Questo codice contiene la ricostruzione virtuale di un manoscritto costituito dai codici F III 15e e N I 1: 3c. In concomitanza con la loro digitalizzazione e descrizione si è potuto dimostrare che N I 1: 3c intorno al 1500 costituiva il primo fascicolo di F III 15e. Questo spiega il titolo De conflictu viciorum et virtutum a c. 1r di N I 1: 3c, che ha un senso se riferito all'intero codice. Come dimostra la perdita di testo all'inizio ed alla fine, N I 1: 3c costituiva precedentemente parte di un altro codice. L'intero manoscritto giunse a Basilea nel XVI sec.; N I 1: 3c venne in seguito, separato prima del 1643.
Online dal: 17.03.2016
Il manoscritto di fattura accurata, contiene la prima parte della Summa theologiae di Tommaso d'Aquino, uno dei capolavori del teologo della Scolastica, e proviene dalla biblioteca di Johannes de Lapide, monaco della certosa di Basilea. I fascicoli sono costituiti da una successione di fogli di pergamena e carta che si alternano regolarmente. Il proemio inizia con una pagina decorata con oro, una Q iniziale in foglia d'oro, tralci marginali con fiori e bacche e un intercolumnio decorato.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto è stato vergato dal produttivo copista e in seguito priore del convento domenicano di Basilea Albert Löffler nel 1445, poco prima del suo ingresso nell'ordine. Il suo contenuto illustra l'educazione accademica e religiosa di Löffler: contiene testi latini a carattere spirituale, come lo Speculum artis bene moriendi, oggi attribuito a Nikolaus von Dinkelsbühl, il Pilgerbuch der Seele zu Gott di Bonaventura di Hugo e lo Speculum ecclesiae di Ugo di Santo Caro, accanto al popolarissimo Liber de ludo scacchorum di Jacobo da Cessole, uno dei primi trattati in latino sugli scacchi. Sono inclusi anche due testi in tedesco: un trattato sulla perfezione e un catalogo di domande per verificare se all'anima di un malato spetti, dopo la morte, la vita eterna.
Online dal: 14.12.2018
Il volume contiene tra gli altri degli scritti sui concilio, l'ultimo trattato viene definito come noviter compilatus. Alla scrittura del testo hanno contribuito numerose mani del secondo quarto del XV secolo. L'ultima pagina è abbellita da un Titulus crucifixi in tre lingue, scritto in una maiuscola di tradizione bizantina, che all'epoca del concilio, partendo dall'Italia, si è diffusa in forme a volte bizzarre. La presenza di fori nella coperta anteriore e di tracce di ruggine sul foglio di guardia anteriore staccato identificano il volume quale appartenente ad una biblioteca nella quale i manoscritti erano incatenati.
Online dal: 19.03.2015
Manoscritto composito del secondo quarto del sec. XV costituito da otto parti indipendenti; si possono distinguere molte mani. Il volume contiene scritti sul concilio ed era in possesso, come suggeriscono delle annotazioni autografe, del domenicano Giovanni di Ragusa, che prese parte al concilio di Basilea in qualità di rinomato teologo. In seguito il volume venne in possesso del convento basilese dei domenicani.
Online dal: 25.06.2015
Postille alla Genesi e all'Esodo; scritto nel 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna colorati che si estendono da un quarto a metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 2-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Levitico, Numeri e Deuteronomio, scritto nel 1397 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 23 disegni a penna in parte colorati che si estendono prevalentemente su metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1, 3-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Giosuè, Giudici, Ruth, Esdra, Giobbe, scritto nel 1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 58 disegni a penna che si estendono su mezza pagina, in parte o interamente colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-2, 4-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Libro dei Re e a Ester, scritto nel 1400-1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna inseriti in una colonna, in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-3, 5-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Geremia, Daniele, Maccabei e Giuditta, scritto nel 1393 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 53 disegni a penna colorati e in parte incorniciati che si estendono su metà o sull'intera pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-4, 6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Isaia e ai dodici profeti minori, scritto presumibilmente tra il 1393 ed il 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da due disegni schematici della meridiana che illustrano il miracolo della guarigione di Ezechia. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-5, e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Postille al Vangelo di Matteo e trattato sugli scacchi di Jacopo da Cessole, scritto nel 1392 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 13 disegni a penna colorati inseriti in una colonna. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, e 11-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
lla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, 10 e 12-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille agli Atti degli Apostoli, all'Apocalisse e alle lettere canoniche, scritto nel 1405-1407 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 14 disegni a penna che si estendono su metà della pagina in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, 10-11 e 13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille alle Lettere di Paolo, scritto nel 1413-1415 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi riccamente illustrati A II 1-6 e 10-12, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto riunisce dei trattati contro gli ussiti dei teologi Stanislaus de Znoyma (-1414), Simon de Tišnova (1370-1432) e Petrus de Pulka (1370-1425). Nonostante il titolo finale del primo trattato indichi il 1431 come data di copia, l'intero codice è stato scritto nel corso del secondo quarto del XV secolo. La carta è filigranata. Una mano contemporanea al copista principale ha aggiunto all'inizio del volume un indice del contenuto e alla fine un elenco delle tesi ussite accompagnate dalle loro confutazioni. Questo stesso scriba chiude poi il ms. con una poesia che condanna il saccheggio dei soldati. Il codice era tra i libri del convento dei domenicani di Basilea. Rilegatura antica in pelle di scrofa, con impressioni a secco; originariamente incatenato e dotato di chiusura. Il contropiatto posteriore contiene un frammento di pergamena, mentre in quello anteriore vi era il frammento di un poema in francese.
Online dal: 04.10.2018
Corano, scritto nel mese di Ramaḍān 639 h. [= marzo-aprile 1242] da Muḥammad Ibn al-Maʿāǧīnī. Il manoscritto contiene, oltre al testo canonico, anche le varianti dei sette lettori del corano e le sue tradizioni più importanti. Fu portato a Basilea da Costantinopoli nel 1437 dal domenicano Giovanni da Ragusa, uno dei teologi più importanti presenti al Concilio. Dal 1433 in possesso del convento domenicano di Basilea per disposizione testamentaria di Giovanni, nel 1559 passò in proprietà alla biblioteca dell'università. Il manoscritto fu utilizzato dal teologo zurighese Theodor Bibliander per la preparazione della sua edizione della traduzione latina del corano di Robert von Ketton (Basilea 1543).
Online dal: 20.12.2016
Il commento ai Salmi è un autografo di Ambrosius Alantsee il quale, dopo aver studiato e successivamente insegnato all'Università di Basilea, nel 1480 entrò nella certosa basileese, dove operò come copista, fu priore e autore di letteratura prevalentemente liturgica. Questo manoscritto è stato scritto pochi anni prima della sua morte, che lo sorprese nel 1505 in occasione di un viaggio di visitazione a Erfurt.
Online dal: 10.10.2019
Interpretazione in tedesco della Postilla ai Salmi di Niccolò di Lira (morto 1349), realizzata probabilmente ancora nel corso della sua vita. Il commento ai salmi, prima attribuito a Heinrich von Mügeln, è opera di un anonimo non ancora storicamente attestato, il cosiddetto "Österreichischer Bibelübersetzer". Questi traduce il testo di base abbreviandolo e corredandolo di aggiunte. L'esemplare, proveniente dalla biblioteca della certosa di Basilea, è databile alla metà del XV secolo e le sue miniature appartengono al gruppo di Vullenhoe.
Online dal: 20.12.2016
I due fogli singoli riportano entrambe le strofe della «Goldenes Ave Maria»: una prima volta nella forma della canzone glossata «Ave got grüß dich reine magt» (A III 52a), la seconda in un adattamento del certosino di Basilea Ludwig Moser (A III 52b). Entrambi i testi potrebbero essere stati scritti da lui stesso nella certosa di Basilea.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto contiene principalmente le Confessiones di Agostino e il suo trattato De virtutibus et meritis. E' stato scritto nel 1471 da Henricus de Bocholdia che nel 1464, in occasione della riforma di Windesheim, fece professione dei voti religiosi presso i canonici regolari di S. Leonardo a Basilea. In una nota aggiunta nel 1473 sul foglio 162rb, più volte cancellata e quindi non più decifrabile con sicurezza, Henricus riferisce del tentativo di riforma del convento di Interlaken (1473-1475), dove egli sarebbe volentieri voluto andare.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto, in parte datato, proviene dal convento agostiniano di San Leonardo e contiene principalmente testi patristici e liturgici. Per un certo periodo il volume fu utilizzato come modello nella tipografia dello stampatore basileese Michael Furter, che nel 1496 curò l'edizione della Expositio super cantica canticorum - tramandata sotto la paternità di Gregorio Magno e ora attribuita a Robertus de Tumbalena - insieme alle correzioni apportate al manoscritto. Una copia dell'edizione può essere stata restituita al convento insieme al manoscritto; in ogni caso, si è conservata una copia a stampa con la rispettiva nota di possesso.
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto fa parte del fondo della certosa di Basilea, alla quale è stato donato da un ex decano di Rheinfeld, Antonius Rütschmann. Contiene principalmente le Omiliae in evangelia di Gregorio Magno e i primi due libri del Libri miraculorum di Cesario von Heisterbach, oltre a prediche e estratti di Johannes von Freiburg, Johannes Mulberg e Giordano di Quedlinburg.
Online dal: 18.06.2020
Questa copia ashkenazita del XIV e XV secolo del Sefer Moreh Nevukhim (Guida per i perduti) di Mosè Maimonide è la traduzione in ebraico del testo fatta nel 1204 da Samuel ben Judah Ibn Tibbon (1150-1230). Questa copia include anche una prefazione al commento al Moreh Nevukhim di Shem Tov ben Joseph ben Shem Tov, un rabbino spagnolo del XV secolo e un ardente difensore della filosofia di Aristotele e di Maimonide. Nel XVI secolo questo manoscritto apparteneva a Johann Buxtorf II, e fu utilizzato come base per l'edizione latina di quest'ultimo del Doctor Perplexorum (Basilea, 1629).
Online dal: 19.03.2020
Il volume con le Questioni del teologo viennese Iodocus Gartner (attestato tra il 1424 e il 1452) era in possesso di Albertus Loeffler (metà del XV sec.) ed era parte della biblioteca catenata del convento domenicano di Basilea.
Online dal: 26.09.2017
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene testi scritti a mano e a stampa su questioni di storia dell'ordine, vita spirituale e interpretazioni teologiche, come per esempio il commento all'Ecclesiaste di Dionigi Certosino (1402-1471). Le parti manoscritte sono di varie mani, tra cui quella del certosino di Basilea Johannes Gipsmüller (1439-1484).
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto, di origine sconosciuta e risalente all'inizio del XIII secolo, contiene scritti monastici e canonistici, tra i quali per esempio la regola per il monastero che Benedetto da Norcia aveva emanato nel 529 per il suo monastero a Montecassino, la Regula pastoralis di Gregorio Magno sull'ideale del pastore delle anime (laico) del tardo sec. VI, o la versione breve di una parte del Decretum Gratiani del sec. XII.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea è composto di diverse parti rilegate insieme ed è concepito come un libro devozionale per i conversi. Contiene vari testi di base nella traduzione tedesca, tra cui una regola di San Benedetto, una leggenda benedettina e varie preghiere, che si rivolgono sia direttamente ai fratelli laici dei certosini sia ai fratelli laici dei benedettini.
Online dal: 14.12.2017
I 14 fogli furono estratti verso la fine del XIX secolo da un manoscritto composito della certosa di Basilea. Le 11 xilografie colorate, con il rispettivo testo manoscritto, tramandano una Ars moriendi in tedesco, un tipo di testo sull'arte di morire molto diffuso nel tardo medioevo.
Online dal: 26.09.2017
Il piccolo libro di devozione proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. È stato scritto da dieci mani diverse e contiene, oltre a numerose preghiere, la legenda di Ugo di Lincoln, un trattato sulla passione e un «Cisiojanus» (una poesia per ricordarsi le feste e le festività della Chiesa, così chiamato dall'incipit della versione latina).
Online dal: 14.06.2018
I 21 fogli della Epistula concordiae di Corrado di Gelnhausen erano in origine parte di un manoscritto composito a contenuto teologico proveniente dal convento domenicano di Basilea. Il testo fu vergato nel 1397 da Heinrich Jäger di Ulm a Parigi. Per quanto riguarda il contenuto, si tratta della rielaborazione di una proposta atta a risanare il Grande scisma del 1378, formulata su richiesta del re Carlo V di Francia; Corrado di Gelnhausen propone di convocare un concilio generale.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, con testi per l'insegnamento sulle Sentenze di Pietro Lombardo, è stato realizzato nel 1399/1400 a Vienna, scritto da Heinrich von Rheinfelden nel corso dei suoi studi presso quella università. Insieme al copista, il volume giunse più tardi nel convento dei domenicani di Basilea, nella cui biblioteca venne poi inglobato.
Online dal: 22.03.2018
Commento a inni e a sequenza, scritto nel 1443 a Isny da Ulrich Bentz di Winterthur, attestato nel 1444/1445 a Erfurt come studente immatricolato. Il testo è in stretta relazione con un manoscritto basilese del XIV secolo; delle tradizioni parallele si trovano in vari manoscritti della Germania meridionale. Delle tracce sulla coperta posteriore dimostrano che il volume era un liber catenatus.
Online dal: 25.06.2015
La cronaca, giunta alla UB con il fondo del Museo Faesch, contiene due parti. La prima parte è stata scritta da Heinrich Arnoldi e tratta, sotto forma di dialogo tra il priore della certosa e la sua patrona Santa Margherita, della fondazione e dello sviluppo della certosa fino al 1480. Questa tipologia del dialogo, che Arnoldi ha utilizzato in diversi suoi scritti, è inusuale se si tratta di contenuti storici, e infatti viene abbandonata nella seconda parte. La seconda parte, un autografo di Georg Carpentarius, continua la cronaca fino al 1526, cioè fino a poco prima della secolarizzazione della certosa, avvenuta nel 1529.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto, di un formato estremamente stretto, è stato creato a Magonza ed è successivamente giunto come dono dei certosini che vi risiedevano alla certosa di Basilea. Contiene un gran numero di testi brevi e molto brevi: oltre ad una serie di prediche, soprattutto estratti da trattati teologici, di storia ecclesiastica e politici, tra cui alcuni in tedesco.
Online dal: 18.06.2020
La prima parte del codice, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene un trattato sulle multe adeguate per vari reati contro i comandamenti e i sacramenti. Una seconda parte è costituita da una raccolta di inni in latino che, oltre ad una traduzione tedesca interlineare, sono forniti anche di una traduzione tedesca libera come testo continuo, in parte abbinata ad una breve interpretazione. Seguono testi sulla Messa e alcuni Opuscula di Gregorio Nazianzeno, una lettera di Johannes Heynlin de Lapide sulle qualità di un buon sacerdote e un breve testo di Heinrich Arnoldi su una predica su Maria.
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto è stato allestito intorno al 1370 nell'area linguistica meridionale alemannica e trasmette il corpus di exempla della «Alemannischen Vitaspatrum», una delle più importanti opere di raccolta agiografiche, nella sua forma originaria. Alla fine è stato ricopiato un trattato di mistica compilato, nel quale tra le altre è stata inserita la glossa «Von dem überschalle». L'origine del manoscritto è sconosciuta.
Online dal: 26.09.2017
Il fascicolo, costituito unicamente da tre pagine, contiene delle preghiere e un testo sulle sette gioie della Vergine.
Online dal: 14.06.2018
Il volume cartaceo della biblioteca della certosa di Basilea, senza decorazione, contiene le Disputationes o Quaestiones di Johannes Heynlin de Lapide. Questi dibattiti, che secondo la nota che si legge a c. 1r si svolgevano a Parigi al cospetto e da parte di Heynlin, sono state scritte da numerose diverse mani, tra le quali quella dello stesso Heynlin.
Online dal: 14.12.2018
Il volume contiene un gran numero di testi teologici e di diritto ecclesiastico. Discende interamente dalla penna di un copista, il certosino di Basilea Heinrich von Vullenhoe. In una lunga annotazione egli informa sui motivi che lo hanno portato alla compilazione: poiché egli stesso, in qualità di certosino non poteva apparire come predicatore, non gli rimaneva che la possibilità di diffondere la Parola di Dio con le sue mani, cioè scrivendo libri. Egli sperava che la sua compilazione avrebbe rafforzato i devoti sulla loro via e sarebbe stato motivo di pentimento per i peccatori. Molti dei testi che Vullenhoe ha riunito in questo volume si riferiscono direttamente all'ordine certosino. Ne è un esempio il trattato de esu carnium, che difende la pratica certosina di rinunciare alla carne come cibo. Molti testi sono tramandati anche in altri manoscritti della certosa di Basilea.
Online dal: 12.12.2019
Il manoscritto, databile intorno al 1460 e vergato dal notaio e cancelliere di Basilea Jodocus Seyler (1454-1501), contiene le lettere di Paolo nella sequenza canonica, così come la lettera ai Laodicensi apocrifa. La Lettera ai Romani è riccamente glossata, nella prima lettera ai Corinzi si trovano ancora alcune glosse interlineari e poi il processo di commento si interrompe. Delle molte iniziali certamente presenti in origine è rimasta unicamente una figurata.
Online dal: 26.09.2017
Sin dal secolo XIII i Quatuor libri sententiarum, una collezione di dichiarazioni dei Padri della Chiesa su importanti problemi teologici raccolta da Pietro Lombardo alla metà del sec. XII, hanno assunto lo statuto di libro di testo presso le facoltà teologiche. Esse erano parte fondamentale dello studio di base e venivano interpretate intensivamente nelle lezioni e nei commenti. Il manoscritto del XIV secolo, proveniente dalla biblioteca „incatenata“ del convento domenicano di Basilea, contiene commenti di Henricus de Cervo, Guglielmo di Ockam, Iacobus de Altavilla e altri.
Online dal: 19.03.2015
Il libello di Giovanni evangelista, proveniente dal monastero delle clarisse di Gnadental, fu completato nel 1493. Il manoscritto contiene testi di e su Giovanni evangelista, tra questi exempla, prediche, sequenze, lezioni e la rivelazione in tedesco. La vita di Giovanni all'inizio del manoscritto è corredata da un ricco ciclo di immagini con scene della leggenda dell'evangelista.
Online dal: 14.12.2017
Oltre ai suoi salmi greco-latini, copiati sul continente da monaci irlandesi in epoca carolingia, il celebre codice basilese contiene una piccola serie di pezzi di devozione privata in latino, aggiunti dai monaci. Il luogo esatto della copia e le sue peregrinazioni successive non sono conosciuti, nonostante un legame con l'abbazia di S. Gallo e/o quella di Bobbio sia stato sovente avanzato sulla base di una nota la cui interpretazione rimane discussa. Verso il 1628-1630 appare nel catalogo della famiglia Amerbach poi, verso il 1672-1676, in quello di Johannes Zwinger.
Online dal: 22.03.2012
Intorno al 1510 il certosino di Basilea Georg Carpentarius tradusse gli statuti dei fratelli laici del suo ordine dal latino al tedesco. Nella certosa di Basilea il testo è stato tramandato quale autografo del traduttore. Era conservato nella biblioteca dei conversi.
Online dal: 04.10.2018
Il volume fu trascritto nel 1489 da Ambrosius Alantsee (†1505). Originario di Füssen, Ambrosius fu immatricolato nel 1468/69 presso l'Università di Basilea e, come si può dimostrare, copiò tra il 1484 e il 1492 diversi libri, prevalentemente liturgici, nella certosa di questa città, tra cui questo Epithalamium (matrimonio o canto di nozze) per Maria. È possibile che si tratti dello stesso Ambrosio Alantsee attestato come priore nel 1491 nel monastero di St. Mang a Füssen.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto composito, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene - in parte manoscritti ed in parte a stampa - principalmente testi a contenuto devozionale e spirituale. Compilatore (e nella prima parte del codice anche copista) è per la maggior parte Heinrich Arnoldi, priore della certosa dal 1449 al 1480.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, di proprietà di Johannes Heynlin, è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea con il fondo della certosa di Basilea. Contiene principalmente sermoni, molti dei quali scritti dal domenicano Guilelmus de Malliaco. Un elenco delle parole chiave permette al lettore la ricerca mirata del sermone con l'argomento corrispondente. Notevole la legatura: le due coperte sono dotate ciascuna di cinque borchie in ottone. All'interno delle coperte, gli ancoraggi delle borchie sono ricoperti di piccoli pezzi di pergamena tagliati a forma di cuore.
Online dal: 18.06.2020
Questo manoscritto composito, di proprietà dell'erudito basilese e certosino Johannes Heynlin, è costituito da varie parti manoscritte e a stampa di carattere teologico: tra questo il trattato del domenicano e riformatore della Chiesa Johannes Nider De saecularium religionibus, scritto nel 1465 da un copista francese e corredato di annotazioni marginali da Heynlin, oppure lo scritto De miseria humanae conditionis di Poggio Bracciolini, uno dei più importanti umanisti italiani del Rinascimento. Alla morte di Heynlin il volume venne in possesso della biblioteca della certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il piccolo e spesso manoscritto in carta e pergamena della biblioteca della certosa di Basilea deve essere stato usato intensamente, come suggeriscono le forti tracce di sporco e le tracce d'uso. L'originale rilegatura in pelle rossa è ricoperta da un altro strato di pelle, che sporge oltre la copertina del libro nella parte inferiore e può essere ripiegata sul taglio inferiore per proteggerla. Il manoscritto contiene preghiere, inni e altri testi devozionali di numerosi autori diversi – soprattutto santi e papi – come Mechthild di Magdeburg o Bernardo di Chiaravalle. Sono rappresentati anche autori certosini come Heinrich Arnoldi. Alle cc. 4v e 316v sono incollate diverse xilografie e incisioni su metallo colorate.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto cartaceo, appositamente preparato dal copista Johannes Loy per la certosa di Basilea, contiene una raccolta di sermoni da leggere nel capitolo. Le prediche sono state scritte da tre certosini: Hieronymus Brönick, Heinrich Arnoldi e Heinrich Eger di Kalkar. Come spiega la nota introduttiva a c. 1v, per evitare l'uniformità che è la madre della noia, per ogni giorno festivo vengono raccolte quattro prediche diverse, in modo che la stessa predica venga tenuta solo una volta ogni anno bisestile.
Online dal: 14.12.2018
Questo manoscritto contenente testi a carattere teologico e composto di due parti (terzo quarto del sec. XV) proviene dalla certosa di Basilea, dove probabilmente è stato anche allestito. Ciò vale sicuramente per quanto riguarda la seconda parte del codice la quale, oltre al Vita et revelationes di Agnes Blannbekin (cap. 1-23) contiene numerosi estratti dal Lux divinitatis, la traduzione latina del Das fließende Licht der Gottheit di Mechthild di Magdeburgo, che da quel momento vennero copiati altre volte nella certosa stessa. Quale modello per la maggior parte dei testi contenuti nella seconda parte del Cod. A. VIII 6 servì il manoscritto Basilea, Biblioteca universitaria, Cod. B IX 11.
Online dal: 13.12.2013
Il volume miscellaneo contiene trattati teologici, tra cui vari testi di Johannes Gerson (1363-1429), ed è stato scritto da Alfred Löffler (1416-1462). Il copista, originario di Rheinfelden ed entrato nel convento domenicano di Basilea nel 1445, invita in diversi punti del manoscritto a pregare per lui. Indica anche delle singole date (1454, 1456) e dei luoghi di copia. Questi ultimi sono i conventi delle domenicane di Steinbach e Himmelskron presso Worms, dove Löffler era attivo quale confessore negli anni in questione. Quando tornò a Basilea, probabilmente portò con sé anche questo volume, che entrò a far parte della biblioteca del convento dei predicatori di Basilea, per poi giungere, dopo la Riforma, nella Biblioteca Universitaria.
Online dal: 18.06.2020
Il codice, con una rilegatura in mezza pelle, contiene principalmente sermoni capitolari e collationes dalla penna di Heinrich Arnoldi, che di solito iniziano con una citazione biblica e sono lunghe solo poche pagine. Il volume miscellaneo per uso domestico è stato prodotto nella certosa di Basilea, dove è stato scritto in gran parte da Martin Ströulin e in parte anche dallo stesso Heinrich Arnoldi. Oltre alla parte manoscritta contiene due brevi stampe.
Online dal: 10.10.2019
Il manoscritto composito contiene, oltre al primo volume della «Revelationum seu imaginationum de undecim milibus virginum» di Hermannus Josephus von Steinfeld (1150-1241), al «Liber revelationum» di Elisabeth von Schönau (1129-1164) e alla «Vita Lidwinae de Schiedamensis» di Johannes Brugmanus (1400-1475), diversi exempla di, tra gli altri, Caesarius von Heisterbach (1180-1240) e Tommaso di Cantimpré (1201-1272). Il volume fu probabilmente scritto nella certosa di Strasburgo, e donato poco dopo alla certosa di Basilea da Antonius Reuchlin, priore della certosa di Strasburgo tra il 1439 e il 1449, e tra il 1455 e il 1466.
Online dal: 26.09.2024
Il volume, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene preghiere e meditazioni di vari autori, per lo più di Anselmo di Canterbury, o quanto meno a lui attribuiti. Inoltre vi è un'istruzione agli esercizi spirituali per i novizi e una Passione di Cristo, compilata da Heinrich Arnoldi sulla base di tutti e quattro i Vangeli. Contiene anche testi di altri autori certosini. Il codice è stato scritto dal certosino di Basilea Martin Ströulin.
Online dal: 12.12.2019
Il manoscritto composito in lingua tedesca proviene dal convento riformato nel 1423 delle domenicane di S. Maria Maddalena «an den Steinen» di Basilea, dove fu probabilmente per la maggior parte trascritto. Oltre a due prediche, un trattato e un miracolo di Maria, trasmette in particolare delle leggende: di Elisabetta di Turingia, Gerolamo, Francesco, Vincenzo, Ignazio, Giuliano e Basilissa, Paolo di Tebe e Antonio.
Online dal: 26.09.2017
Volume a carattere devozionale del sec. XV, scritto per la maggior parte dal certosino Johannes Gipsmüller ed in possesso della certosa di Basilea. Sul verso di un foglio pergamenaceo, inserito quale f. 57 nel codice cartaceo, è raffigurata a piena pagina una Crocifissione con Maria e Giovanni. Rappresenta inoltre una rarità una raccolta in latino di citazioni bibliche e di detti in tedesco di Petrus Wolfer che dovevano essere raffigurati attorno ad una rappresentazione della Crocifissione su di una parete della certosa.
Online dal: 26.09.2017
Il libro di meditazione e preghiera tardomedievale deve il suo nome alla sua prima proprietaria, Margret Zschampi, domenicana nel convento basileese di Klingental. Si tratta di un tipico manoscritto di edificazione in lingua tedesca, come fu d'uso scrivere ed utilizzare alla fine del medioevo soprattutto in conventi femminili e in comunità laiche per la meditazione privata. Fu regalato da Margret Zschampi alla certosa di Basilea, dove trovò posto nella biblioteca destinata ai fratelli conversi. Nel 1590 giunse nella biblioteca universitaria di Basilea quale parte della biblioteca della certosa. Si tratta dell'unico manoscritto integro conosciuto rimasto proveniente dal convento delle domenicane di Klingental.
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto cartaceo del XV secolo. Nel corso dei suoi studi di teologia il domenicano Wernher von Selden presso Aarau - più tardi priore del convento basileese - trascrisse dal 1487 al 1488 a Colonia le lezioni di due domenicani a Pietro Lombardo, tra queste la Lectura super sententiarum libros di Hieronymus Raynerii.
Online dal: 20.12.2016
Gran parte del codice è stato scritto dal domenicano di Basilea Heinrich von Rheinfelden (†1433 o più tardi) durante i suoi studi a Vienna alla fine del XIV secolo. Il manoscritto contiene vari scritti teologici dei primi teologi viennesi (l'Università di Vienna fu fondata nel 1365). Tra questi vi sono autori molto apprezzati come per esempio Heinrich von Langenstein (†1397), ma anche autori come i teologi e i rettori universitari Stefan von Enczensdorf (†1405) o Johannes von Russbach (†1417), di cui non si conoscono testi tranne quelli in questo manoscritto. Heinrich von Rheinfelden potrebbe aver portato egli stesso il codice nel convento domenicano di Basilea, dove ricevette una segnatura della biblioteca e dal cui patrimonio è giunto alla biblioteca universitaria di Basilea dopo la Riforma.
Online dal: 13.06.2019
La prima parte del manoscritto cartaceo, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene il Tractatus de modo perveniendi ad veram et perfectam dei et proximi dilectionem del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), e nella seconda parte, intitolata De humilitate, contiene una raccolta di scritti minori dello stesso. Entrambe le unità di testo si trovano anche nel manoscritto A X 83, scritto nello stesso anno.
Online dal: 14.12.2018
Lezioni di Peter Siber sui primi due libri delle Sentenze di Pietro Lombardo, la cui esposizione sistematica dell'intera teologia fu spesso commentata fin dal sec. XIII tramite delle citazioni scelte attentamente dal Padri della Chiesa e Dottori della Chiesa. Il volume fu copiato nel 1488 dal domenicano di Basilea Wernher von Selden nel corso del suo soggiorno di studio a Cologna.
Online dal: 26.09.2017
Gli scritti del priore Heinrich Arnoldi (1407-1487), presenti nella prima parte del manoscritto (la raccolta De humilitate e il trattato De modo perveniendi) sono in gran parte uguali a quelli inclusi nel ms. A X 69. La seconda parte contiene il Tractatus de reformatione virium animae del teologo olandese Gerardus de Zutphania (1367-1398). Johannes Gipsmüller (1439-1484) scrisse il manoscritto nella Certosa di Basilea nel 1472. Prima del foglio 1 doveva esserci una xilografia colorata, della quale sono ancora visibili resti di colore e l'impressione speculare della didascalia.
Online dal: 14.12.2018
Questo Psalterium feriatum è stato scritto nel 1472 dal monaco certosino di Basilea Johannes Gipsmüller. Nonostante manchi una nota di possesso, fu sicuramente in uso nel suo monastero. Nel salterio si trovano inni, antifone ecc. di cui molti corredati di notazione musicale. Per ritrovare più velocemente i testi nella preghiera delle ore è stato munito di cavalieri rossi e bianchi che escono dal bordo esterno.
Online dal: 19.03.2015
Oltre al Rosarium Jesu et Mariae del certosino belga Jacobus van Gruitrode, il codice di piccolo formato proveniente dalla certosa di Basilea contiene lettere di due rappresentanti della Devotio Moderna – Florens Radewijns e Geert Groote – estratti della Bibbia e commenti, oltre a varie preghiere e diversi brevi e lunghi frammenti di contenuto diverso.
Online dal: 04.10.2018
Ludwig Moser portò il volume di piccolo formato nella certosa di Basilea (cfr. la nota di possesso a c. 1r), da dove giunse nella Biblioteca universitaria di Basilea. Contiene i primi tre dei quattro libri del De imitatione Christi di Tommaso da Kempis. Questo testo, che è influenzato dagli insegnamenti di vari mistici, in particolare Meister Eckhart, offre alle persone spirituali una guida per il loro distacco dal mondo. Venne molto ben accolto da cattolici e protestanti ed è considerato uno dei libri più diffusi del cristianesimo.
Online dal: 10.10.2019
Il manoscritto cartaceo di piccolo formato, proveniente dalla certosa di Basilea, è vergato in gran parte dalla mano del bibliotecario Georg Carpentarius, che ha raccolto, per gli esercizi spirituali quotidiani, preghiere per varie occasioni, inni, meditazioni e altri testi teologici. Tra gli autori identificabili ci sono grandi autori quali Anselmo di Canterbury e Bernardo di Chiaravalle, accanto a nomi meno noti come Basilius Phrisius. Nelle copertine sono incollate due stampe a colori: san Giorgio con il drago (controguardia anteriore) e la Messa di san Gregorio (controguardia posteriore).
Online dal: 14.12.2018
Il volume, che proviene originariamente dalla collezione di libri personali di Ludwig Moser (cfr. la nota di possesso a c. 2r), è stato trasferito alla biblioteca universitaria con il fondo della certosa di Basilea. Contiene vari testi teologici in tedesco, a cominciare da una versione del volume sulla preparazione alla morte e accompagnamento del moribondo di Wilhelm Textoris, intitolata Migrale vel Ars moriendi che Moser stesso tradusse in tedesco. Seguono il «Büchlein von der Wahrheit» di Heinrich Seuse, il «Büchlein von der Liebe Gottes» di Thomas Peuntner e alcune prediche di Johannes Tauler e del Meister Eckhart.
Online dal: 10.10.2019
L'obsequiale, scritto dallo stesso priore Jacob Lauber, regola l'ufficio per i morti nella certosa di Basilea. Le preghiere inserite (tra cui un Padre nostro in latino e uno in tedesco), così come i canti con notazione musicale, vanno inserite in un contesto liturgico.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto cartaceo della certosa di Basilea contiene ordinari per i sacerdoti (compreso un discorso in tedesco ai fratelli conversi), diaconi e sottodiaconi, istruzioni sulla carica di sacrestano e una serie di brani musicali liturgici più o meno lunghi. Tra questi ultimi, altrimenti interamente in latino, c'è una versione tedesca della sequenza Ave praeclara maris stella (135r-135v) scritta da Sebastian Brant. Il manoscritto è stato scritto da Thomas Kress, l'ultimo certosino di Basilea († 1564), all'inizio della sua carriera monastica (più precisamente: nel terzo anno del suo periodo da professo, cfr. 102v).
Online dal: 14.12.2018
Questa miscellanea, composta di varie parti originariamente separate, e proveniente dal fondo del capitolo di S. Leonardo di Basilea, contiene tra gli altri testi di Ugo di S. Vittore e Tommaso da Kempis. Tra i pezzi più brevi nel volume ci sono tra gli altri due testi tedeschi («Fünf Mittel gegen die Ungeduld» e «Zwölf Zeichen der Minne») e tre piccoli glossari: uno ebraico-latino, uno greco-latino e uno latino-tedesco. Degna di nota è anche la fibbia ancora intatta sulla copertina contemporanea.
Online dal: 14.12.2018
Commento alle sentenze del teologo domenicano Robertus Holcot (ca. 1290-1349), che dibatte criticamente i problemi di carattere teologico incontrati da Pietro Lombardo. Robetus Holcot tenne delle lezioni di teorica biblica ad Oxford e fu tenuto in grande considerazione dai suoi contemporanei. Il volume, originariamente catenatus e proveniente dalla biblioteca del convento dei domenicani, è stato vergato tra il 1429 e il 1431.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto cartaceo, trasferito dalla certosa di Basilea alla Biblioteca Universitaria nel 1590, contiene (a partire da c. 15r) un ciclo annuale completo di sermoni, ognuno dei quali offre dapprima un'interpretazione dettagliata e quasi letterale del passo biblico in questione (la pericope), seguita da una seconda parte ‘spirituale' con una lettura mistica contemplativa, spiccatamente neoplatonica. Il testo latino, più adatto ad un autoapprendimento di livello avanzato, contiene anche occasionali inserzioni in tedesco, come le traduzioni di alcuni termini, probabilmente per un ulteriore utilizzo nella predicazione al popolo.
Online dal: 26.09.2024
Il manoscritto, in lingua prevalentemente tedesca, è composto di varie parti, tutte probabilmente risalenti allo stesso periodo, fine del XV fino agli inizi del XVI secolo. Il codice faceva parte della biblioteca dei conversi della certosa di Basilea e fu probabilmente scritto almeno in parte in questo monastero. I testi di questo libro di edificazione includono, per es., l'exemplum della devota mugnaia, il «Guten-Morgen-Exempel», spesso attribuito a Maestro Eckhart, il racconto della storia dell'ordine certosino, oltre a varie prediche, preghiere, detti ed exempla.
Online dal: 14.12.2017
Il libro di meditazione in tedesco è di una sola mano e proviene dalla biblioteca dei conversi della certosa di Basilea. Accanto all'ufficio per Maria introduttivo, e che comprende praticamente la metà del manoscritto, il codice tramanda diverse preghiere ed altri testi di meditazione.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto contiene tra gli altri delle preghiere di Johannes von Indersdorf per il duca Guglielmo III di Baviera, i sette Salmi Penitenziali così come testi sulla Passione e la Discesa dalla croce di Cristo. La parte principale del libro di preghiere fu scritta negli anni tra il 1534 e il 1540, nelle sezioni libere furono aggiunte altre preghiere fino agli anni intorno al 1560. L'esatta provenienza è sconosciuta ma sia la lingua che la tradizione dei testi rimandano all'area linguistica del tedesco superiore (regione Baviera/Austria). Il libro di preghiere deve il suo nome a Elisabeth Blumin, ricordata alla fine, morta il 23 maggio 1550 e forse la prima proprietaria del manoscritto.
Online dal: 14.12.2017
Il codice, di formato ridotto, proviene probabilmente dalla certosa di Magonza, e da lì ha raggiunto quella di Basilea, dove è stato corredato da numerose note di possesso. Contiene una grande varietà di estratti di letteratura – religiosa, storica e di altre – del Medioevo e dell'antichità. Anche la lunghezza dei testi varia notevolmente: oltre a brevi estratti e versi di due o quattro righe su vari argomenti quali i papi o le api, ci sono testi più lunghi come il De rota verae et falsae religionis di Ugo da Folieto, o la prima metà del Paradisus Animae dello pseudo-Alberto Magno.
Online dal: 18.06.2020
Il manoscritto miscellaneo, decorato in modo semplice, proviene dalla certosa di Basilea. Fu scritto da varie mani del XV secolo. Il codice contiene una miniatura; di una seconda rimangono solo i resti di una pagina strappata. In due punti del testo sono state aggiunte note musicali. I testi raccolti nel volume sono quasi esclusivamente delle preghiere. La maggior parte sono abbastanza brevi, a volte non occupano più di mezza pagina del manoscritto di formato ridotto. Alcune preghiere sono in prosa, altre sono in versi.
Online dal: 10.12.2020
Manoscritto composito dal convento delle domenicane Maria Himmelskron di Hochheim presso Worms, contenente opere di Johannes Meyer, scritto nel 1474 secondo la nota di possesso autografa del Meyer. Il domenicano di Basilea Johannes Meyer era attivo quale confessore in conventi femminili di stretta osservanza e orientò la sua abbondante opera storiografica al servizio della riforma domenicana del XIV secolo.
Online dal: 25.06.2015
Celebre per i ritratti iniziali di Gregorio di Nazianzio e di Elia di Creta, e per il ciclo, unico, di 19 miniature in onore di Gregorio (delle quali 5 sono andate perse), questo codice è notevole anche per il suo contenuto (19 commentari di Elia di Creta, tuttora inediti in greco) e per la storia della sua costituzione. I commentari furono copiati alla fine del XII o all'inizio del XIII secolo, nell'ambito di un progetto che non prevedeva l'inserimento di miniature nel frontespizio. Queste furono in seguito aggiunte, con un prologo, poco tempo dopo il lavoro di copia del testo. Il codice presenta ancora la legatura fatta a Costantinopoli, tra il 1435 ed il 1437, in occasione di un restauro fatto dal domenicano Jean Stojković di Ragusa, suo nuovo proprietario, che lo portò a Basilea nel 1437.
Online dal: 22.06.2017
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene annotazioni suddivise per semestre e per anno relative ai rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti, e rappresenta in questo modo una importante fonte per la storia dell'Università di Basilea. Nel primo volume è inoltre ricordata, sotto forma di testo e di immagini, la cerimonia di apertura dell'Università. Notevole è inoltre il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estendono lungo tre secoli e che, esattamente databile data la struttura cronologica dei testi, permettono di documentare in maniera eccezionale lo sviluppo dell'arte della miniatura a Basilea.
Online dal: 21.12.2010
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene indicazioni suddivise per anno sui rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti. Si presenta notevole il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estende lungo l'arco di tre secoli e che, data l'organizzazione cronologica del manoscritto, è esattamente databile. Il libro delle matricole costituisce non solo una fonte importante per la storia dell'Università di Basilea, ma documenta in questo modo anche lo sviluppo della miniatura in questa città.
Online dal: 21.12.2010
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene indicazioni suddivise per anno sui rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti. Si presenta notevole il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estende lungo l'arco di tre secoli e che, data l'organizzazione cronologica del manoscritto, è esattamente databile. Il libro delle matricole costituisce non solo una fonte importante per la storia dell'Università di Basilea, ma documenta in questo modo anche lo sviluppo della miniatura in questa città.
Online dal: 21.12.2010
Per studiare presso la facoltà di Basilea fondata nel 1460, occorreva iscriversi nella matricola del rettorato, prestare un giuramento di fedeltà ed obbedienza, versare una tassa studentesca e - solo a quel punto l'immatricolazione era valida – iscriversi nella matricola della propria facoltà. La matricola di teologia del 1462-1740 contiene, oltre alle registrazioni fatte dai decani, sia gli statuti antichi che quelli nuovi della facoltà.
Online dal: 20.12.2016
Nella prima parte del volume sono registrati i decanati dal 1461 al 1529 con i rispettivi calcoli della cassa della facoltà e le liste dei docenti, nella seconda parte seguono quasi esclusivamente registrazioni relative alle nomine a dottore dal 1533 al 1921. Tra i copisti si trovano, tra gli altri, Sebastian Brant, Basilius Amerbach, Remigius Faesch e Niklaus Bernoulli.
Online dal: 25.06.2015
Il volume di matricole della facoltà delle arti contiene, quale parte più antica e originariamente separata, gli statuti della facoltà. Questi vennero rilegati alla fine del XV secolo con un calendario accademico e i nomi, organizzati in due indici, degli studenti e baccalaureati immatricolati dal 1461. Nei fascicoli vuoti previsti sono iscritti coloro che ottennero il titolo di magister e baccalaureatus fino al 1848.
Online dal: 25.06.2015
Elenco degli studenti stranieri iscritti a Basilea dal 1599 al 1837 alla facoltà di filosofia per lo studio di base delle artes liberales quale primo gradino per poter continuar lo studio della teologia, della giurisprudenza o della medicina. La lista si suddivide per decanati; dal 1665 al 1800 contiene anche i nomi dei coreggenti dell'Alunnato (Alumneum), il convitto per i detentori di una borsa di studio. Nel volume sono presenti anche le condizioni per l'ammissione nella facoltà e il testo del giuramento di immatricolazione.
Online dal: 20.12.2016
Nel 1532 l'Università di Basilea ebbe a disposizione, con il convento degli agostiniani vicino all'edificio del collegio presso il Rheinsprung ("unter"), una seconda ("ober") collocazione a disposizione. Questo primo volume delle matricole del collegio superiore, che copre gli anni 1543-1672, elenca anche coloro i quali avevano superato la Depositio rudimentorum, un rito di iniziazione medievale alquanto crudele quale premessa per l'immatricolazione ufficiale.
Online dal: 20.12.2016
Il primo volume del Liber alumnorum del collegio di Basilea nella Augustinergasse elenca gli interni del convitto dal 1594 al 1658 e dal 1667 al 1682. Oltre agli elenchi degli alunni il volume contiene accordi e fatture con i panettieri che fornivano il pane al collegio.
Online dal: 20.12.2016
Il secondo volume del Liber alumnorum del collegio di Basilea nella Augustinergasse contiene una lista dei membri del convitto dal 1665 al 1686. Oltre agli elenchi di nomi si trovano numerose annotazioni relative ai costi per l'alloggio e il vitto, o per il riscaldamento.
Online dal: 20.12.2016
La matricola della "Alte Universität am Rheinsprung", fondata nel 1460 a Basilea, del collegio inferiore, contiene numerose disposizioni (a carattere amministrativo, finanziario, giuridico e morale) così come una lista di coloro i quali avevano superato negli anni 1541-1626 la Depositio rudimentorum, un rito di iniziazione medievale e alquanto crudele quale premessa per l'immatricolazione ufficiale.
Online dal: 20.12.2016
Accanto agli statuti del 1594 e a vari decreti, il volume elenca inoltre i convittori basileesi e stranieri del collegio inferiore dal 1599 al 1623 e dal 1733 al 1789. L'originaria copertina floscia costituita da un frammento pergamenaceo, in seguito al restauro è stata rilegata all'inizio quale carta di guardia.
Online dal: 20.12.2016
Gli statuti della facoltà di medicina risalgono nel tempo fino all'epoca della fondazione dell'Università di Basilea (1460). Contengono disposizioni generali riguardanti la disciplina, la presenza e la puntualità, regolano gli esami di baccalaureato e di dottorato, riassumono direttive per il periodo dello studio e per la ammissione di studenti esterni e riflettono una rigida gerarchia della facoltà. Quale modello servirono probabilmente gli statuti della facoltà di medicina viennese del 1398.
Online dal: 20.12.2016
Il volume di matricole della facoltà di medicina, riccamente decorato, copre il periodo del decanato da Heinrich Pantaleon (1559) fino a Werner Lachenal (1799). Le registrazioni sono per la maggior parte di mano dei decani e sono accompagnate dai rispettivi stemmi. I rapporti sono preceduti da annotazioni di Heinrich Pantaleon riguardanti la storia della facoltà dal 1460 fino al 1559.
Online dal: 20.12.2016
Il secondo volume della matricola della facoltà di medicina contiene un elenco dei dottorati sostenuti con successo dal 1571 al 1806 e degli studenti iscritti dal 1570 al 1814; vi è aggiunta una panoramica degli esami e delle Disputationes sostenute, così come delle lezioni durante i giorni di canicola. Le registrazioni sono precedute da una miniatura a piena pagina del sigillo della facoltà di medicina dell'Università di Basilea.
Online dal: 20.12.2016
Il volume, redatto e in parte anche scritto, da Theodor Zwinger intorno al 1720, è una raccolta dalle matricole, dai Decreta medica e da altri atti, in parte andati persi, della facoltà di medicina dell'Università di Basilea. Oltre ai rapporti del decanato dal 1559 al 1724, questo manoscritto contiene gli appunti di Heinrich Pantaleon (1522-1595) sulla storia della Facoltà dal 1460 al 1558, ed è ricopiato dal manoscritto AN II 20.
Online dal: 20.12.2016
I manoscritti AN II 36 e AN II 37 costituiscono insieme una Bibbia completa in lingua tedesca. Si tratta di una copia della cosiddetta «Mentelin-Bibel» [stampata a Strasburgo da Johann Mentelin, prima del 27 giugno 1466] e della «Pflanzmannbibel». Nel XVII sec. entrambi i codici erano in possesso di Peter Werenfels (1627-1703), professore di teologia e parroco di S. Leonardo a Basilea.
Online dal: 22.03.2018
I manoscritti AN II 36 e AN II 37 costituiscono insieme una Bibbia completa in lingua tedesca. Si tratta di una copia della cosiddetta «Mentelin-Bibel» [stampata a Strasburgo da Johann Mentelin, prima del 27 giugno 1466] e della «Pflanzmannbibel». Nel XVII sec. entrambi i codici erano in possesso di Peter Werenfels (1627-1703), professore di teologia e parroco di S. Leonardo a Basilea.
Online dal: 22.03.2018
Questo manoscritto greco, risalente principalmente al X secolo, contiene le Epistole di Paolo accompagnate da una serie di commenti. Presenta analogie con i manoscritti del cosiddetto «scriptorium di Efrem» a Costantinopoli. Nel XV secolo, nella stessa città, il legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa, acquistò il codice e lo lasciò in eredità alla sua morte ai domenicani di Basilea. Erasmo lo utilizzò per il testo delle Epistole paoline nella sua prima edizione del Nuovo Testamento in greco (1516). Il tipografo di Erasmo, Johannes Froben, ha lasciato sulle pagine delle sue annotazioni.
Online dal: 26.09.2024