Il manoscritto tramanda (pp. 7a-261a) il sommario dei casi di penitenza o di confessione di Burchardus Argentinensis e, secondo il colophon (p. 261a) fu completato dal sacerdote Fridolinus Vischer, probabilmente il 4 aprile 1419, nella parrocchia di Mollis a Glarona. Nel corso del XV secolo all'inizio del manoscritto (pp. 4-5) sono state aggiunte delle notizie sul persone dell'Antico Testamento e alla fine (pp. 261b-271b) brevi spiegazioni canoniche e teologiche sulle parentele spirituali, su legittimi e illegittimi contratti e acquisti, sulle decime e sugli oggetti trovati.
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto è composto da tre parti. La prima parte (pp. 1-90) con il sommario penitenziale o confessionale di Heinrich von Barben (pp. 3-90), scritta in textualis, è stata completata, secondo il colophon (p. 90), il 24 febbraio 1309. Nella seconda parte (pp. 91-146) un catalogo di domande per la confessione (pp. 91a-145a) viene tramandato in una textualis del XIII o XIV secolo, ed è stato integrato nel XV secolo da informazioni sullo scioglimento delle abbreviazioni giuridiche (pp. 145a-145b). La terza parte (pp. 147-206) contiene una raccolta di documenti e formule dalla Germania settentrionale (pp. 147a-205b), scritta da due mani diverse in scrittura semi-corsiva minuscola e scrittura libraria corsiva nel XIV secolo. Il manoscritto in tre parti è molto probabilmente reperibile nel catalogo del monastero di San Gallo del 1461.
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto cartaceo possiede una legatura in cartone del XVIII-XIX secolo. Probabilmente fu scritto integralmente dal sacerdote secolare Matthias Bürer, i cui libri passarono al monastero di S. Gallo dopo la sua morte nel 1485. Il codice contiene innanzitutto un riassunto in versi, attribuito ad Adam von Aldersbach, del famoso testo di diritto canonico e teologia pastorale di Raimondo di Peñafort (pp. 7-123). Oltre alle glosse interlineari, in alcuni punti è presente un fitto apparato di glosse nei margini. A due brevi testi segue un lungo commento alla precedente opera in versi (pp. 135-264).
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto cartaceo raccoglie diversi testi pastoralteologici sui sacramenti e in particolare sulla confessione, oltre a commenti sulla dottrina della fede e sermoni. Tra questi testi, la Summula de summa Raimundi di Magister Adam [Adamus Alderspacensis] (pp. 99-138) e il Liber Floretus (pp. 139-151) sono scritti in versi. In un colophon a p. 138, lo scriba si fa chiamare Johannes. Il manoscritto presenta numerose annotazioni di mano del dotto e itinerante monaco di S. Gallo Gallus Kemli (1480/1481).
Online dal: 25.04.2023
Questo voluminoso manoscritto cartaceo è stato scritto da Gallus Kemli († 1480/81) tra il 1466 e il 1476. Contiene strumenti, compendi e somme di teologia, del diritto canonico, della liturgia e della confessione e penitenza, oltre a preghiere e canti con notazione gregoriana di tipo tedesco per la messa, un rituale e infine altre preghiere, benedizioni, sermoni ed esortazioni, in parte in tedesco e in parte in latino. Il manoscritto ha una legatura floscia in pelle rossa. Il monaco di S. Gallo Gallo Kemli, che conduceva una vita itinerante fuori dal monastero, alla sua morte lasciò una grande collezione di libri.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto cartaceo contiene un commento alla Summula de summa Raimundi di Magister Adam (Adamus Alderspacensis). Una mano ha realizzato questa copia in libraria corsiva nella prima metà o intorno alla metà del XV secolo. Il testo è decorato da occasionali disegni a penna. Sulla base della legatura, il manoscritto si trovava nel monastero di S. Gallo al più tardi dal 1461.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto cartaceo contiene un commento alla Summula de summa Raimundi di Magister Adam (Adamus Alderspacensis). A detta del colophon a p. 314a, Jodocus Probus completò la copia del testo il 12 settembre 1422. La nota di possesso a p. 3 indica che il manoscritto si trovava nel monastero di S. Gallo al più tardi nella seconda metà del XV secolo. È legato con una legatura floscia.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto contiene il Pastorale novellum del canonico e prevosto di Bischofszell, Rudolf von Liebegg (1275-1332 ca.). Il diffuso poema didattico canonico-teologico in 8.723 esametri è incompleto in questo manoscritto e presenta delle lacune. Due mani hanno condiviso la copia del poema didattico. Secondo il colophon alla fine dell'opera (p. 211) il secondo scriba Johannes Mündli terminò il suo lavoro il 5 maggio 1354 a Rottweil. Più tardi il manoscritto fu in possesso del conventuale e giurista sangallese Johannes Bischoff († 1495).
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto contiene l'apparato per la Compilatio tertia, redatto intorno al 1210-1215 da Vincentius Hispanus, cioè una voluminosa e stabile mole di glosse a spiegazione di una raccolta di decretali di papa Innocenzo III. La particolarità del manoscritto sta nel fatto che si tratta di un esemplare italiano di questo apparato di glosse (senza il testo della Compilatio tertia) del XIII secolo, realizzato con il sistema della pecia. Questo tipo di copie veniva utilizzato nelle università come modello approvato per la riproduzione in serie dei testi giuridici e delle loro glosse.
Online dal: 22.09.2022
La Summa de casibus conscientiae di Bartolomeo da Pisa, completata nel 1338, costituisce uno dei più diffusi manuali per i confessori del tardo Medioevo. Deve il suo successo all'orientamento pratico e alla disposizione alfabetica delle parole chiave del diritto canonico e della dottrina morale. Questa copia del secondo quarto del XV secolo fa probabilmente parte della donazione di libri che il sacerdote secolare Matthias Bürer concordò con il monastero di S. Gallo nel 1470 e che fu concretizzata dopo la sua morte nel 1485.
Online dal: 22.09.2022
Il manuale per la confessione di Magister Simon riprende in gran parte la Summa de poenitentia e la Summa de matrimonio di Raimondo di Peñafort. Contiene un atto di accusa che ne suggerisce un'origine nella diocesi di Parigi intorno al 1250 o poco più tardi. Secondo la nota di possesso a p. 1 il manoscritto, copiato da due mani nella seconda metà del XIII secolo o nella prima metà del XIV, si trovava nel monastero di S. Gallo non più tardi del 1478.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto inizia con l'importante somma dei casi di coscienza del domenicano Raimondo di Peñafort († 1275), la Summa de poenitentia, insieme al suo quarto libro, completato nel 1235, intitolato Summa de matrimonio. Secondo il colophon a p. 246b, Johannes Meyer di Diessenhofen copiò questa somma dal 26 agosto all'8 novembre 1395. Subito, o poco dopo, la stessa mano copiò due somme sulla confessione del domenicano Giovanni di Friburgo († 1304) e alcune piccole aggiunte. Il Libellus quaestionum casualium si occupa di casi non trattati, o trattati solo brevemente, nella Summa de poenitientia di Raimondo di Peñafort. Il breve Confessionale fu adattato alle esigenze pratiche dei confessori.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto risale alla seconda metà del sec. XII e trasmette la Abbreviatio Decreti «Quoniam egestas», una edizione ridotta del Decretum Gratiani con glosse. Il testo rappresenta il più antico testimone databile dello studio del Decretum Gratiani in Francia. Scrittura e decorazione lasciano supporre che il manoscritto sia stato realizzato forse a Engelberg all'epoca dell'abbaziato di Frowin. Dal 1461 il manoscritto si trova nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Il voluminoso manoscritto composito è stato copiato dal sacerdote secolare Matthias Bürer. Secondo i numerosi colophon, egli ha completato la trascrizione dei testi nel periodo compreso tra il 1448 e il 1463 circa a Kenzingen (Baden-Württemberg) e in diverse località del Tirolo. Il manoscritto contiene, tra gli altri, diversi trattati teologici, una somma sulla confessione, due specchi confessionali, un'Ars moriendi ("L'arte di morire"), gli Atti degli Apostoli con la Glossa ordinaria, sermoni e i libri II-IV dei Dialoghi di Papa Gregorio Magno. Dopo la morte di Matthias Bürer nel 1485, il manoscritto passò al monastero di S. Gallo insieme ad altri libri, secondo un accordo stipulato nel 1470.
Online dal: 22.09.2022
Questo manoscritto di diritto canonico contiene sotto la denominazione Breviarium extravagantium o Compilatio prima una nota raccolta di decretali papali compilata da Bernardo di Pavia, il primo decretalista, intorno al 1189-1190. Oltre a delle non meglio precisate glosse più antiche, su alcune pagine si ritrovano accanto alle due colonne del Textus inclusus degli estratti dall'apparato di glosse di Tancredi di Bologna nella prima recensione, da lui redatta intorno al 1210-1215. Il testo, le iniziali e le glosse risalgono alla fine del sec. XII, rispettivamente inizio del sec. XIII, e sono stati realizzati in Francia.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto è stato scritto a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Contiene una raccolta di documenti e formule per il sistema beneficiario e giudiziario ecclesiastico, le transazioni monetarie e le vendite secolari, il sistema feudale e altre questioni. Le annotazioni alla fine del manoscritto identificano come proprietario Johannes Pfister di Gossau († 1433?), notaio imperiale e chierico della diocesi di Costanza, al servizio della città di S. Gallo e del monastero di S. Gallo. In seguito, il manoscritto appartenne al cancelliere di S. Gallo Johannes Widembach († 1456 circa), che aggiunse il suo stemma all'interno della coperta posteriore.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto, redatto probabilmente nel secondo quarto del XV secolo in Italia, contiene la raccolta delle decisioni giudiziarie della Rota Romana del canonista Wilhelm Horborch († 1384). Il codice giunse probabilmente nella biblioteca del monastero di S. Gallo con altri codici tramite il lascito dell'abate di S. Gallo Kaspar von Breitenlandenberg (1442–1463), che negli anni 1439-1442 studiò diritto canonico a Bologna con Johannes de Anania.
Online dal: 25.06.2015
La legatura in cartone del XVIII o XIX secolo racchiude quattro parti manoscritte della seconda metà del XV secolo, più o meno contemporanee. Le parti I e III sono della stessa mano e contengono istruzioni ed esempi per la corretta composizione di lettere e documenti in latino e per l'utilizzo di artifici stilistici retorici. La seconda parte riporta un manuale di diritto processuale di Johannes Urbach, la quarta una raccolta di lettere in latino degli anni 1465-1480, dirette al monaco di Einsiedeln e primo umanista Albrecht von Bonstetten.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto tramanda principalmente la Landgerichtsordnung del principato abbaziale di Kempten dell'anno 1481, forse redatta ancora alla fine del XV secolo. Il manoscritto fu utilizzato da Ulrich Degelin, cancelliere al tempo dell'abate Johann Erhard Blarer von Wartensee (1587-1594) e autore di una nuova Landgerichtsordnung per Kempten. Entrò poi in possesso dei giuristi di Lindau Johannes Andreas Heider († 1719) e Johann Reinhard Wegelin († 1764), prima di essere acquistato tra il 1780 e il 1792 da Johann Nepomuk Hauntinger per il monastero di S. Gallo.
Online dal: 22.09.2022
Importante testimone giuridico della Rezia: la Lex Romana Curiensis con i Capitula di Remedio, vescovo di Coira, preservati unicamente in tale codice, databile all'incirca all'800.
Online dal: 31.12.2005