Smirne, il CB 25 riunisce i quattro Vangeli in lingua greca. Il testo biblico è circondato dal commento di Pietro di Laodicea (catena esegetica) scritto in corsiva. Il volume è ornato da due preziose miniature a piena pagina rappresentanti Luca e Marco su fondo oro.
Online dal: 21.12.2009
Copiata nel sec. XIII, forse nel Nord della Francia, questa Bibbia latina riunisce in un solo volume i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento preceduti nella maggior parte dei casi da un prologo. Vi è trascritto il testo usuale della Vulgata detta Parigina, la cui ripartizione in capitoli è attribuita a Stefano Langton, e negli ultimi trenta fogli una interpretazione dei nomi ebraici. Delle iniziali istoriate aprono i diversi libri biblici e strutturano il volume. Al f. 1 è stato aggiunto, in una scrittura di modulo più piccolo del resto del testo, il Commento all'Albero della consanguineità, un testo tramandato solitamente nelle opere giuridiche, rafforzato qui da una raffigurazione dell'albero.
Online dal: 21.12.2009
Il CB 30 riunisce, in una legatura tedesca databile al 1569, due manoscritti latini del sud della Germania. Il primo, costituito da un centinaio di fogli, è databile al XII-XIII secolo. Si apre con un calendario provvisto di numerosi disegni dei segni zodiacali e di disegni a piena pagina; termina con delle orazioni e dei canti liturgici. Gli ultimi trenta fogli, copiati nel XIV secolo in una scrittura gotica accurata, contengono una serie di preghiere latine.
Online dal: 20.12.2007
Esemplare della cosiddetta Bibbia parigina, nella quale l'intero testo è copiato in un volume unico di dimensioni modeste, su due colonne, in caratteri ridotti. Questo codice venne prodotto nel centro o nell'est della Francia, intorno alla metà o alla seconda metà del XIII secolo. Lo rendono speciale, e di un certo lusso, la presenza di 82 iniziali istoriate e di 66 iniziali ornate. Particolare il fatto che il testo biblico riveli tracce di un'accurata correttura e che i salmi siano divisi in sezioni più piccole, secondo uno schema che esclude la committenza monastica ma rimanda piuttosto a quella di un laico o di un ecclesiastico secolare. Da una iscrizione erasa si rileva che nel 1338 apparteneva al monastero dei celestini di Notre-Dame di Ternes (Limoges), forse offertagli dal suo fondatore, Roger le Fort, figlio del signore di Ternes e in seguito arcivescovo di Bourges nel 1343. Prima di giungere nella collezione Bodmer fece parte della collezione del barone Edmond de Rothschild (1845-1934) da cui il nome di «Bibbia Rothschild».
Online dal: 17.12.2015
Trascrizione, realizzata nell'abbazia di San Gallo nel X secolo (prima del 950), dei quattro Vangeli con commentari di Girolamo.
Online dal: 31.07.2009
Questo primo volume, dei tre che costituiscono la Bibbia di Engelberg (insieme ai Cod. 4 e Cod. 5), contiene il Pentateuco ed i libri dei profeti. Il disegno a penna con i versi di dedica a c. 1v mostra l'abate Frowin (1143-1178) che consegna il manoscritto a Maria, patrona del monastero. Il grande volume venne scritto, secondo il colophon a c. 281v, da Richene, l'unico copista dell'epoca di Frowin di cui si conosca il nome. L'attenta preparazione della pergamena, con gli artistici rammendi colorati, e lo stile sobrio della scrittura e delle iniziali con pochi colori, sono caratteristici delle opere meglio conservate della biblioteca di Frowin.
Online dal: 09.06.2011
Questo secondo volume, dei tre che costituiscono la Bibbia di Engelberg, contiene, dopo il Cod. 3, i rimanenti libri del Vecchio Testamento. Nei versi a c. 1v si legge come Frowin (1143-1178) dedichi il codice a Maria, patrona del monastero. La struttura e l'organizzazione del codice corrispondono al semplice ma elegante stile dei volumi della biblioteca di Frowin. Il colophon a c. 213r ricorda il nome del copista Richene, che ha scritto anche gli altri due volumi della Bibbia di Engelberg (Cod. 3 e Cod. 5); miniature e titoli sono opera del cosiddetto Maestro di Engelberg. Da notare a c. 69v una raffigurazione colorata a piena pagina di Cristo e della Chiesa.
Online dal: 09.06.2011
Questo terzo volume, dei tre che costituiscono la Bibbia di Engelberg, contiene il Nuovo Testamento. Il codice comprendeva originariamente 204 fogli. Su uno dei fogli ritagliato, che oggi si conserva con la segnatura D 126 nell'archivio del monastero, viene menzionato in un verso di cinque righe il nome di Richene quale copista, scrittore anche dei due volumi con il Vecchio Testamento (Cod. 3 e Cod. 4). L'abate Frowin (1143-1178) ed il suo copista Richene sono raffigurati in una illustrazione a piena pagina a c. 1r. Allo stesso modo sono rappresentati i quattro evangelisti con i loro attributi, ricordati anche in alcuni versi (108v, 134v, 153v, 181r). Alle cc. 103r fino 105v sono inserite le tavole dei canoni. Il manoscritto presenta alcune iniziali non completate, parti lasciate libere per la decorazione ed alcune pagine completamente bianche.
Online dal: 09.06.2011
Questo manoscritto di origine cistercense, che si può datare alla prima metà del sec. XIII, contiene solo una parte del Vecchio Testamento, e cioè i libri da Isaia a Malachia compreso. Si tratta di un esempio di un libro che ha dovuto cambiare biblioteca per delle ragioni storiche. Conservato nell'abbazia cistercense di Frienisberg nel canton Berna, ha poi raggiunto Hauterive quando il monastero bernese è stato soppresso a causa della riforma protestante. L'ultimo abate di Frienisberg, Urs Hirsinger, avrebbe così raggiunto l'abbazia friburghese portando con sè una manciata di manoscritti.
Online dal: 09.04.2014
Il manoscritto contiene il Pentateuco, cioè i primi cinque libri della Bibbia e gli unici riconosciuti dai Samaritani, una comunità israelita tutt'ora presente in Cisgiordania e a Holon in Israele. Il testo in ebraico è scritto in alfabeto samaritano e presenta vari crittogrammi, in uno dei quali figura il nome del copista, Ya'akov ben Yossef ben Meshalma, che ha terminato il suo lavoro a Damasco l'anno 901 secondo l'Egira (1495 d.C.). Alcune pagine dell'accurato codice presentano delle macchie (per es. 132r, 170r) dovute al fatto che vi venivano apposte le mani in segno di venerazione. Il manoscritto, di cui non si conosce per intero la storia, venne messo in vendita nel 1902 al Cairo, per riapparire poi in una collezione privata, dalla quale la biblioteca cantonale di Friburgo l'ha acquistato nel 2000.
Online dal: 10.12.2020
Graduale dal convento dei francescani di Friburgo, secondo quanto si ricava dalla nota di possesso sulla carta di guardia era ancora in uso nel XVI-XVII secolo. Legatura del XVI secolo. Scritto in minuscola gotica intorno al 1300. L'inizio delle feste più importanti viene sottolineato da grandi iniziali, a volte con delle miniature (per es. c. 128v Ascensione, c. 132v miracolo della Pentecoste).
Online dal: 09.04.2014
Realizzato in una pergamena di un certo spessore, piuttosto sporca. Rilegatura del XVII-XVIII secolo con assi in legno rivestiti in pelle nera con impressioni a secco, con 5 borchie in ottone sia sul piatto anteriore che posteriore (1 borchia mancante sul retro). Due frammenti di fibbie. Particolarità paleografiche e di contenuto indicano che il volume è stato prodotto a Hauterive.
Online dal: 13.06.2019
La bibbia di medio formato è entrata alla Biblioteca di Ginevra tra il 1667 e il 1701 e costituisce una delle più antiche donazioni a questa biblioteca, prima denominata Accademia di Ginevra. Inoltre, questa Bibbia è stata utilizzata tra i 615 manoscritti biblici collazionati da Benjamin Kennicott (1776-1780) per il Vetus testamentum hebraicum variis lectionibus.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto, di origine francese, fece parte sicuramente dal XIV secolo della libraria secreta del convento di S. Francesco di Assisi, come attesta la sua presenza nell'inventario della biblioteca del convento redatto nel 1381 da frate Giovanni Ioli, che si occupò del suo riordino tra il 1377 e il 1384. Comprendeva in origine non solo il Liber sapientiae ma anche il terzo e quarto libro delle Sentenze di Pietro Lombardo. Fa parte di un consistente gruppo di manoscritti di origine francese, alcuni riccamente decorati, che furono acquisiti dal convento sin dalla fondazione della biblioteca. Il codice era ancora integro nel 1924, quando era in possesso dell'antiquario Leo Olschki; nel 1960, ormai smembrato, fu acquistato dalla Biblioteca cantonale e universitaria di Losanna presso l'antiquario ginevrino Nicolas Rauch.
Online dal: 14.12.2018
La Biblia Porta, dal nome del suo ultimo proprietario, contiene una bibbia miniata nella regione franco-fiamminga e databile alla fine del sec. XIII. La ricchezza di quest'opera, eccezionale ed unica, risiede nella qualità dell'illustrazione del testo: 337 scene di grande finezza artistica, piene di vita e di espressione, illustrano la vita degli uomini nel medioevo e la loro visione del mondo. L'apparato illustrativo è costituito da iniziali istoriate, iniziali ornate, drôleries e illustrazioni marginali. Il testo, scritto con una calligrafia molto accurata su della fine pergamena, è quello della versione latina della bibbia di s. Gerolamo riveduta a Parigi nel secondo quarto del XIII sec. Il codice è una delle rare opere ancora esistenti al mondo di questa scuola di miniatura del nord della Francia.
Online dal: 21.12.2009
Frammento di un estratto dal Levitico copiato intorno all'800. Questo comprende i versi 4.27-6.10, che contengono una parte delle leggi sui sacrifici (cap. 4-6). La copia, che corrisponde alla versione della Vulgata, costituisce una testimonianza scrittoria dell'area retica.
Online dal: 26.09.2017
Frammento di un estratto dal Levitico con i versi 15.20-18.6 copiato intorno all'800. Contiene le leggi sulla purezza (cap. 15), prescrizioni sugli incontri rituali dei giorni della espiazione (cap. 16), leggi sul consumo di carne e sulle pratiche cultuali connesse (cap. 17) così come le richieste di Dio di osservare questi comandamenti, e le prescrizioni sul matrimonio e sulla castità (cap. 18). La copia, che corrisponde alla versione della Vulgata, costituisce una testimonianza scrittoria dell'area retica.
Online dal: 26.09.2017
Prima parte di una Bibbia (seconda parte Ms. 6b) contenente i libri del Vecchio Testamento dalla Genesis fino a Iesus Sirach. Il manoscritto è stato prodotto nello stesso atelier dei Ms. 6b e Ms. 6c, sulla base dello stile delle iniziali nella Germania sudoccidentale, nel secondo terzo del XV secolo. La decorazione è costituita da piccole iniziali filigranate rosse e blu per i prologhi e da iniziali decorate più grandi per l'inizio dei libri. Viene ricordato nell'inventario del principe-vescovo Philipp von Gundelsheim (1487-1553), mentre nel sec. XVIII - secondo l'annotazione a c. 1r - era in possesso del collegio dei Gesuiti di Porrentruy. Nel sec. XIX passò in proprietà al Collège di Porrentruy, per confluire poi nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Seconda parte di una Bibbia (prima parte Ms. 6a), prodotta, come i codici Ms. 6a e 6c, nella Germania sudoccidentale nel secondo terzo del sec. XV. Il manoscritto è costituito da due parti delle quali la prima contiene i rimanenti libri del Vecchio Testamento (Isaia fino a II Maccabeorum), la seconda quelli del Nuovo Testamento. I libri della seconda parte (105r-219v) sono introdotti da iniziali istoriate o decorate, mentre all'inizio dei capitoli della seconda parte vi sono iniziali filigranate rosse e blu. Il manoscritto viene ricordato nell'inventario del principe-vescovo Philipp von Gundelsheim (1487-1553) mentre nel sec. XVIII - secondo l'annotazione a c. 1r - era in possesso del collegio dei Gesuiti di Porrentruy. Nel sec. XIX passò in proprietà al Collège di Porrentruy, per confluire poi nei fondi della Biblioteca cantonale giurassiana.
Online dal: 23.09.2014
Parte della bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene Samuele, Libro dei Re, Cronache. Su due colonne, vergato da una mano, con numerose correzioni su rasura. L'iniziale I della pagina dell'incipit (f. 7v), corrispondente a 24 linee, la F della pagina iniziale (f. 10v) corrispondente a 22 linee e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e dei prologhi, sono realizzati a penna con l'inchiostro rosso; si stagliano su dei fondi di colore blu e verde pallido che si distinguono dai colori pastosi presenti nel Min. 3 e Min. 4. I segni di usura e di scoloramento dei ff. 1r e 261v lasciano supporre che il manoscritto rimase slegato fino al XV secolo, quando ricevette la legatura attuale. Quale copertura degli assi di legno venne usata una pelle di Cordova marrone nella quale sono impressi motivi di animali e di piante; gli stessi decorano anche la piattaforma traforata delle due borchie centrali di ottone.
Online dal: 22.06.2017
Parte della Bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene i libri poetici (Proverbi fino a Siracide), Tobia, Giuditta, Ester, Esra, Maccabei. Su due colonne, vergato da una mano, con molte correzioni contemporanee. Annotazioni marginali più tarde e glosse di varie mani rivelano un uso intensivo del manoscritto fino al sec. XIV. L'iniziale P corrispondente a 15 linee nella pagina di apertura decorata (f. 7v) e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e prologhi, sono realizzate a penna con inchiostro rosso. Analogamente al Min. 4, i fondi delle lettere presentano un verde e un blu pastoso che si distingue dai colori più pallidi del Min. 2. Legatura romanica del sec. XII, con linee decorative e due ganci di chiusura.
Online dal: 22.06.2017
Parte di una bibbia latina in quattro volumi in pergamena, realizzata poco dopo il 1080 nello scriptorium del convento di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori e un'iniziale V (visione di Isaia), e una iniziale V a racemi dorati istoriata (chiamata di Geremia), che lasciano riconoscere l'influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il ms. Min. 18, il Min. 4 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049, all'epoca dell'abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca.
Online dal: 04.10.2011
Bibbia latina completa su pergamenta fine e molto bianca, scritta e miniata nell'area del lago bodanico nel primo quarto del sec. XIV. I prologhi ed i libri biblici sono introdotti da iniziali di 2-8 righe di testo, incorniciate, la più parte con figure, con colori e oro. All'inizio presenta due pagine illustrate con ciascuna sei medaglioni (disegni a penna colorati) nei quali sono raffigurati episodi dalla storia della creazione fino alla cacciata dal paradiso, l'arca di Noé ed il sacrificio di Isacco. La presenza del manoscritto è attestata a Sciaffusa fin dal sec. XV. Il codice Min. 6 è uno dei più bei manoscritti della Biblioteca ministeriale nel quale pergamena, scrittura e decorazione rappresentano un insieme.
Online dal: 04.10.2011
Questo manoscritto, di cui sono scomparsi di primi due fogli, possiede un colophon che si può leggere sul verso dell'ultima carta (299v). Nel colophon, redatto nel XIII secolo, si legge che la bibbia in tre volumi di Valère fu offerta alla comunità dei canonici di Sion intorno al 1195, in occasione della festa dell'Epifania, da Willencus di Venthône, decano della chiesa inferiore di Nostra Signora di Glarier. Quest'opera può essere messa in relazione con alcune bibbie certosine, specialmente con una bibbia in quattro volumi appartenuta ad una figlia della Grande Chartreuse (Grenoble, B.M., Mss 14, 13, 25, 15 rés (19-21 e 25)). In effetti, l'ordine dei libri del Vecchio Testamento della bibbia di Valère corrisponde del tutto a quello della "Bibbia in quattro volumi". Inoltre, l'iniziale della Genesi nella bibbia di Sion è praticamente identica alla "I" della Genesi di questa bibbia certosina.
Online dal: 13.10.2016
Il manoscritto, mutilo alla fine, appartiene alla tipologia delle Bibbie atlantiche prodotte nell'Italia centrale tra la metà dell'XI e la metà del XII secolo, nell'ambito della cosiddetta Riforma gregoriana. Il manoscritto corrisponde al primo tomo di una Bibbia realizzata in due tomi distinti e autonomi, dei quali il secondo è attualmente perduto. La Bibbia atlantica di Sion contiene la prima parte dell'Antico Testamento della Vulgata : Ottateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Ruth), Re, Profeti maggiori, dodici Profeti minori, Giobbe, Salterio lacunoso della parte finale (Ps 1-93,22a). Il manoscritto è conservato fin dall'origine nell'Archivio del Capitolo cattedrale di Sion, al quale venne verosimilmente offerto dal vescovo Ermenfroid (1055-1087/1092), che figura tra i principali promotori della Riforma gregoriana nelle diocesi di quello che era il Secondo Regno di Borgogna.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto contiene una raccolta sistematica di testi di diritto canonico redatta intorno all'800 a Lione nel quadro della riforma ecclesiastica effettuata in epoca carolingia; la raccolta prende il nome dal suo primo editore, il francese Jean-Luc d'Achéry (XVII sec.). E' scritto in minuscola carolina databile nella prima metà del sec. IX ed è il più antico manoscritto appartenente alla biblioteca dell'Archivio capitolare di Sion, nella quale si trova almeno dal sec. XVI/XVII (nota di possesso a c. 2r).
Online dal: 21.12.2010
Questa Bibbia latina portatile contiene l'Antico (cc. 5v-344v) e il Nuovo Testamento (cc. 346r-435v), preceduti dai prologhi di s. Gerolamo all'insieme della Bibbia e al Pentateuco (cc. 4r-5v) e seguiti dall'Interpretazione dei nomi ebraici (cc. 436r-471v). Contiene delle iniziali miniate (cc. 5v, 190v, 364v e 377v), o dorate, o decorate con filigrane rosse e blu; alcuni fogli (2, 3, 345, 357, 472) mancano o sono stati tagliati. Come veniamo a sapere dall'explicit a c. 471v, questo manoscritto venne trascritto nel 1440 da Jean Comte (Comitis) di Warmarens (Vuarmarens, FR), curato di Billens (FR). Il RCap 243 proviene dalla biblioteca dei cappuccini di Sion, ordine istallatosi in questa città dal XVII secolo. Una nota di possesso manoscritta del proprietario sulla controguardia anteriore indica che questa bibbia apparteneva nel 1785 al cappuccino Josef Alexius [Eggo] di Loèche (1761-1840; guardiano a S. Maurice dal 1805 al 1808, a Sion dal 1808 al 1811 e dal 1819 al 1822).
Online dal: 22.03.2018
Questa Bibbia latina contiene dei libri dell'Antico Testamento (Ottateuco, Re, Cronache, Ezra, Tobia, Giuditta, Ester, Giobbe, poi i Maccabei), preceduti dal prologo di s. Gerolamo all'insieme della bibbia (nell'ordine logico: cc. 11 poi 13-14r; incompleto all'inizio), da un estratto del De doctrina christiana 2, 8-9 di s. Agostino (c. 14) e dal prologo di s. Gerolamo al Pentateuco (nell'ordine: cc. 14v poi 9). Alcuni fogli all'inizio sono scomparsi o non sono stati rilegati correttamente; il manoscritto inizia attualmente con la Genesi 19.26. Il testo della Genesi, incompleto, si legge nell'ordine seguente: cc. 9v-10, 15-16, 12 (manca: Gn 10.30-19.26), 1-8 (manca: Gn 31.28-36.19), 17-26r. Similmente, la fine del manoscritto è difettosa; il testo si interrompe a c. 379v con il II Maccabei 14.6. La foliazione moderna presenta degli errori: 3 fogli non sono stati contati tra le cc. 161 e 162; la foliazione passa da c. 188 a c. 190, ed esiste una c. 256a. Il RIKB 8 presenta una iniziale blu con filigrana rossa (c. 9v) così come altre iniziali dipinte in rosso più semplici, talvolta con dei motivi geometrici (per es. alle cc. 69r o 112r). Come si apprende dell'explicit a c. 227v, questa Bibbia fu trascritta nel 1433. Appartenne all'imprenditore svizzero Kurt Bösch (*1907 a Augusta – morto nel 2000 a Augusta), bibliofilo, collezionista e mecenate, che segnatamente fondò l'Istituto universitario Kurt Bösch (IUKB) a Bramois/Sion (VS). Nel 2012, l'IUKB fece dono alla Médiathèque Valais di varie opere preziose, tra le quali questo manoscritto.
Online dal: 22.03.2018
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Questa bibbia parigina, o bibbia di Sorbona, prodotta intorno al 1270 nella Francia del nord, non è solo notevole per la forma dell'allestimento del testo, corredato di glosse e correzioni, ma anche per le miniature di grande qualità. Il volume giunse nel tardo sec. XVI a Zuchwil e si trova dal sec. XVIII nella biblioteca della collegiata di Soletta.
Online dal: 25.06.2015
Prodotto nel 1457 in area altorenana, questo manoscritto contiene una notevole traduzione indipendente dei libri biblici della saggezza, la più antica traduzione di varie opere di Seneca ed una traduzione, a sua volta indipendente, dell'insegnamento sulla cura domestica dello pseudo-Bernardo di Clairvaux. Non è possibile stabilire attraverso quali strade il volume sia giunto a Soletta, in ogni caso appartenne già nel XVIII secolo ai fondi della biblioteca cittadina solettese.
Online dal: 25.06.2015
Resti di una Bibbia di Alcuino proveniente dal convento domenicano di Berna; intorno al 1495 furono utilizzati dal legatore Johannes Vatter come carte di guardia per vari incunaboli oggi a Berna e Soletta. Dopo la secolarizzazione del convento nel 1528, questo volume giunse a Soletta, dapprima nella biblioteca della collegiata di S. Orso e, a seguito della sua secolarizzazione nel 1874, nella Biblioteca cantonale, una delle precedenti istituzioni dell'attuale Zentralbibliothek di Soletta. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 5 (Biblia latina).
Online dal: 12.12.2019
Ci sono stati tramandati meno di dieci testimoni della revisione della Vulgata di Teodolfo di Orléans († 821). Nello Staatsarchiv di Soletta e nella Zentralbibliothek della stessa città si conservano numerosi frammenti di una di queste bibbie di Teodolfo del sec. IX proveniente dalla collegiata di S. Ursen di Soletta, dove nel sec. XVI venne ridotta in pezzetti ed utilizzata come materiale di rinforzo per legature. Riunificazione virtuale dei frammenti: [sine loco], codices restituti, Cod. 3 (Biblia Theodulfi Fragmenta).
Online dal: 19.03.2015
Questi frammenti tardo-antichi sono tra le più antiche copie esistenti della «Vulgata», ossia la versione latina dei Vangeli riveduta da Girolamo († 420). Il codice è stato probabilmente prodotto nell'Italia del nord quando Girolamo era ancora in vita, ed è pervenuto in seguito, nell'alto medioevo, all'abbazia di San Gallo. In occasione della riorganizzazione della biblioteca avvenuta intorno al 1460, tali fogli sono stati incollati al dorso e alla parte interna del piatto, diventando parte della nuova legatura del VadSlg Ms. 292.
Online dal: 20.05.2009
Bibbia tascabile completa, riccamente miniata, databile al terzo quarto del XIII. I Vangeli combinano le nuove numerazioni dei capitoli del XIII secolo con la precedente, eusebiana. La sezione dei Salmi include versioni galliche affiancate dalla versione latina di Girolamo;contiene anche iniziali miniate accompagnate da “drôleries”.
Online dal: 20.05.2009
La bibbia tascabile, scritta probabilmente a Parigi, contiene l'Antico Testamento con 16 prologhi di Girolamo ai singoli libri biblici. Alla fine sono stati strappati almeno cinque fogli da 1Macc 4,38. La pergamena, eccezionalmente fine e sottile, è di ottima qualità. Su ogni pagina vi sono titoli delle colonne bicolori e numeri di capitolo in rosso e blu. La decorazione del libro è costituita da iniziali filigranate e iniziali a colori, alcune con rappresentazioni figurative: p. 9 (storia della creazione), p. 137 (Mosè), p. 435 (Davide con arpa), p. 446 (Davide), p. 450 (insipiens), p. 470 (Davide), p. 482 (Salomone). Nei Salmi, la divisione liturgica in otto parti del Salterio è particolarmente evidenziata da iniziali a colori.
Online dal: 14.12.2022
Manoscritto contenente libri dell'Antico e Nuovo Testamento, trascritto da Winithar agli inizi dell'Abbazia di San Gallo.
Online dal: 14.09.2005
Il manoscritto, su due colonne, contiene la copia dei primi otto libri del Vecchio Testamento (Pentateuco, Josué, Giudici, Ruth) trascritta nel monastero di S. Gallo nel XII secolo. All'inizio (p. 1) e alla fine (p. 254) si trova, accanto ad alcune prove di scrittura e a qualche osservazione in lingua latina e tedesca, la trascrizione di due inni con neumi (Veni redemptor gentium di Ambrogio e Jesu redemptor omnium).
Online dal: 23.06.2016
Copia dei libri veterotestamentari, costituita da due codici: pp. 3–105 con il primo e secondo libro delle Cronache (Paralipomeni), XII secolo; pp. 107–239 con il primo e secondo libro apocrifo dei Maccabei con due prologhi, XI secolo. La decorazione è costituita da una iniziale rossa contornata, con tralci vegetali, a p. 107.
Online dal: 23.06.2016
Manoscritto biblico databile agli anni dell'abbaziato di Werdo (784-812); contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento (Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei cantici, Sapienza, Siracide, Libri dei Re). Volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene, in una versione poco accurata, il libro veterotestamentario di Tobia; scritto verso la fine del sec. IX nell'abbazia di S. Gallo e più tardi probabilmente utilizzato nell'insegnamento scolastico.
Online dal: 21.12.2009
Contiene i libri biblici Tobia (pp. 2–73), Giuditta (pp. 74–164), Ester (p. 165–247), Canticum Canticorum (pp. 248–261), scritti da varie mani, che mostrano in parte influenze insulari. Nelle pp. 264–318 si trova un glossario biblico difettoso all'inizio, ordinato secondo i libri della bibbia (dalla Genesi al Libro del Siracide). Tra le spiegazioni dei termini, prevalentemente in latino, si trovano anche 178 glosse in antico tedesco. In alcune pagine (pp. 101–104) vi sono delle parti mancanti su cui sono stati incollati dei frammenti in corsiva merovingica (grafia a-b di Corbie) che appartengono al Cod. Sang. 214.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto contiene vari libri del Vecchio Testamento: Giobbe, Proverbi, Kohelet (Ecclesiaste), il Cantico dei Cantici, il Libro della Sapienza, il Siracide, ed è stato scritto da una sola mano nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo. Sulla prima pagina, rimasta libera, è stata trascritta una lamentazione di un monaco irlandese (Dubduin?) in 16 esametri sulla accoglienza poco amichevole nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
Codice trascritto da Winithar, contenente estratti di libri del Vecchio e Nuovo Testamento.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto biblico databile agli anni dell'abbaziato di Waldo (782-784) e Werdo (784-812). Contiene trascrizioni di libri dell'Antico Testamento. La parte più recente , databile al primo terzo del X secolo, contiene i libri veterotestamentari dei Proverbi e di Giobbe.
Online dal: 14.09.2005
Copia dei libri dell'Antico Testamento, principalmente con i prologhi di Girolamo: Proverbi (pp. 5-37), Qoelet o Ecclesiaste (pp. 37-49), Cantico dei Cantici (pp. 49-55), Sapienza (pp. 55-78), Siracide (pp. 78-141), Giobbe (pp. 141-180), Tobia (pp. 180-195), Giuditta (pp. 195-214), Ester (pp. 214-232). Con alcune iniziali a penna con motivi vegetali a inchiostro rosso (pp. 7, 8, 141, 143, 180, 181).
Online dal: 14.12.2018
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento databili al primo terzo del IX secolo, contenenti una glossa autografa di Notkero Balbulo ( † 912).
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto di San Gallo del IX secolo contenente una trascrizione del Vangelo di Matteo e dell'inizio del Vangelo di Marco. Nella seconda parte si trova una copia dei salmi 101-150 in latino e greco, il Cantico dei Cantici e altre orazioni (Magnificat, Te Deum, Padre Nostro), come pure una litanita di tutti i santi di San Gallo, trascritta, tra l'880 e il 900, nell'abbazia di San Gallo senza dubbio a partire da un esemplare proveniente da Costantinopoli.
Online dal: 23.12.2008
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene una trascrizione del "Salterio ebraico". Volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.06.2006
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz, monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto composito di tre parti: 1) Cantico dei Cantici con ai lati un commento erudito, databile al sec. XII/XIII, probabilmente scritto nell'abbazia di S. Gallo, 2) la lettera di Prospero di Aquitania a Rufino su «De gratia et libero arbitrio», l'opera «Pro Augustino responsiones ad capitula obiectionum Gallorum calumniantium» di Prospero di Aquitania, l'opera di Agostino «Responsiones ad Dulcitium de octo quaestionibus ab eo missis» e lo scritto pseudo-agostiniano «Hypomnosticon contra Pelagianos» (come nel ms. Colonia, Dombibliothek, Codex 79), del sec. IX, 3) la versione incompleta dell'opera di Agostino «Enchiridion de fide, spe et caritate» (compendio sulla fede, la speranza e l'amore) anche del sec. IX.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto di San Gallo databile all'incirca all'800, con le trascrizioni di tre libri dell'Antico Testamento (Libro dei Proverbi, Libro del Predicatore, Cantico dei Cantici). Sul primo foglio, come schizzo a penna, si trova il verso satirico di San Gallo, celebre per i germanisti: Liubene ersazta sine gruz unde kab sina tohter zu...
Online dal: 23.12.2008
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz (820-840 circa), monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 31.12.2005
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz (820-840 circa), monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 14.09.2005
Trascrizioni dei libri dell'Antico Testamento (Isaia, Osea, Zaccaria e Daniele) risalenti al tempo dell'abate Grimaldo (841-872), con glosse di commento ai margini di destra e sinistra del testo biblico.
Online dal: 12.06.2006
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene trascrizioni di libri del Vecchio Testamento (Isaia e Geremia). È un volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel".
Online dal: 12.12.2006
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz, monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 31.12.2005
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento, dono del vescovo Giovanni di Costanza (760-782) al monastero di San Gallo. Compendio di 27 trattati medici e ricettari di autori del IX secolo, conosciuti e non.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto dei libri veterotestamentari di Ezechiele, Daniele e dei dodici Profeti minori, trascritto nel IX secolo nell'abbazia di San Gallo. Ai fogli 1 e 2 si trovano dei frammenti residui di una versione greca del Vangelo di Marco.
Online dal: 23.12.2008
Manoscritto biblico risalente agli anni in cui Hartmut era vice-abate (ca. 850-872) e abate (872-883). Contiene libri del Vecchio Testamento (Ezechiele, Daniele e i Profeti minori); è un volume della cosiddetta "Kleine Hartmut-Bibel". Vi è inserita un'imprecazione del possessore contro chi si rende colpevole di furto.
Online dal: 12.12.2006
Contiene il testo dei due libri dei Maccabei, scritto nel sec. IX nel monatero di S. Gallo. La fine del secondo libro dei Maccabei manca.
Online dal: 21.12.2009
Il codice contiene il vangelo di Matteo con il prologo monarchiano (Stegmüller, Repertorium Biblicum, Nr. 590; pp. 1-4), un prologo anonimo (Stegmüller, RB 589; pp. 2–3, margine), la Glossa ordinaria e altre glosse (tra gli altri Stegmüller, RB 10451 [2]). Il manoscritto, che presenta una legatura romanica, fu probabilmente scritto verso la fine del XII secolo, forse anche all'inizio del XIII secolo. Non è chiaro se sia stato prodotto a S. Gallo, ma la nota di possesso Liber sancti Galli del XIII secolo (controguardia anteriore) indica che già allora si trovava nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 10.12.2020
Il codice contiene il vangelo di Marco con il prologo monarchiano (Stegmüller, Repertorium Biblicum, Nr. 607; pp. 3-8) e la Glossa ordinaria. Il manoscritto, che presenta una legatura romanica, fu probabilmente scritto verso la fine del XII secolo, forse anche all'inizio del XIII secolo. Non è chiaro se sia stato prodotto a S. Gallo, ma la nota di possesso Liber sancti Galli del XIII secolo (p. 2) indica che già allora si trovava nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 10.12.2020
Il codice contiene il vangelo di Luca con la Glossa ordinaria. Il manoscritto, che presenta una legatura romanica, fu probabilmente scritto verso la fine del XII secolo, forse anche all'inizio del XIII secolo. Non è chiaro se sia stato prodotto a S. Gallo. La decorazione consiste in due iniziali a strisce divise: a p. 1 una Q tracciata con inchiostro rosso, con fondo verde e blu, la cui coda è costituita da un drago, a p. 2 una F il cui corpo a inchiostro rosso è riempito con oro, con tralci verdi su fondo blu.
Online dal: 10.12.2020
Il vangelo irlandese di Giovanni, rilegato in dittici d'avorio, offerti in dono a Carlo Magno per la sua incoronazione imperiale (800).
Online dal: 31.12.2005